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Una fonte vicina ai negoziati ha riferito al Times of Israel che Hamas ha inviato una nuova serie di modifiche alla proposta dell'inviato USA – TUTTI GLI AGGIORNAMENTI
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19:32
19:32
Gaza Foundation: consegnati 840.262 pasti, nessuno ha sparato
La Gaza Humanitarian Foundation (Ghf) ha dichiarato che due dei quattro centri di distribuzione aperti nella Striscia hanno consegnato oggi «circa 14.550 scatole di cibo, ogni scatola sfama 5,5 persone per 3,5 giorni, per un totale di 840.262 pasti», si legge in un comunicato.
La Ghf ha sottolineato che «non sono stati sparati colpi contro la folla palestinese, non ci sono state vittime, nessuno è stato interrogato o arrestato dal fondo, in quanto non ha l'autorità di arrestare».
In mattinata notizie di stampa hanno riportato che un palestinese era stato ucciso e altri 48 sono rimasti feriti dal fuoco dell'esercito israeliano (Idf). «Purtroppo, sono molti gli attori che auspicano il fallimento del Ghf. Le condizioni rimangono molto difficili e la vita sia dei cittadini di Gaza che degli operatori umanitari è a rischio», ha affermato la fondazione.
«Ghf prevedeva che il centro di distribuzione potesse subire pressioni a causa della fame e dei blocchi imposti da Hamas, che creano condizioni pericolose all'esterno dei cancelli. Secondo il protocollo stabilito, per un breve momento il team Ghf ha intenzionalmente allentato i protocolli di sicurezza per proteggersi dalle reazioni della folla alla ricezione del cibo», ha detto.
«Le operazioni continueranno ad estendersi a tutti e 4 i siti, con l'intenzione di costruirne altri in tutta Gaza nelle prossime settimane», ha aggiunto Gaza Foundation.
18:41
18:41
«I residenti saccheggiano i magazzini di Hamas, 5 uccisi»
Centinaia di residenti della Striscia di Gaza hanno preso d'assalto i magazzini di Hamas nei pressi dell'ingresso al campo profughi di al-Maghazi, nel centro della Striscia, e hanno sottratto grandi quantità di farina: cinque persone sarebbero state uccise a colpi d'arma da fuoco. Lo riferisce la stampa palestinese citata da Ynet. L'informazione non si può verificare autonomamente.
17:11
17:11
«Gaza merita più della sopravvivenza»
La gente di Gaza «merita più della semplice sopravvivenza, merita un futuro». Lo ha detto la coordinatrice speciale dell'Onu per il processo di pace in Medio Oriente, Sigrid Kaag, al Consiglio di Sicurezza.
«L'intera popolazione di Gaza rischia la carestia - ha aggiunto - I civili di Gaza hanno perso la speranza. Invece di dire addio, i palestinesi di Gaza ora dicono ci vediamo in paradiso. La morte è la loro compagna. Non è vita, non è speranza».
16:05
16:05
Hamas: «Raggiunto un accordo con Witkoff sulla tregua»
Hamas ha rilasciato una dichiarazione ufficiale affermando che «gli ultimi sforzi per porre fine alla guerra nella Striscia di Gaza includono il raggiungimento di un accordo con l'inviato statunitense Steve Witkoff su un quadro di principio per raggiungere un cessate il fuoco permanente, un ritiro completo dalla Striscia, il flusso di aiuti umanitari e il trasferimento dell'amministrazione della Striscia a un comitato professionale dopo l'annuncio dell'intesa».
Una fonte vicina ai negoziati ha riferito al Times of Israel che Hamas ha inviato una nuova serie di modifiche alla proposta dell'inviato Usa Steve Witkoff. Lo schema modificato è stato esaminato da Witkoff insieme al ministro israeliano Ron Dermer, che martedì si trovava a Washington per incontrare i massimi funzionari dell'amministrazione Trump su Gaza e Iran.
Secondo la fonte, Hamas ora attende di ricevere le modifiche apportate da Israele alla proposta Witkoff. Ynet ha commentato che «i colloqui che gli Stati Uniti stanno conducendo con Hamas suscitano in Israele la preoccupazione che gli americani possano dare garanzie a Hamas e imporre la fine della guerra senza soddisfare tutte le condizioni».
Lo stesso Witkoff ha affermato che il suo schema non è «canonico» e che ci sono altre idee che devono essere esaminate. Secondo Ynet, «chi ha parlato con Witkoff e Adam Buehler (l'inviato degli Stati Uniti per la questione degli ostaggi) è rimasto colpito dal fatto che gli americani ritengano che anche Israele rappresenti un ostacolo all'accordo e che pertanto dovrebbero mostrare maggiore flessibilità».
15:49
15:49
Netanyahu: «Abbiamo eliminato Muhammed Sinwar»
«Abbiamo eliminato Muhammed Sinwar»: lo ha detto il primo ministro Benyamin Netanyahu durante un dibattito alla Knesset, dibattito che si sta tenendo dopo che l'opposizione ha ottenuto 40 firme per chiedere la partecipazione del premier.
Finora Israele non aveva dichiarato ufficialmente che il leader di Hamas, succeduto al fratello Yahya ucciso in ottobre, fosse effettivamente morto dopo un attacco a Gaza dell'esercito israeliano (IDF).
Il corpo di Muhammad Sinwar è stato trovato il 18 maggio scorso in un tunnel a Khan Younis, nei pressi dell'ospedale Europeo, bombardato ripetutamente dall'Idf cinque giorni prima.
14:25
14:25
L'IDF smentisce gli spari sui civili nel centro di aiuti a Gaza
«L'esercito israeliano non ha sparato sui civili ieri nel centro di distribuzione aperto dalla Gaza Foundation» vicino a Rafah, nel sud della Striscia di Gaza. «I soldati israeliani hanno sparato colpi di avvertimento in aria, nell'area esterna al sito, in nessun modo verso le persone», ha dichiarato all'AFP il portavoce dell'esercito Olivier Rafowicz rispondendo dopo che l'IDF è stato sollecitato da un funzionario delle Nazioni Unite che aveva riferito di numerosi feriti da arma da fuoco.
«Stiamo verificando le informazioni dell'ONU. Al momento non abbiamo informazioni in merito», ha detto il portavoce.
14:16
14:16
Eliminato il capo Hezbollah delle operazioni contro Israele
Il portavoce dell'esercito israeliano (IDF) ha riferito che un velivolo dell'aeronautica ha eliminato ieri il comandante del settore di Yatar dell'organizzazione Hezbollah in Libano.
Secondo l'esercito, «il terrorista stava promuovendo operazioni contro Israele e recentemente aveva tentato di ristabilire infrastrutture nel settore, in violazione dell'accordo esistente».
14:10
14:10
«Netanyahu minaccia di colpire il programma nucleare iraniano senza preavviso»
Funzionari dell'amministrazione statunitense temono che Israele possa decidere di colpire il programma nucleare iraniano senza preavviso: lo riporta il «New York Times», affermando che secondo l'intelligence americana Israele potrebbe preparare un attacco in sole sette ore, il che lascerebbe pochissimo tempo per fare pressione sul primo ministro israeliano Benyamin Netanyahu affinché cambi idea.
Secondo quanto si legge, questi funzionari dell'intelligence americana sarebbero dubbiosi sull'efficacia di un attacco unilaterale da parte di Israele, mentre nello Stato ebraico ci sarebbe la convinzione che gli Stati Uniti non avrebbero altra scelta che fornire assistenza se Teheran dovesse reagire a un eventuale attacco.
Il «New York Times» riferisce inoltre che funzionari israeliani avrebbero confermato a Washington che un attacco potrebbe essere effettuato anche se si raggiungesse un accordo nucleare tra Stati Uniti e Iran.
L'indiscrezione arriva dopo una serie di segnalazioni di accesi disaccordi tra il presidente degli Stati Uniti Donald Trump e il premier Netanyahu sulla questione del programma nucleare iraniano.
Il Comandante delle Guardie Rivoluzionarie iraniane ha messo in guardia gli Stati Uniti e Israele su «qualsiasi tipo di aggressione contro l'Iran».
«Se alla nostra potenza difensiva verrà data la possibilità di emergere, i nostri nemici vedranno spalancarsi le porte dell'inferno e i loro interessi saranno incendiati», ha affermato oggi Hossein Salami.
«Abbiamo le dita sul grilletto e siamo in agguato, in attesa che commettano un errore, per poi ricevere immediatamente una risposta che li farà dimenticare il loro passato», ha aggiunto, citato da Mehr: «I comandanti americani devono sapere che siamo pronti a qualsiasi scenario».
«Il nostro paese non si sottometterà mai alla volontà politica altrui», ha ancora sottolineato il comandante del Pasdaran. «Se alla nostra forza difensiva verrà data la possibilità di emergere, i nostri nemici vedranno spalancarsi le porte dell'inferno e i loro interessi saranno messi a ferro e fuoco», ha dichiarato Salami in discorso durante una cerimonia a Teheran.
11:14
11:14
UNICEF: «A Gaza oltre 50.000 bambini uccisi o feriti»
Dalla fine del cessate il fuoco, il 18 marzo, 1'309 bambini sono stati uccisi e 3.738 feriti nella Striscia di Gaza. In totale, afferma il Fondo delle Nazioni Unite per l'infanzia (UNICEF), più di 50.000 bambini sono stati uccisi o feriti dall'ottobre 2023.
L'agenzia dell'ONU esorta ancora una volta tutte le parti in conflitto «a porre fine alle violenze, a proteggere i civili, compresi i bambini, a rispettare il diritto internazionale umanitario e la normativa sui diritti umani, a consentire l'immediata fornitura di aiuti umanitari e a rilasciare tutti gli ostaggi».
«Nel giro di 72 ore, lo scorso fine settimana - ricorda l'UNICEF - le immagini di due orribili attacchi forniscono ulteriori prove dell'inconcepibile costo di questa guerra spietata contro i bambini nella Striscia di Gaza».
«Venerdì abbiamo visto i video dei corpi dei bambini bruciati e smembrati della famiglia al-Najjar che venivano estratti dalle macerie della loro casa a Khan Younis - prosegue l'organizzazione -. Di 10 fratelli di età inferiore ai 12 anni, solo uno, secondo le notizie, risulta sopravvissuto, con gravi ferite. Lunedì, di primo mattino, abbiamo visto le immagini di un bambino intrappolato in una scuola in fiamme a Gaza City. Quell'attacco, nelle prime ore del mattino, ha ucciso, secondo le notizie, almeno 31 persone, tra cui 18 bambini».
«Questi bambini - vite che non dovrebbero mai essere ridotte a numeri - fanno ora parte di un lungo e straziante elenco di orrori inimmaginabili - scrive ancora l'UNICEF -: le gravi violazioni contro i bambini, il blocco degli aiuti, la fame, il costante sfollamento forzato e la distruzione di ospedali, sistemi idrici, scuole e case. In sostanza, la distruzione della vita stessa nella Striscia di Gaza».
L'organizzazione ribadisce che «i bambini di Gaza hanno bisogno di protezione. Hanno bisogno di cibo, acqua e medicine. Hanno bisogno di un cessate il fuoco. Ma più di ogni altra cosa, hanno bisogno di un'azione immediata e collettiva per fermare tutto questo una volta per tutte».
10:47
10:47
Israele attacca obiettivi Huthi
L'aeronautica militare israeliana ha attaccato l'aeroporto internazionale di Sana'a, controllato dagli Huthi. Ma il vero «responsabile dell'aggressione che proviene dallo Yemen è l'Iran», ha dichiarato il premier Benyamin Netayanhu.
«L'Aeronautica israeliana ha appena colpito di nuovo l'aeroporto di Sana'a, che è sotto il controllo del regime terroristico Huthi nello Yemen. Come ho già detto più volte, gli Huthi sono solo un sintomo: la vera forza che sta dietro di loro è l'Iran, ed è l'Iran il responsabile dell'aggressione che proviene dallo Yemen», afferma Netanyahu in una nota. «Agiamo secondo un principio semplice: chi ci colpisce - noi lo colpiamo. Chi non capisce questo con la forza, lo capirà con ancora più forza», ha aggiunto.
Poco prima anche il ministro della difesa israeliano Israel Katz aveva spiegato che l'attacco ha distrutto «l'ultimo aereo rimasto utilizzato dagli Huthi nell'ambito dell'operazione 'Golden Jewel'», ricordando che gli altri aerei nello scalo sono stati distrutti nel raid del 6 maggio. «Questo è un messaggio chiaro e una continuazione diretta della politica che abbiamo stabilito: chiunque spari allo Stato di Israele pagherà un prezzo pesante», ha affermato.
«I porti dello Yemen continueranno a essere duramente colpiti e l'aeroporto di Sana'a sarà distrutto più e più volte, così come altre infrastrutture strategiche nella zona utilizzate dall'organizzazione terroristica Huthi e dai suoi sostenitori», ha continuato Katz. «L'organizzazione terroristica Huthi sarà sottoposta a blocco navale e aereo, come promesso e avvertito. Chiunque ci faccia del male sarà danneggiato sette volte di più», ha concluso il ministro.
In una nota l'esercito israeliano (IDF) ha spiegato che sono stati colpiti lo scalo internazionale dello Yemen e un aereo utilizzato dagli Huthi «per trasportare terroristi che hanno portato avanti attacchi terroristici contro Israele».
«Analogamente ai porti di Hodeida e Salif, colpiti la scorsa settimana, l'aeroporto principale di Sana'a è gestito dal regime Huthi e serve ai suoi scopi terroristici. Questo è un altro esempio dell'uso crudele fatto dall'organizzazione terroristica Huuthi delle infrastrutture civili per attività terroristiche», ha affermato l'IDF.
10:37
10:37
Gaza: 47 feriti ieri durante la corsa agli aiuti
Circa 47 persone sono rimaste ferite, in gran parte a causa di colpi d'arma da fuoco sparati dall'esercito israeliano (IDF), quando migliaia di persone si sono riversate ieri in un nuovo centro di distribuzione di aiuti a Gaza: lo ha reso noto oggi un alto funzionario delle Nazioni Unite.
«Ci sono circa 47 persone rimaste ferite», nell'incidente di ieri, ha detto ai giornalisti a Ginevra Ajith Sunghay, capo dell'ufficio dell'Alto commissariato delle Nazioni Unite per i diritti umani (OHCHR) nei Territori palestinesi.
«La maggior parte dei feriti è dovuta a colpi d'arma da fuoco», ha sottolineato, aggiungendo che «si trattava di colpi d'arma da fuoco dell'IDF».
10:27
10:27
Katz: «Stiamo attaccando obiettivi Huthi»
Secondo i media dello Yemen, l'aeronautica militare israeliana sta attaccando l'aeroporto internazionale di Sana'a, controllato dagli Huthi. Il ministro della difesa israeliano Israel Katz ha confermato.
Questi ha annunciato che «gli aerei dell'aeronautica militare hanno attaccato obiettivi dell'organizzazione terroristica Huthi all'aeroporto di Sana'a». Secondo il ministro, l'attacco ha distrutto «l'ultimo aereo rimasto utilizzato dagli Huthi nell'ambito dell'operazione 'Golden Jewel'».
10:26
10:26
Khan lavorava a ordini d'arresto per Smotrich e Ben Gvir
Il procuratore capo della Corte penale internazionale (CPI) Karim Khan, che si è autosospeso temporaneamente dal suo incarico meno di due settimane fa, prima del suo ritiro stava preparando ordini d'arresto contro due ministri del governo israeliano: Bezalel Smotrich (finanze) e Itamar Ben Gvir (sicurezza nazionale). Lo ha rivelato il «Wall Street Journal» citando fonti del tribunale.
Khan intendeva perseguire i due esponenti di estrema destra per il loro ruolo nell'espansione degli insediamenti israeliani in Cisgiordania. La decisione di proseguire ora spetta ai procuratori supplenti Nazhat Shamim Khan e Mame Mandiaye Niang.
Karim Khan si è autosospeso in seguito a un'indagine per presunta condotta sessuale inappropriata, che ha definito «falsa» e parte di una campagna di pressioni e minacce legate alla sua attività giudiziaria, tra cui i mandati d'arresto già emessi per il premier israeliano Benyamin Netanyahu, per l'ex ministro della difesa Yoav Gallant e per tre leader di Hamas.
09:42
09:42
Iran: uomo giustiziato per spionaggio a favore di Israele
L'Iran ha giustiziato un uomo condannato per spionaggio a favore del Mossad, l'agenzia di intelligence israeliana: lo ha reso noto oggi la magistratura.
«Dopo l'identificazione, l'arresto e il procedimento giudiziario contro P. M., che stava spiando a favore del regime sionista, e in seguito all'intero iter di procedura penale e alla conferma definitiva del verdetto da parte della Corte suprema, è stato processato e giustiziato», riporta il sito web Mizan Online della magistratura.
06:00
06:00
Il punto alle 6.00
Il coordinamento israeliano per gli aiuti alla Striscia (Cogat) ha annunciato che 95 camion carichi di aiuti umanitari sono entrati ieri nella Striscia di Gaza. Lo riporta il Times of Israel, ricordando che Israele ha ripreso le consegne di aiuti a Gaza la scorsa settimana, dopo una pausa dal 2 marzo. Da allora, 755 camion di aiuti sono entrati nella Striscia. La consegna degli aiuti avviene «su raccomandazione di funzionari professionisti dell'Idf e in conformità con le direttive del livello politico», ha affermato il Cogat, riferendo che i camion di ieri includevano cibo, attrezzature mediche e farmaci. Gli aiuti sono stati sottoposti a un'ispezione da parte delle autorità israeliane prima di entrare a Gaza attraverso il valico di Kerem Shalom.
«È oltremodo cinico incolpare gli operatori umanitari che rischiano la vita a Gaza per non essere in grado di fare di più». Lo ha dichiarato un funzionario delle Nazioni Unite a Gaza a condizione di anonimato, interpellato dal Times of Israel dopo che il coordinamento israeliano per gli aiuti alla Striscia (Cogat) ha accusato le Nazioni Unite di non svolgere il proprio dovere sugli aiuti umanitari a Gaza. «La realtà è che Israele non sta rendendo possibile il nostro lavoro e la gente sta morendo di conseguenza», ha affermato il funzionario citato dal portale. «Per ottanta giorni, Israele ha bloccato ogni tentativo di portare rifornimenti salvavita a Gaza. Ora, solo un piccolo rivolo di aiuti è consentito. Ma non è sufficiente ad alleviare la disperazione di una popolazione che è stata affamata». «Questo significa che i nostri camion rischiano di essere saccheggiati», ha proseguito il funzionario. «Ci è consentito consegnare farina solo a panetterie che non sono in grado di gestire l'enorme folla di persone disperate». «Cerchiamo di raggiungere ogni giorno l'unico valico di frontiera aperto e di trasportare le merci in sicurezza, ma ci imbattiamo in un coordinamento disfunzionale con le truppe sul campo, che ci costringe ad aspettare ore in una zona militarizzata in attesa del via libera per muoverci, mentre i bombardamenti continuano». «Quando ci viene permesso di muoverci, i percorsi che ci vengono forniti dalle forze israeliane sono inappropriati e pericolosi», ha raccontato. «La nostra capacità di consegnare le merci è forte solo quanto l'accesso che ci viene concesso. Durante il cessate il fuoco, ha funzionato. Ora non funziona più».
Parlando di quanto sta accadendo a Gaza, il leader M5s Giuseppe Conte, ospite della trasmissione È sempre Cartabianca su Rete4, ha detto: «Parlo di genocidio perché non c’è unâltra parola. Il Governo di Israele con tutti i suoi ministri è criminale, lì ha ucciso quasi 60mila persone. Anche nel Governo italiano c'è menzogna ed ipocrisia. Il Governo sta offrendo copertura e sostegno politico ad Israele».
Intanto, diversi media israeliani, tra cui Times of Israel e Jerusalem Post, accusano Kingsley Wilson, la nuova portavoce del Pentagono, di aver ripetutamente espresso messaggi online di retorica antisemita». Wilson è stata nominata venerdì nuova responsabile stampa del Dipartimento della Difesa USA. Per il Jerusalem Post, la nomina di Wilson «desta perplessità, poiché nel corso degli anni ha rilasciato diverse dichiarazioni che indicano il suo sostegno a teorie cospirazioniste antisemite». Secondo il portale israeliano, ad esempio «in passato Wilson ha rilasciato dichiarazioni che sembravano supportare la teoria della Grande Sostituzione, secondo la quale gli ebrei stanno tentando di sostituire la popolazione bianca degli Stati Uniti attraverso l'immigrazione».
Infine, il Governo irlandese ha approvato un progetto di legge per bandire l'importazione di beni dagli insediamenti israeliani considerati illegali secondo la legge internazionale, una mossa senza precedenti per un Paese dell'Unione europea. «Il Governo ha convenuto di portare avanti una legislazione che proibisca il commercio di beni con gli insediamenti illegali nei territori palestinesi occupati... È opinione del Governo che questo sia un obbligo secondo il diritto internazionale», ha riferito un portavoce del ministero degli Esteri.