Il caso

Il foreign fighter arrestato a Malpensa è cittadino russo?

Lo sostiene la TASS, spiegando che Alessandro Bertolini aveva ricevuto la cittadinanza russa nel 2021 con l’aiuto delle autorità del Donbass
Red. Online
08.07.2023 14:00

Si chiama Alessandro Bertolini, è di Rovereto e, lo scorso 29 giugno, è stato arrestato non appena è atterrato all’aeroporto di Malpensa, a pochi passi dal Ticino, al rientro in Italia dopo anni di latitanza in Donbass. Un foreign fighter, già. Accusato, nello specifico, di aver partecipato «ad azioni, preordinate e violente, dirette a mutare l’ordine costituzionale o a violare l’integrità territoriale del governo ucraino, Stato estero di cui non era né cittadino né stabilmente residente, senza far parte delle forze armate di alcuna delle parti in conflitto».

Bertolini, nello specifico, ha combattuto con le milizie filorusse in qualità di mercenario. Con lui c’erano altri italiani. E proprio sulla nazionalità di questi combattenti, ora, sembrerebbero esserci novità. La TASS, agenzia di stampa statale russa, riporta infatti che in soccorso di Bertolini sarebbe intervenuto nientepopodimeno che il Consolato generale russo a Milano. Consolato che avrebbe pure chiesto e ottenuto di visitare il detenuto in carcere, con la rappresentanza diplomatica che – stando alla stampa – incontrerà Bertolini già la prossima settimana.

L’intervento del Consolato suggerisce che, appunto, Bertolini oltre al passaporto italiano avrebbe ottenuto pure la cittadinanza russa. La TASS, al riguardo, ha spiegato che il foreign fighter di Rovereto «è stato volontariamente nel Donbass dal 2014 ed è diventato cittadino russo con l’aiuto delle autorità del Donbass nel 2021».

Il Corriere della Sera, dal canto suo, ha riferito che le incriminazioni contro Bertolini sono il frutto di una lunga indagine della procura di Genova sull’estremismo di destra in Liguria, cominciata addirittura dieci anni fa. Molti altri italiani che stanno combattendo con le forze russe in Donbass sono stati incriminati. Ma, ad oggi, risultano latitanti. Lo stesso Bertolini era stato intervistato, alcuni anni fa, insieme ad altri mercenari italiani nell’ambito di un servizio andato in onda nel 2017 durante la trasmissione «Nemo Nessuno Escluso» dal titolo Ucraina, la guerra alle porte d’Europa.

Sono diversi, come detto, i foreign fighter che, sin dall’annessione della Crimea da parte russa nel 2014, combattono in Ucraina, su un fronte come sull’altro. Aveva fatto molto parlare, anche in Ticino, la morte di Benjamin Giorgio Galli, 27.enne originario del Varesotto che aveva deciso di sostenere la lotta degli ucraini contro l’oppressore russo.

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