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A causa del conflitto in corso e dei continui bombardamenti, le forniture mediche essenziali sono «estremamente scarse» – TUTTI GLI AGGIORNAMENTI
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20:47
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«Le critiche dell'Onu sugli aiuti a Gaza sono il colmo dell'ipocrisia»
Le critiche dell'Onu sulla situazioni degli aiuti umanitari a Gaza sono «il colmo dell'ipocrisia». Lo ha detto la portavoce del dipartimento di Stato americano, Tammy Bruce, in un briefing con la stampa.
«È un peccato, perché il problema qui è fornire aiuti a Gaza non lamentarsi sullo stile o sulla natura di chi li fornisce», ha detto Tammy Bruce.
19:51
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Netanyahu: «L'antisemitismo una malattia, paghiamo un prezzo alto»
«Stiamo affrontando l'antisemitismo, una malattia, stiamo pagando un prezzo alto, ma anche altri Paesi lo stanno pagando. Chi si aspettava che dopo il massacro di Hamas del 7 ottobre l'antisemitismo sarebbe diminuito è rimasto deluso: le manifestazioni nelle capitali europee hanno celebrato chi ha bruciato bambini, i rapitori. Abbiamo visto bruciare bandiere israeliane, ma anche bandiere americane. Quando celebri queste cose, stai celebrando il crollo totale della civiltà». Lo ha detto il premier israeliano Benjamin Netanyahu parlando a una conferenza dei ministri degli Esteri sull'antisemitismo.
Intanto, un video diffuso sui social e ripreso dal sito della Bbc mostra una bambina di 6 anni che fugge tra le fiamme dalla scuola di Gaza City dove era accampata con la famiglia, e che è stata colpita di notte da un raid aereo israeliano.
Ward Jalal Al-Shaikh Khalil, questo il nome della piccola, nell'attacco ha perso la madre e due fratelli. Suo padre è ricoverato in ospedale in gravi condizioni. Le vittime nella scuola sono in tutto 35.
La Bbc mostra anche un secondo video in cui la piccola viene riportata di giorno nella scuola Fahmi Al-Jargawi, semidistrutta dal bombardamento. Secondo la giornalista, a Ward non è stato detto della morte della madre e dei fratellini.
18:37
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Ore decisive per l'accordo di tregua, Dermer da Witkoff
Il ministro Ron Dermer, che guida per Israele i negoziati per il rilascio degli ostaggi, dovrebbe incontrare oggi a Washington l'inviato della Casa Bianca Steve Witkoff. Lo riferiscono i media israeliani.
L'incontro avviene all'indomani della telefonata di Witkoff e del responsabile Usa per gli ostaggi Adam Buehler in cui hanno detto ad alcuni famigliari che «sperano in sviluppi nei prossimi due giorni». Ieri sera anche Benjamin Netanyahu si è detto fiducioso di poter fare un annuncio sui rapiti. Secondo indiscrezioni, sono in corso colloqui stringenti per arrivare alla tregua a Gaza e alla liberazione dei 20 rapiti ancora in vita.
Intanto, l'Idf ha reso pubblico un documento dell'intelligence militare di Hamas, datato 2020, che smentisce l'idea di un fronte armato unito nella Striscia e conferma la volontà di Hamas di egemonizzare anche le altre organizzazioni terroristiche di Gaza.
Nel documento Hamas accusa la Jihad islamica di aver lanciato razzi contro Israele senza alcun coordinamento, danneggiando così la cooperazione tra le fazioni armate nella Striscia di Gaza. Nel testo, Hamas critica la strategia militare della Jihad islamica e denuncia una politica di logoramento che obbliga le altre fazioni a escalation non pianificate, ostacolando la crescita della forza militare e la capacità di difesa.
Dal canto suo, la fondazione americana per gli aiuti umanitari a Gaza ha comunicato che finora sono stati distribuiti circa 8'000 pacchi alimentari, ciascuno sufficiente per nutrire in media 5,5 persone per tre giorni e mezzo, per un totale di circa 462'000 pasti.
15:45
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Hamas: «La distribuzione degli aiuti fallirà»
Il ministero degli Interni di Hamas a Gaza in una nota condanna la distribuzione degli aiuti secondo il nuovo meccanismo della Gaza Foundation e afferma che «il tentativo dell'ingresso degli aiuti attraverso un nuovo meccanismo fallirà. Invitiamo il nostro popolo ad agire responsabilmente in queste difficili circostanze».
L'organizzazione islamista intanto, secondo testimoni, ha iniziato a distribuire cibo gratis nella zona umanitaria di Al-Mawasi, come riferisce anche Channel 12. Il canale Inner Front di Hamas ha minacciato che chiunque riceva cibo dalla Ghf sarà «accolto con cura».
Intanto, la società americana che si occupa della sicurezza durante la distribuzione di pacchi con cibo agli sfollati di Gaza ha dichiarato che Hamas ha messo questa mattina un posto di blocco sulla strada verso la Gaza Foundation per impedire alla popolazione di raggiungere i centri di distribuzione degli aiuti umanitari. Ma, secondo l'azienda, alcune ore dopo i palestinesi sono riusciti a superarlo.
15:35
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UNRWA: «Servono 500-600 camion al giorno»
«Sappiamo cosa serve, sappiamo cosa manca e siamo molto, molto lontani da questo obiettivo quotidiano. Il fabbisogno è di almeno 500-600 camion da inviare a Gaza, carichi di rifornimenti.» Lo ha detto la portavoce dell'UNRWA Juliette Touma.
«Non solo cibo, ma anche medicine, materiale sanitario, vaccini per bambini, carburante, acqua e altri beni di prima necessità per la sopravvivenza della popolazione», ha dichiarato in una conferenza stampa a Ginevra.
Intanto, da quando è ripreso l'ingresso dei camion con aiuti umanitari nella Striscia di Gaza, una settimana fa, ci sono stati 110 episodi di saccheggio e, secondo l'esercito israeliano, non è stato Hamas, ma tre gruppi diversi: civili di Gaza, bande armate e clan organizzati.
Migliaia di residenti della Striscia stanno inoltre ritirando pacchi alimentari nel sito di distribuzione di aiuti umanitari a ovest di Rafah, nella piazza Al-Alam, aperto dalla Gaza Humanitarian Foundation (Ghf). Alcuni cittadini hanno caricato sui social filmati che mostrano i pacchi, che includono prodotti come pasta, olio, farina, riso, cibo in scatola e fagioli. La Ghf ieri sera ha annunciato di aver iniziato a operare nella Striscia di Gaza.
Dopo il primo centro di distribuzione di aiuti umanitari aperto dalla Gaza Foundation a ovest di Rafah, un altro sito ha avviato le consegne nella zona di Morag, tra Khan Yunis e Rafah. Alcuni sfollati, riferiscono dal sito, hanno gridato: «Grazie America». Il sistema di distribuzione concepito dalla Ghf intende impedire ad Hamas di saccheggiare gli aiuti umanitari. I residenti sono arrivati per la prima volta al centro di assistenza e nei pacchi distribuiti hanno trovato pasta, farina, tahina, riso, salsa di pomodoro, fave, tè, biscotti e altri prodotti alimentari. Il centro, secondo Ghf, dovrebbe operare fino alle 19,00.
Fino alle 14.40, 400 capifamiglia hanno raccolto pacchi destinati a 2'500 persone, mentre migliaia di altri si stanno affollando fuori dal centro di distribuzione.
Negli ultimi giorni diversi utenti di X da Gaza hanno segnalato la nascita di una nuova milizia palestinese legata a un uomo che si fa chiamare Yasser Abu Shabab. Sulle reti sociali è stata pubblicata la sua foto e diversi oppositori di Hamas scrivono post in cui lo paragonano ai terroristi.
«Haaretz» riferisce che Abu Shabab fa parte di una numerosa famiglia beduina di Rafah, è noto come figura potente e ben introdotta nella Striscia, in passato ha scontato pene detentive nelle carceri di Hamas per reati penali. Lo scorso anno, durante un'ondata di saccheggi di aiuti umanitari nel sud di Gaza, Abu Shabab e i suoi uomini sono stati accusati dalla popolazione di essere i responsabili dei furti.
In un'intervista telefonica del novembre 2024 con il Washington Post, Abu Shabab non ha negato completamente le accuse, affermando che il suo gruppo evitava di prendere cibo, tende o provviste destinate ai bambini e che la sua attività era nata dalla disperazione perché «Hamas non aveva lasciato nulla».
Ora i video che circolano sulle reti sociali mostrano palestinesi armati a Gaza che indossano equipaggiamento militare standard e sulla divisa la scritta «Servizio antiterrorismo» in inglese e in arabo.
Abu Shabab ha postato una sua foto su Facebook mentre impugna un fucile Kalashnikov e dichiara sulla sua pagina che sta lavorando con le agenzie umanitarie internazionali «per garantire la consegna di camion di farina ai campi profughi».
Fonti palestinesi hanno accusato Abu Shabaab di collaborare con Israele.
15:34
15:34
«Negoziati diretti tra Siria e Israele»
Per la prima volta dopo un quarto di secolo sono in corso negoziati diretti tra Siria e Israele. Lo riferiscono fonti internazionali e siriane citate dalla tv SyriaTv vicina all'attuale governo di Damasco.
Secondo le fonti, nelle ultime settimane una delegazione israeliana e una siriana si sono incontrate più volte faccia a faccia con l'obiettivo di calmare le tensioni seguite ai ripetuti attacchi israeliani e all'occupazione militare di Israele nel sud-ovest della Siria. I due Paesi non hanno rapporti diplomatici e sono formalmente in stato di belligeranza sin dalla loro nascita quasi 80 anni fa.
Secondo le fonti, la delegazione siriana è guidata da Ahmad Dalati, governatore di Qunaytra, la regione più a ridosso della zona occupata da Israele dopo l'8 dicembre scorso e che è parte delle Alture del Golan, occupate dallo Stato ebraico dal 1967.
A dicembre scorso si è verificato in Siria uno storico cambio di regime: il presidente Bashar al Assad è fuggito a Mosca e al suo posto è arrivato Ahmad Sharaa, per anni capo dell'ala di al Qaida in Siria. Lo stesso Sharaa, invitato a Parigi dal presidente Emmanuel Macron, aveva nelle scorse settimane affermato che erano in corso negoziati indiretti con Israele. I media avevano riferito della mediazione degli Emirati Arabi Uniti.
14:29
14:29
UNRWA: «Servono 500-600 camion al giorno»
«Sappiamo cosa serve, sappiamo cosa manca e siamo molto, molto lontani da questo obiettivo quotidiano. Il fabbisogno è di almeno 500-600 camion da inviare a Gaza, carichi di rifornimenti. Non solo cibo, ma anche medicine, materiale sanitario, vaccini per bambini, carburante, acqua e altri beni di prima necessità per la sopravvivenza della popolazione». È la valutazione della portavoce dell'UNRWA Juliette Touma in conferenza stampa da Ginevra che sull'attività della Gaza Humanitarian Foundation (GHF) afferma che «non abbiamo alcuna informazione».
In precedenza il portavoce dell'ufficio umanitario delle Nazioni Unite (OCHA) Jens Laerke, alla domanda sul controverso nuovo gruppo di distribuzione degli aiuti, la Gaza Humanitarian Foundation (GHF), che ha iniziato a operare nella Striscia, ha spiegato oggi che «non partecipiamo a questa modalità per i motivi indicati. È una distrazione da ciò di cui c'è realmente bisogno».
14:19
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La Svezia convoca l'ambasciatore israeliano: «Il blocco degli aiuti è indifendibile»
La Svezia ha convocato l'ambasciatore israeliano a Stoccolma per il blocco «indifendibile» degli aiuti a Gaza. Lo riporta il «Guardian» sottolineando che il ministero degli esteri svedese ha dichiarato in una nota che «ciò che si sta svolgendo davanti ai nostri occhi è la peggiore situazione umanitaria dall'inizio della guerra nell'ottobre 2023».
Israele ha il «diritto di difendersi» e gli ostaggi devono essere rilasciati da Hamas «incondizionatamente e immediatamente», ha sottolineato il ministero precisando che tale diritto deve essere esercitato nel rispetto di quello internazionale.
«Il modo in cui viene condotta la guerra è inaccettabile. Israele deve rispettare i propri obblighi di proteggere i civili e le infrastrutture civili, in conformità con il diritto internazionale umanitario», viene affermato nella nota.
13:10
13:10
Uccisi 9 civili palestinesi nei bombardamenti sulla Striscia
Secondo l'agenzia di stampa palestinese Wafa, oggi diversi civili sono stati uccisi e altri feriti negli attacchi aerei israeliani in diverse zone della Striscia di Gaza.
Cinque persone sono morte nei bombardamenti su Khan Yunis, altre due a Jabaliya al-Balad, nel nord della Striscia. Altre due vittime e feriti sarebbero stati registrati nel sud-ovest della città di Gaza, e sulla città di Beit Lahia, a nord.
12:52
12:52
«Nel nord della Striscia di Gaza ancora 110 mila residenti»
In un incontro che si è tenuto ieri sera tra i rappresentanti della Difesa israeliana sono emersi diversi dati che riguardano la popolazione di Gaza e l'ubicazione dopo le ripetute evacuazioni.
Nella Striscia di Gaza settentrionale, dove c'è ancora un nocciolo duro di abitanti che non si sono spostati, la maggior parte dei quali sono ritenuti sostenitori di Hamas, ci sono 110'000 residenti. La loro permanenza in una zona di guerra, hanno fatto notare i funzionari, potrebbe rendere difficile per l'IDF manovrare nella zona.
Le aree di Khan Yunis e Mawasi contano 850'000 residenti, dove è stato aperto anche il primo punto di distribuzione degli aiuti della Gaza Humanitarian Foundation (GHF), tra l'area settentrionale dell'asse Morag e Mawasi. Altri 350'000 abitanti sono nella zona di Nuseirat e nei campi centrali, e 900'000 nella città di Gaza e a Fethiye.
12:31
12:31
«Morte 79 persone negli attacchi israeliani»
Il ministero della sanità di Gaza controllato da Hamas afferma che 79 persone sono state uccise e 163 sono rimaste ferite nella Striscia in seguito agli attacchi dell'esercito israeliano nelle ultime 24 ore.
Dall'inizio della guerra il 7 ottobre 2023 il bilancio è di 54'056 vittime e 123'129 feriti, si legge inoltre in un comunicato pubblicato su Telegram.
10:54
10:54
Operazione dell'IDF, sequestrati «fondi del terrorismo»
Questa mattina l'esercito e la polizia israeliani hanno lanciato un'operazione per sequestrare "fondi del terrorismo" in Cisgiordania. I proprietari delle società di cambio valuta che Israele ritiene stiano trasferendo denaro a gruppi terroristici saranno arrestati, ha spiegato un funzionario militare.
Secondo la Mezzaluna Rossa, durante i raid l'esercito israeliano ha sparato e lanciato gas lacrimogeni provocando il ferimento di 15 persone a Nablus.
10:21
10:21
L'UNRWA: «Operativi solo 6 dei nostri 22 centri sanitari»
L'agenzia delle Nazioni Unite per i rifugiati palestinesi (UNRWA) ha reso noto su X che «a causa del conflitto in corso e dei continui bombardamenti», solo sei dei suoi 22 centri sanitari nella Striscia di Gaza sono ancora operativi, «supportati da 37 punti medici situati sia all'interno che all'esterno dei rifugi».
«Le forniture mediche essenziali sono estremamente scarse. È urgentemente necessario un accesso senza restrizioni per fornire aiuti salvavita, inclusi medicinali e forniture mediche di base», prosegue l'agenzia, sottolineando di aver «effettuato oltre 8,5 milioni di visite mediche a Gaza dall'inizio della guerra nell'ottobre 2023. Incluse (visite) di salute materna, salute mentale e riabilitazione».
06:33
06:33
Il punto alle 6.00
Le forze armate israeliane hanno annunciato oggi di aver intercettato un missile lanciato dallo Yemen, da dove i ribelli Houthi prendono regolarmente di mira il territorio dello Stato ebraico.
«In seguito alle sirene che hanno suonato di recente in diverse zone» del Paese «è stato intercettato un missile lanciato dallo Yemen», hanno dichiarato le Forze di difesa israeliane (Idf) sul loro account Telegram.
Due giorni fa era stato intercettato dallo Stato ebraico un altro missile lanciato dagli Houthi.