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Lo hanno stabilito gli investigatori dell'ONU — I russi fuggono dalla mobilitazione, ci sono code al confine con la Georgia, lo riferisce la BBC che mostra le immagini di file interminabili di auto con a bordo soprattutto uomini russi che stanno tentando di lasciare il Paese — TUTTI GLI AGGIORNAMENTI
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21:40
21:40
In sanzioni UE nuovi stop export ma non price cap a petrolio
Sanzioni all'export di prodotti della tecnologia civile e a individui ed entità coinvolti nei referendum indetti dalla Russia nei territori occupati militarmente da Mosca: sono questi, a quanto si apprende da fonti europei, due dei principali punti che comporranno il nuovo pacchetto di sanzioni anti-Mosca che la Commissione Ue si appresta a varare. Pacchetto che, si apprende dalle stesse fonti, non dovrebbe invece contenere il price cap al petrolio che era stato ipotizzato nelle ore scorse.
Nella proposta che Palazzo Berlaymont domani avanzerà nei cosiddetti «confessionali» con i Rappresentanti dei Paesi membri il tetto al prezzo del petrolio russo non dovrebbe essere incluso. I motivi potrebbero essere molteplici.
Da un lato c'è la difficoltà tecnica di mettere su una sanzione sulla quale cruciale è il coordinamento con gli Alleati extra-Ue e dall'altro c'è l'incognita Ungheria: un veto di Budapest potrebbe bloccare l'iter, visto che per l'approvazione delle sanzioni è necessaria l'unanimità.
Certo, invece, l'inserimento di nuovi bandi all'export di prodotti europei verso la Russia e l'inserimento in black list di tutte le persone e entità coinvolte nei referendum del Donbass, che Bruxelles ha già anticipato che non saranno mai riconosciuti.
20:53
20:53
Berlino, «non riconosceremo mai i referendum russi»
Quando il presidente russo Vladimir Putin «non ha successo con le armi, indice finti referendum» in diverse regioni ucraine, «si tratta di strategia di guerra, che ora viene condotta in modo diverso. Ecco perché non potremo mai riconoscere questo voto». Lo ha detto a Rtl la ministra degli Esteri tedesca Annalena Baerbock, come riporta Tagesschau.
L'iniziativa russa è «l'opposto di un voto», la gente deve letteralmente votare davanti a una «pistola spianata».
La ministra ha anche ripetuto che la Germania è pronta a concedere asilo ai disertori russi. Si tratta ora di riferirsi alla legge sull'asilo esistente e di coordinare i prossimi passi «insieme, come europei». Il diritto di fuggire dalla guerra e dalla violenza si applica «a tutti i cittadini di questo mondo e naturalmente anche ai russi che sono preoccupati per la vita e l'incolumità fisica».
20:47
20:47
Terminata esumazione a Izyum: sono 447 corpi
A Izyum è stata completata in serata l'esumazione degli abitanti uccisi dai russi e gettati nella fossa comune: sono 447 corpi, compresi 5 bambini, la maggior parte con segni di morte violenta e in 30 casi segni di tortura.
Lo affermano le autorità ucraine, come riporta Ukrainska Pravda.
«Dopo una settimana di lavoro 447 corpi sono stati portati fuori dalle tombe. Di questi, 215 erano donne, 194 uomini, 5 bambini e 22 militari. Ci sono corpi con una corda al collo, con le mani legate, con gli arti spezzati e con ferite da arma da fuoco. Diversi uomini hanno subito l'amputazione dei genitali», sostengono le autorità.
19:52
19:52
La Russia aumenterà spese militari 2023 del 43%
Il presidente russo Vladimir Putin si prepara ad aumentare i finanziamenti per le spese militari. Secondo quanto riporta Bloomberg, Mosca investirà molto più del previsto nella difesa, alla luce dell'andamento della guerra in Ucraina.
La spesa militare supererà la pianificazione di bilancio iniziale per il 2023 di oltre il 43%, mentre quella per la sicurezza nazionale e le forze dell'ordine aumenterà di oltre il 40%, secondo il piano finanziario triennale.
Al momento, Mosca investe nel settore della difesa quasi 5 trilioni di rubli (84 miliardi di dollari), pari al 3,3% del suo Pil.
19:27
19:27
Il G7 condanna i referendum farsa voluti dalla Russia
«Noi leader del G7 condanniamo fermamente i referendum farsa, che la Russia cerca di usare per creare un pretesto falso, per cambiare lo status della sovranità territoriale ucraina, soggetta all'aggressione in corso dalla Russia». Lo scrivono i membri del G7 in una nota. «Queste azioni violano chiaramente la carta delle Nazioni Unite e il diritto internazionale, e vanno in direzione diametralmente opposta allo stato di diritto fra le nazioni», si legge ancora.
19:18
19:18
Praga, niente visti umanitari ai disertori russi
I russi che fuggono dal loro paese per evitare la mobilitazione non otterranno i visti umanitari nella Repubblica Ceca. Lo ha affermato il ministro degli Esteri, Jan Lipavsky, in reazione all'annuncio della mobilitazione parziale da parte del presidente russo Vladimir Putin e al conseguente afflusso dei cittadini russi in fuga alle frontiere.
«Capisco che i russi stiano fuggendo dalle decisioni sempre più disperate di Putin. Ma coloro che fuggono dal paese perché non vogliono adempiere agli obblighi imposti dal proprio Stato non soddisfano le condizioni per un visto umanitario», ha dichiarato Lipavsky.
Il premier ceco Petr Fiala ha dichiarato che la Repubblica Ceca tratterà i potenziali disertori come tutti i richiedenti asilo. «Se qualcuno arriva, la sua domanda sarà valutata secondo la procedura standard di asilo», ha detto il premier. Fiala ha aggiunto che il governo non ha ricevuto segnali di un flusso di russi nella Repubblica ceca.
Praga è stata il primo membro dell'Ue a sospendere il rilascio dei visti ai cittadini russi, decisione presa il giorno successivo all'invasione dell'Ucraina, il 25 febbraio. Il divieto è ancora in vigore e successivamente la Repubblica Ceca lo ha imposto anche ai cittadini bielorussi. Per entrambi i Paesi sono esclusi i casi umanitari.
18:56
18:56
«Sospendere la Russia dal Consiglio di Sicurezza»
«Quando un membro permanente del Consiglio di Sicurezza scatena una guerra non provocata e ingiustificata, condannata dall'Assemblea Generale, la sua sospensione dal Consiglio di Sicurezza dovrebbe essere automatica». Lo ha detto il presidente del Consiglio europeo, Charles Michel, intervenendo all'Assemblea generale delle Nazioni unite (Unga) a New York.
«Un solido sistema multilaterale richiede fiducia reciproca. L'attuale sistema non è sufficientemente inclusivo e rappresentativo. L'uso del diritto di veto dovrebbe essere l'eccezione, ma sta diventando la regola», ha sottolineato Michel auspicando una riforma «necessaria e urgente».
17:42
17:42
Michel, «sanzioni inevitabili per fermare Putin»
«Questa guerra è un'aggressione non provocata, illegale e ingiustificata, che mira a cambiare con la forza i confini riconosciuto a livello internazionale. E poiché dobbiamo fermare la macchina da guerra del Cremlino le massicce sanzioni economiche» contro Mosca «erano inevitabili». Lo ha detto il presidente del Consiglio europeo, Charles Michel, parlando all'Assemblea generale dell'Onu a New York.
«L'annunciata mobilitazione di centinaia di migliaia di riservisti conferma» che si tratta di una «guerra» dal «carattere vergognoso» e non di «un'operazione speciale» come definita dal presidente Vladimir Putin, ha aggiunto Michel.
17:40
17:40
Esumati 436 corpi a Izyum, «30 con segni di torture»
A Izyum, in Ucraina orientale, sono stati esumati da fosse comuni 436 corpi, 30 dei quali «con segni di tortura»: lo afferma il governatore regionale. La città, a lungo occupata dai russi, è stata liberata dalle truppe ucraine a inizio settembre.
17:34
17:34
Una guerra nucleare non avrebbe vincitori
«Una guerra nucleare non deve mai essere combattuta» perché «non ci possono essere vincitori». Lo ha detto Alexander Venediktov, vice segretario del Consiglio di sicurezza nazionale russo, in una conferenza sul 60esimo anniversario della crisi dei missili a Cuba. «Uno scontro con gli Usa e la Nato, che farebbe rischiare un aperto conflitto militare, non è nei nostri interessi», ha affermato da parte sua il vice ministro degli Esteri Serghei Ryabkov in un messaggio video allo stesso evento. Ryabkov ha tuttavia accusato gli Stati Uniti e la Gran Bretagna di «spingere Kiev a portare le ostilità sul territorio russo». Lo riferisce la Tass.
16:48
16:48
Cina: noi costruttivi e sempre per la pace
«La sovranità e l'integrità territoriale di tutti i Paesi devono essere rispettate e gli scopi e i principi della Carta dell'Onu devono essere pienamente osservati»: lo ha affermato il ministro degli Esteri cinese Wang Yi che, continuando a citare le parole del presidente Xi Jinping, ha detto al suo omologo ucraino Dmytro Kuleba che «le legittime preoccupazioni di sicurezza di tutti i Paesi devono essere prese sul serio e tutti gli sforzi che sono favorevoli alla soluzione pacifica della crisi deve essere sostenuto». La Cina «è sempre dalla parte della pace e continuerà a svolgere un ruolo costruttivo», ha aggiunto Wang.
16:46
16:46
La Finlandia limita ingresso ai russi
La Finlandia limiterà «in modo significativo» l'ingresso dei russi sul proprio territorio: lo annuncia il governo di Helsinki dopo le code che si sono create al confine in seguito all'annuncio di Mosca sulla mobilitazione parziale.
16:42
16:42
Coordinamento hacker filo russi e 007 militari di Mosca
Un crescente numero di prove suggerisce che hacker pro russi e attivisti online stanno lavorando con il Gru, il servizio di spionaggio militare di Mosca, sullo sfondo della guerra in Ucraina. Lo scrive il Wall Street Journal citando ricercatori legati a Google.
Negli ultimi mesi, il gruppo di cyber security Mandiant di Google ha osservato in particolare un apparente coordinamento tra organizzazioni di pirati informatici filo russi (XakNet Team, CyberArmyofRussia_Reborn e Infoccentr) e cyber attacchi da parte degli 007 del Gru.
16:42
16:42
«Civile ucciso in attacco russo su Odessa con drone iraniano»
Un civile è stato ucciso nel corso di un attacco russo condotto con l'uso di un drone iraniano a Odessa. Lo afferma l'esercito ucraino.
15:58
15:58
«Riconquistati i territori a est nel giorno del referendum»
Le forze armate ucraine hanno rivendicato di aver ripreso nuovi territori nell'est del Paese, nel giorno in cui iniziano i referendum per l'annessione alla Russia delle regioni del Donbass, di Kherson e Zaporizhzhia.
15:04
15:04
La Finlandia vuole limitare gli ingressi ai russi, il numero è raddoppiato
Il numero di russi che entrano in Finlandia è raddoppiato da quando Mosca ha annunciato una mobilitazione per la guerra in Ucraina, ha dichiarato venerdì all'Afp un portavoce dell'agenzia di frontiera, e il Paese nordico si prepara a limitare gli ingressi.
«6.470 russi sono arrivati in Finlandia attraverso il confine terrestre giovedì, rispetto ai 3.100 ingressi dell'inizio della settimana», ha riferito la Guardia di frontiera. I numeri sono comunque inferiori a quelli precedenti la pandemia. «Ora stiamo andando al 70% del traffico che avevamo nel 2019 nello stesso periodo», ha detto Elias Laine, vice capo del valico di frontiera di Vaalimaa. I numeri di oggi indicano un «leggero aumento» ma nessun cambiamento importante, ha aggiunto.
Ieri il primo ministro Sanna Marin ha dichiarato che: «Il turismo e i viaggi russi devono essere fermati, compreso il transito attraverso la Finlandia» poiché il rischio per la sicurezza rappresentato dai viaggiatori russi dovrebbe essere «rivalutato» dopo l'annuncio della mobilitazione di Mosca. «Altri Paesi, ad esempio i Paesi baltici e la Polonia, hanno usato questo rischio per la sicurezza come argomento per impedire l'arrivo di persone», ha detto, aggiungendo che la Finlandia deve fare la sua valutazione.
La nazione nordica ha limitato drasticamente i visti turistici per i russi a settembre, ma questi continuano a entrare in Finlandia con visti rilasciati da altri Paesi dell'UE nell'area di viaggio senza frontiere Schengen.
13:11
13:11
«Navalny in cella di punizione dopo la condanna di mobilitazione»
Il principale oppositore di Vladimir Putin, Alexey Navalny, detenuto in Russia per motivi politici, è stato mandato in cella di punizione per 12 giorni dopo aver condannato la mobilitazione ordinata dal Cremlino per il conflitto in Ucraina durante un'udienza in tribunale.
Lo ha dichiarato la portavoce del dissidente, Kira Yarmish, ripresa da Novaya Gazeta Europa, precisando che i funzionari del centro detentivo hanno detto a Navalny che viene mandato di nuovo in cella di punizione per «aver parlato di mobilitazione nell'ultimo processo». Yarmish ha rimarcato che Navalny aveva appena terminato un periodo di 15 giorni in cella di punizione.
12:43
12:43
La Cina si dice pronta a svolgere «un ruolo costruttivo»
La Cina sollecita la soluzione della crisi in Ucraina attraverso il dialogo, nel giorno dell'avvio dei referendum in quattro regioni occupate sull'adesione alla Russia, ed è pronta a svolgere un «ruolo costruttivo» per attenuare la gravità della situazione.
Lo ha detto il portavoce del ministero degli Esteri Wang Wenbin in merito ai timori espressi dal segretario generale dell'Onu Antonio Guterres sui referendum. «Sosteniamo sempre che la sovranità e l'integrità di tutti i Paesi debbano essere rispettate, così come scopi e principi della Carta dell'Onu, e le legittime preoccupazioni di tutti sulla sicurezza», ha aggiunto Wang.
12:38
12:38
«Se vince il sì, ogni attacco al Donbass sarà un attacco alla Russia»
Se in Donbass, dove si vota oggi per il referendum vincerà il sì per l'unione con la Russia, Mosca considererà ogni attacco contro questo territorio come «un attacco al proprio territorio». Lo ha detto il portavoce del Cremlino Dmitry Peskov citato dalla Tass.
12:31
12:31
«C'è stata un'iniziale reazione isterica alla mobilitazione»
Il portavoce del Cremlino, Dmitry Peskov, ha ammesso che tra la popolazione russa c'è stata «una reazione isterica» alla dichiarazione della mobilitazione parziale del presidente Vladimir Putin, che ha dato origine a una ridda di voci su quanti e quali cittadini potranno essere richiamati alle armi.
Secondo Peskov, «si poteva in qualche modo capire la reazione isterica ed estremamente emotiva delle prime ore dopo l'annuncio, o anche nella prima giornata, perché vi era una certa mancanza di informazione, ma già dalla giornata di ieri sono state attivate tutte le linee di informazione» necessarie. Lo riferisce la Tass.
11:55
11:55
«In Ucraina commessi crimini di guerra»
In Ucraina «sono stati commessi crimini di guerra». Lo hanno stabilito gli investigatori dell'ONU.
«Sulla base delle prove raccolte dalla Commissione d'inchiesta, questa ha concluso che sono stati commessi crimini di guerra in Ucraina», ha dichiarato il presidente della Commissione, Erik Mose, in un primo resoconto al Consiglio dei diritti umani dell'ONU, evocando i bombardamenti russi sulle zone civili, numerose esecuzioni, torture e violenze sessuali.
Gli investigatori dell'ONU in Ucraina hanno documento una vasta gamma di crimini contro i minori, inclusi casi di bambini «stuprati, torturati e confinati illegalmente», ha detto Mose. «Nei casi su cui abbiamo indagato, l'età delle vittime di violenza sessuale e di genere va dai 4 agli 82 anni. Ci sono stati episodi in cui i parenti sono stati obbligati ad assistere ai crimini» commessi sui loro cari, ha aggiunto, precisando che in diversi casi è stato stabilito che gli autori erano soldati russi.
La Commissione d'inchiesta fu istituita a maggio per investigare sui crimini di guerra commessi in Ucraina dall'inizio dell'invasione russa lo scorso febbraio
11:52
11:52
«Nessuna mobilitazione in Bielorussia»
«Non ci sarà la mobilitazione in Bielorussia». Lo ha detto il presidente Alenxander Lukashenko. «Questa mobilitazione è in Russia. Il fatto è che l'Occidente sta cercando di immaginare cosa stiamo facendo. Non ci sarà una mobilitazione. È una bugia», ha detto secondo l'agenzia bielorussa Belta, ripresa dalla Tass.
Intanto il Patriarca di Mosca e di tutte le Russie Kirill ha esortato gli uomini della Federazione alla mobilitazione lanciata dal presidente Vladimir Putin, invitando i fedeli a «non avere paura della morte». «Vai coraggiosamente a compiere il tuo dovere militare. E ricorda che se muori per il tuo Paese, sarai con Dio nel suo regno, gloria e vita eterna». Lo riporta in un tweet il media indipendente bielorusso Nexta.
11:47
11:47
«Sono 70.000 gli uomini russi in fuga dalla mobilitazione»
Sarebbero circa 70 mila gli uomini fuggiti dalla Russia o che stanno escogitando un piano di fuga: è la stima dell'organizzazione non governativa Guide to the Free World che aiuta i russi che si oppongono alla guerra a lasciare il Paese.
La presidente Ira Lobanovskaya ha spiegato in un'intervista al Guardian che il sito web dell'ONG è stato visitato più di 1,5 milioni di volte dal momento del discorso di Putin sulla mobilitazione parziale.
La Guardia di frontiera finlandese intanto ha reso noto che il traffico al confine orientale continua a essere vivace: quasi 6.000 russi sono arrivati nel Paese ieri rispetto ai 5.000 di mercoledì. E, rispetto ai Paesi vicini alla Federazione, il traffico sul confine finlandese è limitato dal fatto che i russi hanno bisogno di un visto per entrare nel Paese.
Ma, secondo il quotidiano finlandese Helsingin Sanomat, anche se a fuggire dalla Russia fossero centomila o più, sarebbe solo una piccola parte degli uomini sotto i quaranta anni nella Federazione: sono infatti circa 20 milioni gli uomini russi di età compresa tra i 20 e i 39 anni.
10:41
10:41
«Sono 391i bambini uccisi dall'inizio della guerra»
Dall'inizio dell'invasione russa, 391 bambini ucraini sono rimasti uccisi e 771 sono stati feriti, secondo i dati aggiornati della procura generale di Kiev. Lo riporta Ukrinform.
I dati non sono definitivi, poiché le informazioni provenienti dalle aree dell'Ucraina dove le ostilità sono in corso e dai territori occupati non sono complete.
La maggior parte dei bambini sono stati colpiti nelle regioni di Donetsk, Kharkiv, Kiev e Mykolaiv.
10:39
10:39
Il Messico presenta all'ONU una proposta di mediazione
Il Messico ha ufficialmente presentato alle Nazioni Unite una proposta del presidente Andrés Manuel López Obrador di un processo di pace per cercare di mettere fine al conflitto fra Russia e Ucraina.
A nome del capo dello Stato messicano, scrive oggi il quotidiano La Jornada, il ministro degli Esteri, Marcelo Ebrard, ha illustrato ieri l'iniziativa prima al Consiglio di sicurezza e quindi all'Assemblea generale.
«Sulla base della sua vocazione pacifista - ha sottolineato Ebrard - il Messico ritiene che la comunità internazionale debba ora incanalare i suoi migliori sforzi per raggiungere la pace» e «rafforzare gli sforzi del segretario generale, Antonio Guterres».
Questo, ha aggiunto, «attraverso la formazione di un comitato per il dialogo e la pace in Ucraina, con la partecipazione di altri capi di Stato e di governo, tra cui, se possibile, il premier indiano Narendra Modi e Sua Santità Papa Francesco».
In particolare davanti all'Assemblea generale, il ministro ha sottolineato che, di fronte all'impossibilità del Consiglio di sicurezza di fermare la guerra e promuovere un processo diplomatico, il Messico cerca con la sua proposta di «offrire un canale diplomatico complementare a quelli esistenti, di interagire con le parti in conflitto, nell'ottica di ridurre le tensioni e istradare correttamente la mediazione».
Ebrard ha poi indicato che «la proposta è già stata presentata a Guterres, alle parti in conflitto, nonché ai rappresentanti dell'India e del Vaticano».
08:46
08:46
Potente esplosione nel centro di Melitopol occupata
Potente esplosione a Melitopol, nella regione di Zaporizhzhia, occupata dai russi. Lo ha annunciato il sindaco ucraino in esilio Ivan Fedorov citato da Unian. La notizia dell'esplosione è stata confermata anche dalle agenzie russe.
«Il terrore degli occupanti sta aumentando. Alle 7 del mattino, a Melitopol è risuonata una forte esplosione, che è stata ben sentita dai residenti nel centro della città. Le persone hanno paura di lasciare le loro case. Il primo giorno del voto dello pseudo-referendum, gli occupanti hanno bisogno che tutti stiano tranquilli seduti a casa», ha affermato il sindaco.
Intanto poco più a nord, le truppe russe hanno bombardato la regione orientale di Dnipropetrovsk con missili Grad, due civili sono morti, nove sono stati feriti: lo riferisce il capo dell'amministrazione militare regionale Valentyn Reznichenko, citato da Ukrinform.
«I russi hanno nuovamente aperto il fuoco sul distretto di Nikopol. Al mattino hanno colpito anche Marhanets con i sistemi missilistici a lancio multiplo Grad (MLRS) e con l'artiglieria pesante. Circa 30 proiettili sono stati sparati contro insediamenti civili. A Marhanets sono stati uccisi due civili, un uomo e una donna. Secondo i dati preliminari, altre nove persone sono rimaste ferite», ha detto Reznichenko. A causa dell'attacco 2.200 famiglie sono rimaste senza elettricità.
08:26
08:26
«Gruppi armati costringono le persone al voto del referendum»
«Gli occupanti russi hanno organizzato gruppi armati per circondare le abitazioni e costringere le persone a partecipare al cosiddetto 'referendum'». I cittadini sono stati minacciati: «Coloro che non parteciperanno alla votazione verranno automaticamente licenziati dal lavoro».
«Le autorità hanno vietato alla popolazione locale di lasciare la città tra il 23 e il 27 settembre (date in cui si tiene il referendum di annessione alla Russia)». Lo ha riferito il governatore ucraino in esilio di Lugansk Sergey Gaidai, riportato dal Guardian.
07:50
07:50
Mosca annuncia l'avvio dei referendum nelle zone occupate
Le agenzie di stampa russe hanno annunciato questa mattina l'avvio dei «referendum» sull'annessione alla Federazione di alcune zone dell'Ucraina controllate in tutto o in parte da Mosca.
Le votazioni si terranno fino al 27 settembre nelle regioni separatiste filorusse di Donetsk e Lugansk (a Est) e nelle aree occupate dai russi di Kherson e Zaporizhzhia (a Sud), nel contesto dell'offensiva militare di Mosca contro l'Ucraina. Intanto Kiev e l'Occidente hanno definito le votazioni una «farsa».
«Per motivi di sicurezza», nei primi quattro giorni di referendum la popolazione delle quattro regioni sarà invitata a votare vicino alle proprie abitazioni, piuttosto che ai seggi elettorali, oppure saranno effettuati dei giri presso le abitazioni dei cittadini, spiega l'agenzia di stampa statale russa Tass.
Oggi sono stati aperti i seggi elettorali per i rifugiati in diverse città russe. La Commissione elettorale centrale della regione di Kherson prevede che circa 750.000 persone parteciperanno alle votazioni, con mezzo milione di persone registrate come elettori nella regione di Zaporozhzhia.
Le schede elettorali per il referendum sono state stampate per 1,5 milioni di elettori della dell'autoproclamata Repubblica del Donetsk (Rpd). Per i residenti della Rpd sono disponibili 450 seggi elettorali nella Repubblica e più di 200 in Russia. La Commissione elettorale centrale della Rpd ha aperto 461 seggi elettorali nella Repubblica e 201 in Russia.
Secondo la Regione di Zaporozhzhia, sono stati istituiti 394 seggi elettorali nella regione e altri 102 in Russia. I cittadini della Regione di Kherson possono esprimere il proprio voto in una qualsiasi delle otto commissioni elettorali territoriali o 198 locali, oppure possono farlo in Crimea, a Mosca o in altre città russe.
07:28
07:28
«Non c'è motivo per ulteriori sanzioni alla Russia»
L'Ungheria non vede alcun motivo per perseguire l'adozione di un nuovo pacchetto di sanzioni anti-russe, ha affermato il ministro degli Esteri ungherese Peter Szijjarto dopo i colloqui con il suo omologo russo Sergey Lavrov.
«La nostra posizione è cristallina - ha detto alla Tass -. Non vediamo alcun motivo razionale per optare per un altro pacchetto di sanzioni, soprattutto quando si tratta di energia. L'energia è una chiara linea rossa per noi. Non siamo pronti a costringere il popolo ungherese a pagare il prezzo di una guerra di cui non è assolutamente responsabile».
«Certo, se ci fosse una bozza avanzata, parteciperemmo alla discussione, ma non daremo il nostro consenso a tutto ciò che è contrario al nostro interesse nazionale», ha aggiunto il ministro.
07:26
07:26
Russia-Ungheria: incontro tra i ministri degli Esteri all'ONU
Il ministro degli Esteri russo Sergey Lavrov ha incontrato il ministro degli Esteri ungherese Peter Szijjarto a margine della 77.esima Assemblea generale delle Nazioni Unite per discutere della cooperazione energetica: lo ha affermato il ministero degli Esteri russo in una nota, secondo la Tass.
«I massimi diplomatici dei due Stati hanno discusso le promettenti direzioni della cooperazione commerciale ed economica tra Russia e Ungheria, nonché i compiti pratici dell'ulteriore sviluppo della cooperazione energetica, data la sfavorevole situazione globale», ha affermato il ministero in una nota. Inoltre, Lavrov e Szijjarto hanno anche scambiato opinioni «su alcuni aspetti delle attività delle Nazioni Unite e su urgenti questioni internazionali di reciproco interesse».
07:23
07:23
Referendum per l'annessione: aperte le urne in Kamchatka
Aperti nella Kamchatka, nell'estremo oriente russo, i primi seggi elettorali per l'annessione alla Russia dei territori occupati in Ucraina. Lo ha annunciato la Tass precisando che in quest'area si trovano numerosi sfollati dalle repubbliche autoproclamate di Donetsk e Lugansk e delle regioni di Kherson e Zaporozhye, in Ucraina.
«Quattro seggi elettorali sono stati aperti presso i rifugi temporanei per gli sfollati e resteranno aperti fino al 27 settembre», ha detto la commissione elettorale della Kamchatka.
Il 27 settembre apriranno i seggi elettorali nella vicina regione di Chukotka, dove si trovano circa 160 sfollati. Circa 60 di questi - secondo la Tass - avrebbero dichiarato l'intenzione di ottenere la cittadinanza russa.
07:20
07:20
«Putin dà direttamente ordini ai generali sul campo»
Secondo la Cnn, che cita due fonti anonime legate alle intelligence occidentali, il presidente russo Vladimir Putin sta impartendo ordini tattici direttamente ai generali sul campo in Ucraina, «una strategia inusuale» per forze armate moderne, che potrebbe indicare «una struttura di comando disfunzionale». Intercettazioni dei servizi occidentali hanno ascoltato ufficiali russi litigare tra di loro o che si lamentavano con amici e parenti degli ordini che arrivavano da Mosca, ha detto una delle fonti alla Cnn. I comandi russi, aggiunge, sarebbero divisi sulla strategia da adottare per affrontare la controffensiva ucraina.
06:56
06:56
I russi fuggono dalla mobilitazione
Lunghe code si sono formate nella notte al confine tra Russia e Georgia, secondo quanto riferisce la BBC, che mostra anche le immagini di file interminabili di auto con a bordo soprattutto uomini russi che stanno tentando di lasciare il Paese per evitare l'arruolamento forzato per la guerra in Ucraina.

© BBC video frame
Il Cremlino afferma che le notizie sulla fuga di uomini in età da coscrizione sono esagerate, ma alcuni testimoni hanno stimato che la coda di auto al checkpoint di Upper Lars fosse lunga circa 5 chilometri, mentre un altro gruppo ha affermato che ci sono volute sette ore per attraversare il confine.
Un uomo in coda in età da chiamata alle armi, che non ha voluto dire il suo nome, ha detto a un reporter della BBC di aver preso il passaporto e di essersi diretto al confine senza neanche fare le valigie subito dopo l'annuncio del presidente Putin. «Mi spezzerò un braccio, una gamba, qualsiasi cosa pur di evitare di partire», ha detto.
Un aumento del traffico si è registrato nella notte anche al confine con la Finlandia, che condivide un confine di 1.300 chilometri con la Russia ma richiede un visto per l'ingresso.
06:54
06:54
Il punto alle 6.00
Ieri è stato il primo giorno della mobilitazione parziale in Rusia indetta dal presidente russo Vladimir Putin che ha previsto il richiamo dei militari di riserva.
«Circa 10.000 cittadini» russi si sono già presentati volontari per l'arruolamento nel primo giorno della mobilitazione parziale dichiarata dal presidente Vladimir Putin. Lo ha detto il portavoce del Dipartimento per la mobilitazione, ammiraglio Vladimir Tsimlyansky, citato dalla Tass.
La mobilitazione? «In realtà sua sconfitta»
«Ieri Vladimir Putin ha annunciato una mobilitazione, in
realtà ha annunciato la sua sconfitta». Lo ha detto il ministro degli Esteri
ucraino Dmytro Kuleba al Consiglio di Sicurezza ONU.
«Il quantitativo di bugie da parte dei diplomatici russi è straordinario», ha
aggiunto, accusando Mosca di un «fiume di bugie».
«Nessun'altra nazione vuole la pace più dell'Ucraina», ha aggiunto Kuleba. «Non
abbiamo mai voluto questa guerra, che non abbiamo scelto. Vogliamo solo vivere
normalmente».
«Non può esserci nessuna pace senza giustizia». «Nessuna nazione può sentirsi
al sicuro finché la Russia non sarà responsabile per sue violazioni», ha detto
ancora il ministro ucraino.
L'appello ai russi arruolati con la forza: «Arrenditi
alla prima opportunità»
Appello di Mikhailo Podolyak, uno dei consiglieri del
presidente ucraino Volodymyr Zelensky, ai «russi arruolati con la forza che non
desiderano morire ignominiosamente in un Paese straniero». «Arrenditi alla
prima opportunità. L'Ucraina garantirà la tua vita e un trattamento dignitoso.
Secondo la Convenzione di Ginevra, non sarai estradato in Russia, a meno che tu
non lo desideri», ha scritto su Twitter.
«La Russia mobiliterà 1 milione di persone»
I soldati che potranno essere richiamati al fronte dalla
Russia alla luce della mobilitazione parziale annunciata da Vladimir Putin non
sarebbero 300 mila, come dichiarato dal ministro della Difesa Serghei Shoigu,
ma un milione. Lo afferma la Novaya Gazeta Europe, citando una fonte del
Cremlino. Il sito ricorda che l'articolo 7 del decreto, in cui si indica il
numero delle persone arruolabili, è stato secretato. «La cifra è stata corretta
più volte e alla fine si è deciso per un milione», ha riferito la fonte.
Il portavoce del Cremlino Dmitry Peskov ha smentito la ricostruzione, definendola
alla Tass «una menzogna».