Michelin

Il Meta mantiene la stella e Lo Basso vola alto: questo è solo l'inizio

L’entusiasmo dello chef pugliese accompagna la nuova stella ticinese, mentre – nonostante cambio di chef e di location – il ristorante stellato Meta di Lugano riesce a mantenere il suo posto in guida
©CYRIL ZINGARO
Mattia Sacchi
20.10.2025 21:03

Il Ticino aveva legittime ambizioni di conquistare più stelle, ma il bilancio dell’edizione 2025 della Guida Michelin resta in chiaroscuro. Diciotto le nuove insegne premiate in tutta la Svizzera, tre quelle passate da una a due stelle, e una soltanto nel nostro Cantone — di fatto, non del tutto nuova.

L’annuncio è arrivato questa sera all’EHL Hospitality Business School di Losanna: Felix Lo Basso ottiene la sua prima stella ticinese con il ristorante che porta il suo nome a Sorengo. Lo chef pugliese, già premiato a Milano, aveva inaugurato lo scorso inverno la sua avventura alle porte di Lugano, portando con sé un bagaglio di esperienze internazionali e una cucina che unisce il calore mediterraneo alla misura svizzera.

«È una gioia indescrivibile – racconta Lo Basso a margine della cerimonia, non nascondendo una certa emozione –. Ho avuto per anni le stelle Michelin in Italia, ma ottenerle in un altro Paese non è mai scontato, specialmente in un territorio competitivo e di eccellenza come la Svizzera. Questo è un premio al mio team, alla mia socia Emiliana e alla mia compagna, che hanno sempre creduto in me e mi hanno sostenuto in questa esperienza luganese. Ora però pensiamo ad andare avanti: abbiamo ancora voglia di stupire i nostri clienti ticinesi, che ci hanno accolto con grande calore sin dal primo giorno».

Una dichiarazione che riassume bene lo spirito con cui il cuoco pugliese si è inserito nel panorama gastronomico cantonale, trovando in Ticino un terreno fertile per la sua idea di cucina d’autore. Al Felix Lo Basso Restaurant convivono tecnica e istinto, materie prime locali e suggestioni mediterranee: un equilibrio che ha convinto i selezionatori della Rossa e che conferma il percorso di crescita della ristorazione luganese.

Il resto della costellazione ticinese resta invariato. Marco Campanella mantiene le due stelle a La Brezza di Ascona, dove prosegue un percorso fondato su precisione e leggerezza, e conferma la propria statura tra i protagonisti della nuova scena svizzera: neanche quest’anno è arrivata la terza stella ma dalla sua parte ha l’età e il talento per diventare il primo tristellato ticinese. Reto Brändli, annunciato durante la cerimonia per le due stelle dell’Ecco Ascona, conferma un livello già consolidato: il ristorante aveva infatti mantenuto la doppia stella anche negli anni precedenti. Al suo primo anno alla guida del gastronomico all’interno dell’Hotel Giardino, lo chef grigionese — rientrato da Berlino — ha dato continuità a una cucina elegante e strutturata, interpretando il territorio con sguardo giovane e consapevole. Per lui anche la nomina a stella nascente dell’anno da parte di Gault&Millau.

Accanto a loro, cosa tutt’altro che scontata in un contesto competitivo e che ha vissuto diversi cambiamenti negli ultimi mesi, restano saldi i ristoranti che negli ultimi anni hanno contribuito a definire l’identità gastronomica del Cantone: l’Osteria Enoteca Cuntitt di Castel San Pietro, I Due Sud di Lugano, la Locanda Orico di Bellinzona, l’Osteria dell’Enoteca di Losone e la Locanda Barbarossa di Ascona. Ultimo ma non ultimo, il Meta di Lugano, che nonostante il cambio di chef e di location, spostandosi nel cuore di Piazza Riforma, è riuscito a rimanere nella prestigiosa guida rossa. In generale, un insieme di cucine e personalità che raccontano la continuità di un territorio in evoluzione, capace di mantenere solide basi ma ancora in attesa di nuove affermazioni.

Tra i premi speciali, la Michelin ha voluto valorizzare il lavoro in sala e in pasticceria di alcune maison del versante tedesco e romando, lasciando il Ticino ancora una volta fuori da queste categorie. Da segnalare inoltre l’ingresso in guida di Kevin Fernandez, giovane e talentuoso allievo di Martin Dalsass, da cui ha rilevato un anno fa la guida dello storico Talvo di St.Moritz

In chiusura di serata, la guida ha confermato i suoi quattro templi da tre stelle: lo Schloss Schauenstein di Andreas Caminada a Fürstenau, il Restaurant de l’Hôtel de Ville di Franck Giovannini a Crissier, il Memories di Sven Wassmer a Bad Ragaz e il Cheval Blanc di Peter Knogl a Basilea.