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Il ministro delle finanze Bezalel Smotrich annuncia di aver approvato il nuovo piano di insediamento nella regione E1 della Cisgiordania, che consiste in 3401 unità abitative per i coloni - TUTTI GLI AGGIORNAMENTI
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19:09
19:09
La Svizzera rifiuta nuovi insediamenti israeliani in terra palestinese
La Svizzera respinge l'annunciata costruzione di migliaia di unità abitative nella Cisgiordania palestinese occupata da Israele, nella fattispecie gli insediamenti a est di Gerusalemme pianificati dal governo israeliano di Benjamin Netanyahu.
«Questi progetti violano il diritto internazionale, mettono a rischio la soluzione dei due Stati e alimentano le tensioni», si legge in un comunicato del Dipartimento federale degli affari esteri (DFAE) pubblicato stasera sul social X.
Il ministro delle Finanze israeliano Bezalel Smotrich ha recentemente annunciato il progetto di costruire circa 3.400 unità abitative nell'area tra Gerusalemme Est e l'insediamento di Maale Adumim.
L'area è considerata uno dei punti più delicati del conflitto tra Israele e i palestinesi, poiché il suo sviluppo dividerebbe di fatto la Cisgiordania in una parte settentrionale e una meridionale, rendendo molto più difficile, se non impossibile, la creazione di un territorio contiguo per un futuro Stato palestinese.
Durante la Guerra dei Sei Giorni del 1967, Israele ha conquistato, tra gli altri territori, la Cisgiordania e Gerusalemme Est, dove oggi vivono più di 700.000 coloni ebrei tra circa tre milioni di palestinesi. Gli insediamenti sono illegali secondo il diritto internazionale.
18:52
18:52
I soldati delle Idf hanno iniziato a operare nell'area di Zeitun
I soldati delle Idf della 99a Divisione hanno iniziato a operare nell'area di Zeitun, situata alla periferia di Gaza City, per la prima volta da quando sono state annunciate le nuove operazioni per occupare la città , ha dichiarato l'esercito israeliano. Lo scrive il Jerusalem Post.
L'Idf ha affermato che i soldati stanno lavorando per localizzare esplosivi, eliminare i terroristi e smantellare le infrastrutture terroristiche, sia in superficie che nel sottosuolo. Nell'ambito di queste attività, le forze israeliane hanno colpito e smantellato una struttura dotata di trappole esplosive che custodiva armi.
Anche l'aeronautica militare israeliana sta operando nella zona in coordinamento con le truppe sul campo, colpendo obiettivi militari e terroristi, ha aggiunto l'esercito che ha confermato la chiusura di un tunnel lungo 7 km nella zona di Beit Hanun nella Striscia di Gaza, sigillato dopo un'operazione durata quattro settimane condotta dalle truppe del Corpo di ingegneria del Comando meridionale.
23:18
23:18
Anche la Turchia contraria ai nuovi insediamenti d'Israele in Cisgiordania
La Turchia si unisce al coro di condanna del piano del ministro delle Finanze israeliano Bezalel Smotrich di espandere gli insediamenti in Cisgiordania, tagliandola così in due, impedendo la contiguità territoriale palestinese ed isolandola di fatto da Gerusalemme Est. Lo afferma il ministero degli Esteri turco, aggiungendo che la «decisione costituisce una violazione del diritto internazionale».
«Questo passo... ignora totalmente il diritto internazionale e le risoluzioni delle Nazioni Unite; prende di mira l'integrità territoriale dello Stato di Palestina, che è la base per una soluzione a due Stati e le speranze di pace», si legge in una dichiarazione, dove si ribadisce che la creazione di uno Stato palestinese indipendente è l'unico modo per raggiungere una pace duratura. Lo riportano l'agenzia turca Anadolu e The Times of Israel.
23:16
23:16
Berlino a Israele: «stop alla costruzione di insediamenti»
BERLINO, 14 AGO - La Germania si oppone «fermamente» al proseguimento da parte di Israele di un importante progetto abitativo nella Cisgiordania occupata e chiede al governo israeliano di «fermare la costruzione di insediamenti» nei territori palestinesi. Lo ha dichiarato oggi il ministero degli Esteri.
Berlino «respinge fermamente gli annunci del governo israeliano in merito all'approvazione di migliaia di nuove unità abitative negli insediamenti israeliani in Cisgiordania», ha precisato il ministero in una nota, in seguito all'appello del ministro delle Finanze israeliano Bezalel Smotrich ad accelerare la costruzione di 3.400 unità abitative. (ANSA-AFP).
23:15
23:15
IDF: «un riservista trovato morto, si pensa ad un suicidio»
Un ufficiale riservista delle forze armate israeliane è stato trovato morto questa mattina vicino al Mar di Galilea, in quello che sembra essere un suicidio. L'IDF afferma che la polizia militare ha avviato un'indagine sulla morte dell'ufficiale combattente, i cui risultati saranno sottoposti all'esame dell'avvocato generale militare.
Durante la guerra in corso, l'esercito ha assistito a un aumento dei suicidi tra i soldati, con 18 casi sospetti solo quest'anno. Lo riporta The Times of Israel
21:56
21:56
Appello dell'UE a Israele: «stop al piano insediamenti E1»
«La decisione delle autorità israeliane di portare avanti il piano di insediamento E1 indebolisce ulteriormente la soluzione dei due Stati e viola il diritto internazionale. Se attuata, la costruzione di insediamenti in quest'area interromperà definitivamente la contiguità geografica e territoriale tra Gerusalemme Est occupata e la Cisgiordania e interromperà il collegamento tra la Cisgiordania settentrionale e quella meridionale».
Lo afferma in una nota l'alto rappresentante UE Kaja Kallas, esortando «Israele a desistere dal portare avanti questa decisione».
«L'UE ribadisce il suo appello a Israele affinché interrompa la costruzione degli insediamenti. La politica israeliana in materia di insediamenti, che include demolizioni, trasferimenti forzati, sfratti e confische di abitazioni, deve cessare. Insieme alla violenza dei coloni e alle operazioni militari in corso, queste decisioni unilaterali stanno alimentando una situazione già tesa sul campo e minando ulteriormente ogni possibilità di pace - prosegue la nota - L'UE esorta Israele a desistere dal portare avanti questa decisione, sottolineandone le implicazioni di vasta portata e la necessità di prendere in considerazione misure per proteggere la fattibilità della soluzione dei due Stati».
21:55
21:55
IDF: «attaccati i tunnel di Hezbollah nel sud del Libano»
Un portavoce dell'esercito israeliano (IDF) ha confermato a Ynet che l'Aeronautica militare israeliana ha attaccato obiettivi terroristici di Hezbollah nel Libano meridionale.
«L'IDF ha recentemente attaccato diverse vie di comunicazione sotterranee dell'organizzazione terroristica Hezbollah nel Libano meridionale» ha precisato.
17:57
17:57
Sos delle ONG : «Israele vuole metterci al bando a Gaza»
Israele «minaccia la messa al bando delle principali ONG» umanitarie che cercano di portare aiuti alla Striscia di Gaza e impedisce loro di farlo perché «non autorizzate», mentre la distribuzione viene affidata, in misura insufficiente e con minacce alla vita dei palestinesi, al monopolio della controversa Gaza Humanitarian Foundation (Ghf): lo denunciano 104 organizzazioni umanitarie in un comunicato congiunto in cui si accusa lo Stato ebraico di usare gli aiuti umanitari, e dunque la fame, come «arma».
La loro richiesta è «l'apertura immediata e incondizionata di tutti i valichi di frontiera terrestri» di Gaza, per consentire il libero afflusso degli aiuti. Fra le organizzazioni firmatarie figurano Save the Children, Medici senza Frontiere (Msf), Oxfam, Caritas, Anera e anche molte nazionali e confessionali, ebraiche, cristiane, islamiche.
«Nonostante le autorità israeliane sostengano che non vi siano limiti agli aiuti umanitari che entrano a Gaza, la maggior parte delle principali ONG internazionali non è stata in grado di consegnare nemmeno un camion di forniture di prima necessità dal 2 marzo», dicono i firmatari della denuncia. «Invece di smaltire il crescente accumulo di merci, le autorità israeliane hanno respinto le richieste di decine di ONG di portare beni di prima necessità, sostenendo che queste organizzazioni 'non sono autorizzate a consegnare aiuti'. Solo nel mese di luglio, oltre 60 richieste sono state respinte con questa motivazione».
L'intoppo, denunciano le ONG, è costituito dalle «nuove regole» di registrazione delle ONG internazionali introdotte a marzo: registrazione che «può essere negata sulla base di criteri vaghi e politicizzati, come la presunta delegittimazione dello Stato di Israele». «Questo ostacolo ha lasciato milioni di dollari di cibo, medicine, acqua e articoli per l'alloggio bloccati nei magazzini in Giordania ed Egitto, mentre i palestinesi stanno morendo di fame», si legge.
Inoltre, si rimarca, «molte delle ONG a cui ora viene detto che non sono autorizzate hanno lavorato a Gaza per decenni e godono della fiducia delle comunità. E la loro esclusione ha lasciato gli ospedali senza forniture di base, mentre bambini, persone con disabilità e anziani muoiono di fame e per malattie prevenibili».
17:55
17:55
Oltre 12 mila: i nomi dei bambini massacrati a Gaza letti (anche) dal cardinale Zuppi
Il primo a leggere è stato il cardinale Matteo Zuppi e poi si sono alternati in tanti, decine di persone, grandi e piccoli, per scandire fino a sera gli oltre 12 mila nomi dei bambini morti in Terra Santa.
Il ricordo dell'abominio del presente arriva dal luogo dove nell'autunno del 1944 i nazifascisti si resero responsabili del più grave massacro di civili della Seconda guerra mondiale, il rudere della chiesa di Casaglia, a Monte Sole di Marzabotto. Alla vigilia di Ferragosto, perché la chiesa incendiata dalle SS era intitolata all'Assunta.
Nel silenzio, all'ombra delle querce del parco sono stati pronunciati da un pulpito nomi per esteso e le età dei bambini morti dal 7 ottobre 2023 fino al 15 luglio: 469 pagine, 16 israeliani, 12.211 palestinesi. Un gesto simbolico, una maratona di preghiera, con momenti di commozione. «Per ricordare, per manifestare attenzione, da questo luogo che è luogo di sofferenza e che da sempre, volutamente, è luogo di ricordo di tutte quante le vittime», ha detto Zuppi. Con la speranza che «fermandosi sulla sofferenza dei bambini innocenti si possa ricominciare qualcosa di nuovo e diverso».
«Pronunciamo uno ad uno i loro nomi ad iniziare dagli uccisi il 7 ottobre dalla follia omicida di Hamas, dalla quale bisogna prendere le distanze, come da qualsiasi ideologia o calcolo che riduce l'altro a un oggetto, a qualcosa di residuale, a un nemico. Essi chiedono di impegnarci tutti a trovare o perseguire con più intelligenza e passione la via della pace, iniziando dal cessate il fuoco e da offrire le condizioni per farlo, dalla liberazione degli ostaggi al non prendere in ostaggio un intero popolo», ha aggiunto.
L'iniziativa è stata lanciata dalla Piccola famiglia dell'Annunziata, la comunità monastica fondata da Giuseppe Dossetti, sepolto a poca distanza. La comunità è presente nei luoghi dell'eccidio per farne memoria costante.
E intanto dalla Striscia di Gaza padre Gabriele Romanelli, parroco della Sacra Famiglia, lancia l'ennesimo allarme: «La situazione continua a essere molto grave, ci sono bombardamenti dappertutto, quindi morti e distruzione. Il pericolo per tutta la popolazione mette molta paura nei civili, che siamo la maggior parte dei cittadini della Striscia di Gaza, parlo di oltre un milione di persone nella sola città di Gaza». Parole in un videomessaggio alla Fondazione 'l'Isola che non c'è' che chiede di conferire il premio Nobel per la pace ai bambini di Gaza. «A Gaza manca di tutto, manca cibo, acqua, medicinali, energia», ha scandito il parroco.
11:03
11:03
«Le violenze sugli alawiti in Siria sono possibili crimini di guerra»
La commissione dell'Onu incaricata dell'inchiesta sulle violenze commesse in Siria dalle forze governative di Damasco contro la minoranza alawita ha concluso che esse sono «generalizzate e sistematiche» e possono, in certi casi, costituire dei «crimini di guerra».
La commissione afferma di aver documentato casi di «omicidio, tortura e trattamento disumano dei morti, nonché attacchi su larga scala e incendi di case, che hanno portato allo sfollamento di decine di migliaia di civili». Questi reperti «includono atti che potrebbero costituire crimini di guerra».
La minoranza sciita degli alawiti, di cui faceva parte la famiglia dell'ex dittatore Bashar al-Assad, rovesciato in dicembre dalle forze guidate da Ahmed al-Sharaa, conosciuto comunemente come Abu Mohammed al-Jolani, attuale presidente siriano, viene ancora associata dalla maggioranza sunnita al deposto regime.
08:14
08:14
Il punto alle 8
Il ministro delle finanze israeliano Bezalel Smotrich, falco dell'ultradestra, ha annunciato di aver approvato il nuovo piano di insediamento nella regione E1 della Cisgiordania, che consiste in 3401 unità abitative per i coloni: un piano che, ha detto, «seppellirà l'idea di uno Stato palestinese».
Smotrich ha rivelato che terrà una conferenza stampa oggi, indicano i media israeliani, fra cui il quotidiano di lingua inglese The Jerusalem Post, il giornale in linea The Times of Israel e il sito di informazioni Ynet.
La zona o corridoio E1 (abbreviazione di East 1) è un'area della Cisgiordania all'interno del comune israeliano di Ma'ale Adumim, adiacente a Gerusalemme Est, copre un'area di dodici chilometri quadrati e ospita numerose comunità beduine e anche una grande centrale di polizia israeliana.
Peace Now (letteralmente Pace adesso, un movimento progressista pacifista non governativo israeliano) - scrive The Jerusalem Post - aveva precedentemente definito il piano annunciato da Smotrich un «colpo mortale alla soluzione dei due Stati», perché prevede di dividere di fatto la Cisgiordania in due parti, impedendo lo sviluppo dell'area metropolitana tra Ramallah, Gerusalemme Est e Betlemme.
Ynet da parte sua ricorda tuttavia che, sebbene l'annuncio di Smotrich sia stato reso pubblico, non c'è stata alcuna conferma ufficiale in merito all'approvazione del piano. La pubblicazione israeliana ha osservato che i precedenti progetti di edilizia abitativa, ampiamente pubblicizzati al momento del lancio, sono stati ritardati per anni.