«La crisi climatica è già il nostro presente»
Gli attivisti di Sciopero per il Clima non si fermano. Dopo la manifestazione della scorsa settimana a Berna, ecco un'azione dimostrativa a livello ticinese: si terrà questo sabato, 10 giugno, sul Piazzale della stazione a Bellinzona. Per capirne di più abbiamo sentito Larissa Bison, nel movimento sin dal principio.
Verso la votazione
In che cosa consisterà, esattamente, questa azione? «Intendiamo fare una piccola azione simbolica teatrale per sensibilizzare le persone in merito alla Legge sul clima che si voterà il weekend successivo, quello del 18 giugno» spiega la nostra interlocutrice. «Ci troveremo per questo sul Piazzale della Stazione a Bellinzona a partire dalle 12.30». Ma non si tratterà di un corteo, chiarisce Bison: «sarà un’azione statica, simbolica e teatrale, resteremo fermi sul piazzale». Una manifestazione che segue la scia di quella organizzata a Berna il 27 maggio, sempre sul tema della votazione. «Come Sciopero per il Clima, sia a livello ticinese sia a livello nazionale, sosteniamo il sì alla Legge sul clima» conferma Larissa. «Pensiamo ovviamente che si debba fare di più in questo senso, però iniziamo col supportare questa legge». «Inoltre – aggiunge –, l'occasione del 27 maggio è stata anche utile, sempre nel concetto di crisi climatica, per far sentire il nostro no alla costruzione di nuove infrastrutture fossili».
Possiamo quindi dire che l'evento organizzato a Bellinzona, per il 10 giugno, sarà una sorta di "costola" ticinese della manifestazione tenutasi a Berna? «Sì, più o meno sarà così. Vengono ripresi gli stessi concetti ma più specifici per il Ticino. Anche in questo caso, visto che siamo a una settimana dalle votazioni, vogliamo incitare la gente ad andare alle urne, e a votare sì per la Legge sul clima».
«Non si dorme sugli allori»
Un sì che, per gli attivisti di Sciopero per il Clima, ha un peso importante, come dichiara Larissa Bison: «Il messaggio da far passare è quello di voler gettare le basi per una Svizzera che sappia affrontare la crisi climatica in modo lungimirante». Rimarrebbe ancora comunque molto lavoro da fare, «ma questo sarebbe un passo nella giusta direzione. Un passettino, ecco». Passettino sul quale poi continuare a costruire, ribadisce la nostra interlocutrice. Il lavoro degli attivisti non si ferma, anche se la Legge sul clima dovesse passare. «Continueremo assolutamente a manifestare con le nostre azioni di sensibilizzazione. Perché la crisi climatica non si fermerà di certo se questa legge passerà, anzi. Si deve continuare a fare. A fare molto di più: lavoriamo per mettere in pratica le misure e anche per far capire il concetto che, alla fin fine, è per noi che lo stiamo facendo».
La crisi climatica è già il nostro presente
Una Legge, quella sul clima, che secondo Sciopero per il Clima permetterà di costruire misure più efficaci anche nel presente. «Si sente sempre dire la frase "impegniamoci per il nostro futuro", ma qui si tratta anche del nostro presente, del momento in cui viviamo ora» spiega Bison. «Perché noi in Svizzera siamo fortunati, dato che gli effetti della crisi climatica li abbiamo sentiti solo un po' l’estate scorsa quando qui in Ticino facevano 38 gradi e si poteva a malapena stare di fuori. E quando Oltralpe, al contrario, pioveva così tanto da causare frane alluvioni ovunque. Però per noi il problema "si ferma lì"». Non come invece accade in altre parti del mondo, conclude Larissa. «Dobbiamo ricordarci che in alcuni Paesi la crisi climatica non è il futuro, è già il presente. È un’attualità. La Svizzera per questo deve davvero assumere un ruolo decisivo nella lotta alla crisi climatica e questa Legge sul clima è un primo, buono scalino su una lunga scala che, prima o poi, speriamo ci condurrà verso un futuro e un presente dignitosi».