Mafia

La fuga del killer della 'Ndrangheta è finita

Riacciuffato Massimiliano Sestito, condannato a 30 anni per l'omicidio dell'appuntato dei carabinieri Renato Lio, freddato il 20 agosto 1991 durante un posto di blocco a Soverato (Catanzaro) e all'ergastolo per quello del boss Vincenzo Femia, ucciso a Roma nel 2013
Red. Online
05.02.2023 09:23

È finita la fuga del killer della 'ndrangheta, Massimiliano Sestito. L'uomo che il 30 gennaio scorso era evaso dai domiciliari a Pero, nel milanese, è stato catturato nel napoletano dai carabinieri. È stato rintracciato e arrestato dai militari presso la stazione della Circumvesuviana di Sant'Anastasia in provincia di Napoli. L'uomo aveva già scontato una condanna per l'omicidio di Renato Lio nel 1991 e attendeva la pronuncia del ricorso in cassazione per l'omicidio del boss Vincenzo Femia.

Il 51.enne nato a Rho, affiliato alla cosca Iozzo Chiefari Procopio, prima di evadere stava scontando i domiciliari a casa del padre a Pero. Fu lui - riferisce Milano Today - a premere il grilletto, nel 1991, e uccidere l'appuntato dei carabinieri Renato Lio a un posto di blocco a Soverato (Catanzaro). Per quell'omicidio, Sestito è stato condannato a 30 anni di reclusione. Poi, nel 2013, un nuovo omicidio: quello del boss Vincenzo Femia, ucciso a Roma nell'ambito di una faida per il controllo dello spaccio di droga.

Per quest'ultimo delitto, Sestito è stato condannato all'ergastolo in Appello. Il 3 era in attesa della sentenza di Cassazione, ma ha spaccato il braccialetto elettronico ed è scappato. Nel 2013, poco dopo essere stato arrestato per l'omicidio Femia, Sestito aveva approfittato della semilibertà, mentre era recluso a Rebibbia, per scappare e poi essere rintracciato, dopo un mese, sulla spiaggia di Palinuro, a Salerno.

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