In carica da due mesi l’ambasciatore a Roma ostile a Bergoglio
Nel confronto a distanza tra la Chiesa cattolica e il mondo conservatore degli Stati Uniti, Donald Trump aveva fatto la sua prima mossa molti mesi fa.
Il 20 dicembre 2024, ancora prima del secondo insediamento alla Casa Bianca, infatti - regnante in Vaticano papa Francesco - aveva annunciato la nomina di Brian Francis Burch, 50 anni, a nuovo ambasciatore presso la Santa Sede. Una designazione che aveva suscitato molto rumore, vista anche la controversa personalità del prescelto, il quale negli anni precedenti aveva di continuo attaccato Bergoglio soprattutto per le presunte aperture del pontefice argentino nei confronti della comunità LGBTQIA+.
Quando, il 18 dicembre 2023, con la dichiarazione Fiducia supplicans, Francesco aveva dato il via libera alle benedizioni delle coppie omosessuali, Burch aveva accusato il Papa di «creare confusione» e sostenuto che «la stampa laica e gli attivisti LGBTQ+, sia all’interno sia all’esterno della Chiesa, avrebbero trattato quel via libera «come un trampolino di lancio fondamentale verso il loro obiettivo, che è distruggere totalmente la comprensione della sessualità umana da parte della Chiesa cattolica».
Entrato in carica il 13 settembre scorso, padre di nove figli, grande amico del vicepresidente JD Vance, l’ambasciatore Burch è presidente della Seton Academy Catholic Montessori School in Illinois e, soprattutto, cofondatore di CatholicVote.org, gruppo ultraconservatore e ultracattolico con sede a Madison, nel Wisconsin, dichiaratamente contrario al matrimonio egualitario e all’aborto. Come dichiarato nel sito ufficiale, «CatholicVote.org è una comunità di americani patriottici i quali credono che le verità senza tempo della fede cattolica siano buone per l’America. Ecco perché la nostra missione è ispirare ogni cattolico in America a vivere le verità della nostra fede nella vita pubblica».
