Il caso

La concorrenza sleale cinese: Air France-KLM e Lufthansa chiedono all'UE di bloccare i sorvoli della Russia

L'attuale contesto geopolitico e le restrizioni derivanti, hanno spiegato i due amministratori delegati, fanno sì che oltre il 50% del traffico aereo da e per l'Europa sia gestito da compagnie aeree straniere
©Andy Wong
Marcello Pelizzari
27.10.2025 21:52

Air France-KLM e il Gruppo Lufthansa, per una volta verrebbe da dire, hanno deciso di fare squadra. I due colossi, infatti, hanno chiesto all'Unione Europea di agire affinché le compagnie del Vecchio Continente non debbano più soffrire la concorrenza, giudicata sleale, delle compagnie cinesi. Sleale, giova ricordarlo, perché i vettori di Pechino continuano a utilizzare lo spazio aereo russo e perché, così facendo, possono offrire voli più corti (ed economici) fra l'Europa e l'Asia. Un problema, quello dei diversi tempi di percorrenza, noto da tempo. O, meglio, da quando Mosca ha chiuso i cieli alle compagnie occidentali in risposta alle sanzioni varate in seguito all'invasione su larga scala dell'Ucraina da parte dell'esercito russo. Sanzioni cui la Cina, evidentemente, non si è mai accodata.

In un'intervista congiunta, concessa al quotidiano economico francese Les Echos e alla Frankfurter Allgemeine Zeitung, l'amministratore delegato di Air France-KLM Benjamin Smith e l'omologo del Gruppo Lufthansa Carsten Spohr hanno dichiarato che le compagnie europee, a causa della guerra in Ucraina e della chiusura dello spazio aereo russo ai vettori occidentali, devono sostenere il costo di rotte più lunghe fra il Vecchio Continente e l'Asia. «E i passeggeri non vogliono necessariamente spendere due ore in più su un volo di per sé già lungo per l'Asia» ha spiegato, al riguardo, Smith, sottolineando appunto come i vettori cinesi non siano soggetti alle medesime restrizioni. L'accesso più rapido all'Europa di cui godono le compagnie aeree di Pechino, insomma, da tempo sta generando non pochi grattacapi.

Lo scorso 9 ottobre, anche gli Stati Uniti sono entrati, a gamba tesa, sulla questione. Il Dipartimento dei Trasporti americano, ne avevamo parlato, ha presentato una proposta di ordinanza che, se diventasse definitiva, costringerebbe Air China, Capital Airlines, China Eastern Airlines, China Southern Airlines, Advantage Equities, Sichuan Airlines e Xiamen Airlines a evitare lo spazio aereo russo durante i voli da e per gli Stati Uniti. La proposta del governo statunitense è piaciuta, e molto, ai due massimi dirigenti europei. Il Dipartimento dei Trasporti, nel motivare la sua mossa, ha detto di voler livellare il campo di gioco, considerando che ai vettori statunitensi è vietato il sorvolo della Russia dal 17 maggio del 2022. Le compagnie cinesi, dal canto loro, hanno chiesto che il divieto non venga applicato. 

La Russia, dicevamo, ha vietato ai vettori dell'Unione Europea di utilizzare il suo spazio aereo in risposta a una decisione analoga, presa dall'Europa, dopo l'invasione su larga scala dell'Ucraina nel febbraio del 2022. Di fatto, Bruxelles non può sbloccare la situazione consentendo, unilateralmente, alle compagnie aeree dell'UE di sorvolare la Russia. Parallelamente, però, potrebbe impedire alle compagnie aeree straniere di raggiungere l'UE attraverso il territorio della Federazione Russa. Ed è esattamente ciò che hanno chiesto e chiedono, con forza, Air France-KLM e Lufthansa. L'attuale contesto geopolitico e le restrizioni derivanti, hanno spiegato i due amministratori delegati, fanno sì che oltre il 50% del traffico aereo da e per l'Europa sia gestito da compagnie aeree straniere. A rischio, insomma, c'è il futuro delle compagnie aeree europee, per tacere dei 12 milioni di posti di lavoro generati dal trasporto aereo.