In Svizzera immigrazione in calo nel primo trimestre

Il tasso è diminuito del 9,7% rispetto al medesimo periodo dell'anno precedente mentre l'emigrazione è aumentata dell'11,5% - Rimane insoddisfatto l'UDC
Ats
19.04.2016 10:07

BERNA - Nel primo trimestre 2016 l'immigrazione in Svizzera è diminuita del 9,7% rispetto al medesimo periodo dell'anno precedente, mentre l'emigrazione è aumentata dell'11,5%. Il saldo migratorio si è attestato a 15'027 persone, il che segna un calo del 34,5% rispetto ai primi tre mesi del 2015.

Esso segna un calo sia per i cittadini dei paesi dell'UE-28 e dell'AELS (-38,4%) sia per quelli di Stati terzi (-25,4%), indica in una nota diramata oggi la Segreteria di Stato della migrazione (SEM). A fine marzo vivevano in Svizzera 2'004'263 stranieri, di cui 1'371'572 cittadini di Stati dell'UE-28/AELS (68,4%) e 632'691 cittadini di Stati terzi.

Tra gennaio e marzo 32'667 europei sono immigrati in Svizzera da paesi UE/AELS per lavoro. Questa cifra include persone appartenenti alla popolazione straniera residente a titolo permanente e non permanente e segna un calo del 14,7% rispetto al medesimo periodo dell'anno precedente, precisa la SEM.

Sempre nel primo trimestre, 10'880 persone sono state ammesse in Svizzera nel quadro del ricongiungimento familiare (-8% rispetto al medesimo periodo 2015). Il 21% di queste persone sono membri della famiglia di cittadini svizzeri, indica ancora la nota.

Per l'UDC le cifre rimangono alte

BERNA - Non rallegrano l'UDC le cifre pubblicate oggi dalla Segreteria di Stato della migrazione (SEM), che attestano una diminuzione degli immigrati in Svizzera nel primo trimestre 2016, con un saldo migratorio di 15'027 persone.

"Estrapolata su tutto l'anno, questa immigrazione netta rappresenta oltre 60'000 persone, ossia più della popolazione di Bienne", afferma il partito in una nota, rilevando che nella cifra non sono peraltro compresi i richiedenti asilo e le persone ammesse provvisoriamente.

"Di fronte a una congiuntura che si indebolisce e all'annuncio settimanale di licenziamenti - commenta l'UDC - una immigrazione di questa entità è troppo alta e rappresenta un onere sempre più pesante per il paese", tanto più che "solo il 47,4% degli immigrati venuti in Svizzera nel primo trimestre 2016 vuole esercitare un'attività professionale".

"La gestione e la limitazione dell'immigrazione volute da popolo e cantoni, compresa la preferenza nazionale, devono infine essere applicate", chiede l'UDC, esortando il parlamento a "prendere rapidamente misure efficaci".

In questo articolo: