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«Israele non ha scuse per bloccare gli aiuti umanitari a Gaza»

A sostenerlo è il presidente americano Joe Biden – L'UE valuta la possibilità di paracadutare aiuti nella Striscia – TUTTI GLI AGGIORNAMENTI
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«Israele non ha scuse per bloccare gli aiuti umanitari a Gaza»
Red. Online
06.03.2024 06:00
14:36
14:36
Israele lancia un'allerta di sicurezza ai cittadini per il Ramadan

Un invito agli israeliani a mantenere uno stato di vigilanza (sia nel territorio nazionale sia all'estero) in occasione del Ramadan è stato lanciato oggi dal Consiglio per la sicurezza nazionale (Malal).

«Le organizzazioni terroristiche - ha avvertito - potrebbero fare riferimento alla operazione 'Spade di ferro' (la guerra a Gaza, ndr) e alle tensioni sulla Spianata delle Moschee di Gerusalemme e nella moschea al-Aqsa per sospingere i propri sostenitori a compiere attacchi contro israeliani o contro obiettivi occidentali».

Nei viaggi all'estero, ha aggiunto il Malal, è dunque necessario «mantenere un atteggiamento responsabile». Oggi

intanto a Gerusalemme est, nel sobborgo di Neve' Yaakov, un israeliano di 64 anni è stato pugnalato ripetutamente alla schiena e ferito. La radio militare ha riferito che il suo assalitore, un palestinese di 14 anni, è stato catturato poco dopo nelle vicinanze.

14:27
14:27
Dall'Egitto e dagli Emirati aiuti a Gaza via terra e aria

Le autorità egiziane hanno continuato anche oggi a consegnare aiuti umanitari alla Striscia di Gaza, sia via terra dal valico di Rafah, sia per via aerea in varie parti della Striscia, con la collaborazione degli Emirati Arabi Uniti.

Una fonte della sicurezza egiziana responsabile del valico di Rafah ha detto che anche alcuni Paesi arabi e non solo stanno fornendo aiuti umanitari e medici: tra questi Qatar, Bahrein, Giordania, Francia e Belgio.

Si prevede inoltre l'arrivo e il lancio di ulteriori aiuti umanitari dagli Stati Uniti e dal Canada nelle prossime ore.

14:16
14:16
L'Egitto condanna i nuovi insediamenti di Israele in Cisgiordania

L'Egitto condanna duramente l'approvazione da parte di Israele della costruzione di nuovi insediamenti in Cisgiordania.

In un comunicato diffuso oggi dal ministero degli Esteri, «la Repubblica Araba d'Egitto ha condannato la decisione del governo israeliano di ratificare la costruzione di circa 3500 nuove unità abitative negli insediamenti della Cisgiordania. Questo è un atto che riflette la continuazione della politica di insediamento illegale e una violazione delle pertinenti risoluzioni del Consiglio di Sicurezza e delle disposizioni del diritto internazionale». E chiede che sia posto fine alle violazioni.

«L'Egitto - aggiunge la nota del ministero degli Esteri - ritiene che le continue pratiche di annessione e sequestro di terre palestinesi da parte di Israele non mineranno lo status giuridico, storico e demografico di queste terre». Da qui «la necessità di porre fine a queste pratiche che minano gli sforzi volti ad una giusta soluzione della questione palestinese e che tentano di compromettere i negoziati sullo status finale».

L'Egitto invita quindi «la comunità internazionale ad assumere una posizione ferma nel respingere la politica di insediamento israeliana e nel confermarne l'illegittimità» e invita il Consiglio di Sicurezza «ad adempiere alla propria responsabilità di porre fine alle violazioni israeliane del diritto internazionale e del diritto internazionale umanitario contro il popolo palestinese, di fornire loro protezione e di tutelare i loro diritti inalienabili, e di sostenere il riconoscimento del popolo palestinese sui confini del 1967 e Gerusalemme est come capitale».

14:02
14:02
L'UE valuta la possibilità di paracadutare aiuti nella Striscia di Gaza

L'Unione Europea sta studiando «con attenzione» la possibilità di paracadutare aiuti nella Striscia di Gaza, così come fatto dagli Usa.

Lo ha detto un portavoce della Commissione Europea, precisando però che l'Ue «non dispone di mezzi» per farlo e dunque l'operazione andrebbe condotta o attraverso «organizzazioni internazionali» o grazie «a uno Stato membro», attivando il meccanismo di protezione civile, che «non è stato mai usato a questo scopo».

12:19
12:19
Hezbollah annuncia la morte di altri due suoi combattenti

Sale a 234 il numero dei combattenti di Hezbollah uccisi da Israele in sei mesi di guerra, secondo il conteggio fornito stamani dai media di Beirut. Il bilancio non tiene conto dei miliziani filo-iraniani uccisi nei raid israeliani e statunitensi in Siria.

Nelle ultime ore Hezbollah ha diffuso due comunicati in cui annuncia la morte di due suoi combattenti nel sud del Libano a seguito di raid israeliani lungo la linea del fronte di guerra.

12:09
12:09
«Netanyahu è responsabile per la morte di 45 religiosi»

Una commissione di inchiesta ufficiale ha addossato al premier Benjamin Netanyahu la «responsabilità personale» per la strage avvenuta nell'aprile 2021, quando 45 ebrei ortodossi morirono schiacciati dalla folla durante una celebrazione religiosa sul monte Meron, in Galilea.

«Tuttavia - hanno aggiunto i tre membri della commissione secondo la radio pubblica Kan - nei suoi confronti non abbiamo preso decisioni di carattere operativo».

I giudici hanno incolpato di «responsabilità personale» anche ad Amir Ohana (allora ministro per la sicurezza interna ed oggi presidente della Knesset) e il capo dello polizia Yaakov Shabtai.

Il disastro avvenne nella notte del 30 aprile, quando una folla di ebrei ortodossi stimata in 100 mila persone si raccolse sul monte Meron (Galilea) per partecipare alle celebrazioni annuali del 'Lag ba-Omer'. Durante l'accensione di una torcia nei pressi del tomba di un antico rabbino la folla si agitò. Le uscite dal santuario si rivelarono allora troppo anguste e decine di fedeli morirono nella calca. I feriti furono oltre cento.

Nelle loro conclusioni i tre membri della commissione stabiliscono che Ohana non potrà più fungere da ministro della sicurezza interna e consigliano che il capo dello polizia Shabtai lasci il suo incarico il più presto possibile, compatibilmente con le necessità della guerra in corso. Rilevano che i responsabili della organizzazione di quell'evento avrebbero dovuto prendere in considerazione in anticipo l'opportunità di ridurre il numero dei partecipanti ammessi sul posto. «Il disastro di Meron poteva essere impedito» affermano i membri della commissione. «La situazione (delle strutture, ndr) era evidente e preannunciata. Come in una tragedia greca, era possibile intuire la fine fin dall'inizio. Era chiaro che un giorno un disastro si sarebbe verificato».

12:06
12:06
Segnalata esplosione vicino a una nave statunitense

La società di sicurezza marittima Ambrey ha riferito di «un'esplosione» vicino a una nave portarinfuse di proprietà statunitense e battente bandiera delle Barbados, in transito a sud-ovest della città portuale yemenita di Aden.

«Una nave vicina ha segnalato un'esplosione in prossimità della nave portarinfuse battente bandiera delle Barbados, di proprietà degli Stati Uniti», ha detto Ambrey, avvertendo le altre navi di tenersi alla larga dall'imbarcazione che corrisponde al «profilo di obiettivo» degli Houthi dello Yemen.

12:04
12:04
«Israele apra valichi agli aiuti»

Il ministero degli Esteri palestinese ha chiesto alle autorità israeliane di aprire tutti i valichi con la Striscia di Gaza per accelerare l'ingresso degli aiuti umanitari per i palestinesi nell'enclave devastata dalla guerra.

In una dichiarazione riportata dall'agenzia turca Anadolu, il ministero accusa il governo israeliano di impedire l'ingresso degli aiuti a Gaza, soprattutto al nord e di voler «perpetuare il suo piano di separare Gaza dalla Cisgiordania e di sfollare i palestinesi».

«La carestia sta peggiorando di giorno in giorno nella Striscia di Gaza, dove vivono quasi 2,4 milioni di persone», si legge in una nota, secondo la quale sono oltre 700.000 i palestinesi alla fame nel nord di Gaza.

12:01
12:01
Cameron avverte Gantz: «La pazienza con Israele è al limite»

«La pazienza verso Israele si sta esaurendo» in seno alla comunità internazionale e anche da parte di alleati affidabili come il Regno Unito. È l'avvertimento rivolto da David Cameron, titolare degli Esteri nel governo Tory di Rishi Sunak, al ministro israeliano Benny Gantz (esponente d'opposizione entrato nel gabinetto di guerra di Netanyahu dopo l'escalation con Hamas) in arrivo a Londra da Washington.

Cameron, parlando alla Camera dei Lord britannica, ha sottolineato di aver indirizzato «tutta una serie di moniti» agli israeliani sulla necessità di garantire più aiuti umanitari ai palestinesi della Striscia di Gaza.

Le «sofferenze» della popolazione palestinese sono ormai «tremende», ha poi rincarato Cameron nell'audizione tenuta dinanzi alla Camera alta britannica prima d'incontrare Gantz, evocando denunce di casi di morti «per fame» o «per malattie evitabili» nella Striscia.

Non senza aggiungere a chiare lettere, in risposta alle sollecitazioni di alcuni lord, che Israele «è responsabile» di quanto accade ai civili a Gaza o più in generale «nei territori occupati». E che il suo comportamento può avere «conseguenze in base al diritto internazionale umanitario».

11:13
11:13
Gli USA chiedono tregua 6 settimane

Gli Stati Uniti hanno rivisto il testo della bozza di risoluzione del Consiglio di Sicurezza dell'Onu per sostenere «un cessate il fuoco immediato di circa sei settimane a Gaza insieme al rilascio di tutti gli ostaggi»: lo riportano i media internazionali. La bozza iniziale degli Stati Uniti mostrava il sostegno ad un 'cessate il fuoco temporaneo' nella guerra tra Israele e Hamas.

Washington ha posto finora il veto su 3 progetti di risoluzione, 2 dei quali avrebbero richiesto un cessate il fuoco immediato. Gli USA hanno detto che intendono concedere tempo per i negoziati sulla loro bozza e che non si precipiteranno al voto.

11:01
11:01
Convocato un vertice dei ministri degli Esteri arabi su Gaza

È stato convocato per oggi al Cairo il Consiglio dei ministri degli Esteri dei Paesi arabi per esaminare la catastrofica situazione umanitaria nella Striscia di Gaza. Lo fa sapere il portavoce del ministero degli Esteri egiziano.

«Gli sforzi si stanno unendo e l'Egitto sta facendo ogni sforzo sul piano politico, della sicurezza e umanitario per fermare la brutale guerra nella Striscia di Gaza e salvare i palestinesi dal flagello», scrive Abu Zeid, portavoce di Sameh Shoukry, su X.

10:46
10:46
Hamas: «Sono 30.717 i morti a Gaza dall'inizio della guerra»

Gli ultimi dati del ministero della Sanità di Gaza, gestito da Hamas, affermano che 86 palestinesi sono stati uccisi negli attacchi israeliani e 113 sono rimasti feriti nelle ultime 24 ore, portando ad almeno 30.717 i palestinesi uccisi nella Striscia dal 7 ottobre.

Secondo il ministero, citato dal Guardian, 72.156 persone sono rimaste ferite nel conflitto.

10:37
10:37
Unrwa, «Percosse e abusi su palestinesi nelle carceri di Israele»

Un rapporto interno delle Nazioni Unite descrive diffusi abusi sui detenuti palestinesi nei centri di detenzione israeliani, tra cui percosse, attacchi con i cani, uso prolungato di posizioni stressanti e aggressioni sessuali. Il rapporto - redatto dall'agenzia Unrwa e visionato dal Guardian - si basa in gran parte sulle interviste dei detenuti palestinesi rilasciati al valico di Kerem Shalom a partire da dicembre, quando il personale dell'organizzazione era presente per fornire sostegno umanitario.

Secondo il documento, da dicembre sono stati rilasciati poco più di 1000 detenuti, ma si stima che più di 4000 uomini, donne e bambini siano stati rastrellati a Gaza dall'inizio dell'attuale conflitto. Israele nega le accuse di abusi, che descrive come propaganda ispirata da Hamas. Il rapporto dell'Unrwa afferma inoltre che i suoi dipendenti sono stati arrestati, molti mentre svolgevano attività umanitarie, sottoposti ad abusi e messi sotto pressione per diffamare l'agenzia.

Il documento afferma che tra i 1002 detenuti rilasciati c'erano 29 bambini di sei anni (26 maschi e tre femmine), 80 donne e 21 membri del personale dell'agenzia Onu. Alcuni avevano patologie croniche come l'Alzheimer o erano malati di cancro.

Il Guardian scrive che non è stato possibile verificare in modo indipendente le accuse contenute nel rapporto, ma sono coerenti con i resoconti forniti al quotidiano britannico e raccolti dalle organizzazioni per i diritti umani. Il report include anche accuse di abusi sessuali diffusi, sebbene non di stupro. Le Forze di Difesa Israeliane (Idf) hanno negato in toto le accuse contenute nel documento.

10:01
10:01
Approvata la costruzione di 3.500 alloggi nella città-colonia di Maaleh Adumim

La Commissione suprema per la progettazione ha approvato oggi la costruzione di 3500 alloggi nella città-colonia di Maaleh Adumim (fra Gerusalemme e Gerico), nel villaggio di Keidar e ad Efrat, presso Betlemme.

Questi progetti - ha riferito la radio militare - erano stati annunciati circa una settimana fa, in seguito ad un attentato palestinese presso Maaleh Adumim in cui due israeliani erano stati uccisi. «Nell'ultimo anno - ha scritto su X (ex Twitter) il ministro della finanze Bezalel Smotrich - abbiamo autorizzato 18.515 alloggi» in Cisgiordania. «I nostri nemici vogliono indebolirci, e noi continuiamo a costruire e a rafforzarci».

Smotrich - che funge anche da ministro preposto alla politica di insediamento in Cisgiordania all'interno del ministero della difesa - ha aggiunto che il numero di alloggi autorizzato nell'ultimo anno «è senza precedenti». «Gli insediamenti - ha affermato - continueranno a prosperare e a fiorire. Oggi tutti comprendono: dove ci sono insediamenti nella nostra terra c'è sicurezza, e dove non ci sono ci sono mostri di terrorismo che minacciano l'intero Israele».

«Gli insediamenti nella Giudea-Samaria - ha concluso, riferendosi al nome biblico della Cisgiordania - sono la 'fascia di sicurezza' dello Stato d'Israele».

09:43
09:43
«Il mondo musulmano si muova unito per Gaza»

La Turchia ha invitato il mondo musulmano ad agire in modo unito per fermare il conflitto in corso nella Striscia di Gaza. «C'è un'enorme aspettativa su di noi in questo momento, anche se ciò significa agire in modo unilaterale», ha affermato il ministro degli Esteri turco, Hakan Fidan, durante il vertice straordinario dell'Organizzazione per la cooperazione islamica (Oic) sulla Palestina tenutosi ieri a Jeddah, in Arabia Saudita.

«Come mondo musulmano, dobbiamo elaborare un piano su tre basi per contrastare le atrocità a Gaza», ha detto Fidan - riporta l'agenzia di stampa Anadolu - sottolineando che l'attuazione della decisione di fermare le spedizioni di armi a Israele «deve essere monitorata».

Secondo il capo della diplomazia di Ankara, è importante «rompere l'assedio da parte di Israele per impedire che il popolo soffra la fame» mentre, «sul fronte politico e diplomatico», la Turchia ha invitato ad «aumentare la pressione su Israele con ogni mezzo possibile, agendo collettivamente e con una sola voce». Concludendo il suo intervento, Fidan ha affermato: «Non possiamo lasciare il popolo di Gaza alla mercé di Israele o aspettare la benedizione delle potenze egemoniche».

09:26
09:26
«In stallo i colloqui per un cessate il fuoco a Gaza»

I negoziati per arrivare a un cessate il fuoco nella guerra tra Israele e Hamas sembrano essere in fase di stallo, quando mancano ormai pochi giorni alla scadenza non ufficiale dell'inizio del Ramadan: lo scrive oggi il Guardian.

Due giorni di colloqui tra Hamas e mediatori internazionali nella capitale egiziana, Il Cairo, non hanno prodotto alcun progresso significativo - secondo funzionari palestinesi - dopo che Israele ha rifiutato di inviare una delegazione all'ultimo round di negoziati.

Benjamin «Netanyahu non vuole raggiungere un accordo» e «la palla ora è nel campo degli americani» per spingere il primo ministro israeliano a tornare al tavolo, ha detto ai media il capo della divisione politica di Hamas a Gaza, Basem Naim.

Secondo un anonimo funzionario citato dall'emittente egiziana Al-Qahera News, vicina ai servizi di intelligence del Paese, «i negoziati sono difficili ma continuano».

09:12
09:12
«Serve un cessate il fuoco immediato a Gaza»

I leader dell'associazione delle nazioni del Sudest asiatico (Asean) e dell'Australia hanno chiesto un cessate il fuoco immediato e duraturo a Gaza, definendo la situazione umanitaria nel territorio palestinese «terribile».

«Chiediamo un cessate il fuoco umanitario immediato e duraturo», hanno affermato in un comunicato i leader di oltre dieci nazioni - tra cui Indonesia e Malesia a maggioranza musulmana - dopo giorni di trattative diplomatiche sul testo della dichiarazione.

09:11
09:11
Blinken vede Gantz

Il segretario di Stato americano Antony Blinken ha nuovamente esortato Israele a «adottare misure urgenti per espandere la fornitura e la distribuzione di aiuti umanitari, anche aprendo ulteriori valichi», mentre continuano i colloqui sulla tregua per gli ostaggi. Lo scrive Haaretz.

Incontrando a Washington il membro del gabinetto di guerra Benny Gantz, Blinken ha anche ribadito che il rilascio degli ostaggi israeliani da parte di Hamas porterebbe a un cessate il fuoco immediato e «ha sottolineato la necessità di un piano umanitario credibile e attuabile prima di qualsiasi operazione militare importante a Rafah, dati i rischi per i civili.»

06:00
06:00
Il punto alle 6.00

«Israele non ha scuse per bloccare gli aiuti umanitari a Gaza e sarà molto pericoloso se non verrà stabilita una tregua a Gaza entro il Ramadan»; a dirlo è il presidente anericano Joe Biden ai giornalisti al seguito a Camp David.

Intanto gli Stati Uniti hanno abbattuto un missile balistico antinave e tre sistemi aerei senza pilota di attacco unidirezionale lanciati dalle aree dello Yemen controllate dagli Houthi verso la USS Carney nel Mar Rosso. A renderlo noto è il Comando Centrale degli Stati Uniti in dichiarazioni riportate dalla Reuters. Le forze statunitensi hanno successivamente distrutto tre missili antinave e tre droni marittimi di superficie senza pilota per legittima difesa.