La città piace alle famiglie: abitazioni in crescita
Dall’aggregazione Bellinzona è cresciuta ovunque, ad eccezione di Pianezzo, raggiungendo a fine 2021 quota 44.530 residenti. In un lustro l’aumento è stato pari a 1.102 abitanti, in chiara controtendenza rispetto agli altri poli ticinesi che a livello demografico stanno arrancando. La stragrande maggioranza (oltre il 55%) dei nuovi cittadini proviene dal resto del Cantone, mentre gli altri arrivano da oltre Gottardo e dall’estero. La Turrita è viepiù attrattiva per le famiglie, come dimostra peraltro l’età media dei domiciliati rilevata alla fine dell’anno scorso, vale a dire 44,64 anni.
Gli anziani sono il 22%
Questo ed altri dati interessanti sono stati forniti dallo stesso Municipio nella risposta all’interrogazione del consigliere comunale PLR Fabio Briccola. Spulciamo innanzitutto la popolazione per fasce d’età, con le donne che superano gli uomini (22.970 contro 21.560, cifre aggiornate al 31 dicembre 2021). La più rappresentata è quella compresa fra i 50 e i 54 anni con 3.473 residenti; a seguire troviamo i 55-59.enni (3.445) e i domiciliati che hanno tra i 45 e i 49 anni (3.271). La popolazione con più di 65 anni conta 9.430 unità (pari al 21,76% del totale). Il tasso d’invecchiamento dal 2018 è in costante aumento e ora ha raggiunto il 149,40%. Non sorprende dunque che le autorità, negli ultimi anni, si siano chinate a più riprese sull’opportunità di realizzare la quinta casa anziani comunale, considerando che quelle attuali hanno una disponibilità complessiva di quasi 280 posti letto.
I bambini/adolescenti/giovani tra gli 0 e i 19 anni sono 8.545 (19,18%). Un quinto dunque dei domiciliati. E anche in questo caso la Città in tempi recenti ha fatto molto, pensiamo in particolare alla conciliabilità lavoro-famiglia con l’apertura di mense e di doposcuola. Altre misure seguiranno nei prossimi anni.
Dati simili al sud del Cantone
Ciò dimostra quanto sia importante analizzare a fondo l’andamento demografico non solo di anno in anno, ma a medio-lungo termine. In questo senso un altro dato significativo è quello del numero di abitazioni, per capire anche ma non solo chi decide di stabilirsi a Bellinzona, forse per sempre. Dal 2010 (22.170 abitazioni) vi è stato un andamento abbastanza altalenante, ma sempre improntato alla crescita; l’aumento più sensibile (+587) lo si è riscontrato fra il 2018 ed il 2019. L’ultima cifra disponibile è quella del 2020, con 26.029 strutture di cui 11.437 edifici a carattere esclusivamente abitativo. A livello di agglomerato del Bellinzonese quelli che da dieci anni vengono chiamati «Spazi a carattere urbano» (quindi che interessano non solo la Città, ma anche i Comuni limitrofi non aggregati: Arbedo-Castione, Cadenazzo, Lumino e Sant’Antonino) a fine 2020 erano 30.845 (di cui 13.772 ad uso abitativo). Numero uguale a quello del comprensorio di Chiasso-Mendrisio (30.835, su e giù dal 2010), ma inferiore a quello del Locarnese (46.523, il trend indica un progressivo calo dal 2017) e soprattutto del Luganese (96.195, di nuovo in aumento dal 2018 dopo il boom di due anni prima).
Lo sfitto preoccupa
Le ultime cifre sulle quali riponiamo la nostra attenzione sono quelle riguardanti gli edifici ad uso abitativo. Come detto, a fine 2020 a Bellinzona erano 11.437; a parte il calo del 2019, sono sempre aumentati nell’ultimo decennio. E qui non possiamo non citare il problema dello sfitto (nella capitale il tasso a fine 2021 era pari al 3,69%, contro il 2,83% a livello cantonale, per 960 abitazioni vuote) che ogni volta che vengono forniti i dati nazionali scatenano la bagarre politica. In particolare nella capitale in più di un’occasione si è parlato di «cementificazione», anche alla luce dell’importante progetto che interesserà il futuro quartiere delle ex Officine, il cui sviluppo a tappe è previsto dal 2026.

