Italia-Svizzera, l'accordo è cosa fatta

MILANO - Italia e Svizzera hanno firmato oggi il tanto atteso accordo fiscale. La storica intesa è stata formalizzata a Milano dopo tre anni di trattative dal ministro del Tesoro italiano Pier Carlo Padoan e dalla consigliera federale Eveline Widmer-Schlumpf. Il protocollo prevede lo scambio di informazioni tra i due paesi, automatico a partire dal 2017, mentre la Svizzera potrà uscire dalla 'black list' dei paradisi fiscali. È stata firmata anche una "road map" sulla tassazione dei lavoratori frontalieri e sulla questione di Campione d'Italia.
Il Protocollo modifica la Convenzione per evitare le doppie imposizioni e una "roadmap" per il proseguimento del dialogo sulle questioni finanziarie e fiscali. L'intesa migliora le relazioni sotto questo profilo tra Svizzera e Italia dopo le controversie durate diversi anni e semplifica inoltre la regolarizzazione di averi non dichiarati prima dell'introduzione dello scambio automatico di informazioni.
L'intesa era stata raggiunta il 19 dicembre scorso. In occasione della successiva indagine esplorativa condotta in Svizzera presso i Cantoni e le associazioni economiche interessate, l'intesa raggiunta è stata di principio accolta favorevolmente. La Convenzione per evitare le doppie imposizioni (CDI) tra i due Paesi verrà completata da un Protocollo che riprende lo standard dell'OCSE per lo scambio di informazioni su domanda: sarà applicabile per fattispecie avvenute a partire da oggi, data della firma. Sarà sottoposto per approvazione alle Camere federali ed è sottoposto a referendum facoltativo.
I due ministri hanno firmato anche una "roadmap" per il prosieguo del dialogo sulle questioni finanziarie e fiscali: questa contiene un chiaro impegno politico in merito a parecchi punti centrali delle relazioni bilaterali. Per tutti i punti sono stati fissati valori di riferimento vincolanti o disposto un piano di lavoro sull'ulteriore modo di procedere. La "roadmap" comprende un miglioramento dell'accordo sui frontalieri da finalizzare entro la metà del 2015. Inoltre, i contribuenti italiani che detengono un conto in Svizzera possono partecipare al programma italiano di autodenuncia alle stesse condizioni di quelle applicate in Italia o con altri Paesi. Entrambi gli Stati possono inoltrare domande raggruppate secondo lo standard dell'OCSE per identificare le persone che intendono dissimulare valori patrimoniali non dichiarati.
La "roadmap" stabilisce inoltre l'ulteriore modo di procedere per la cancellazione della Svizzera dalle liste nere italiane ed esprime la volontà di avviare i colloqui per un migliore accesso al mercato per i fornitori di servizi finanziari. Verrà di principio stabilito che gli istituti finanziari e i loro collaboratori non sono responsabili per i reati fiscali commessi dai loro clienti. Dovranno inoltre essere elaborate soluzioni per le questioni fiscali aperte relative all'enclave italiana di Campione d'Italia.Dopo anni di controversie, l'accordo tra la Svizzera e l'Italia pone nuove basi che permetteranno di rafforzare la cooperazione, migliorare le relazioni tra i due Stati e sviluppare le relazioni economiche bilaterali in un clima costruttivo. L'attuazione del recente programma italiano di autodenuncia, deciso dal Parlamento italiano, sarà facilitato mediante l'accordo mentre la certezza del diritto per i contribuenti italiani che detengono un conto in Svizzera verrà decisamente migliorata. Ciò permette un passaggio ordinato al futuro scambio automatico di informazioni secondo lo standard OCSE senza massicce fughe di capitali. In tal modo la piazza finanziaria svizzera e in particolare la piazza finanziaria ticinese continueranno ad avere buone prospettive.