La proposta del PLR per riformare l’amministrazione cantonale

Secondo i dati contenuti nel documento di analisi comparativa delle spese del Canton Ticino con gli altri Cantoni, richiesto nel decreto legislativo sul preventivo 2023 dello scorso dicembre e che avevamo pubblicato settimana scorsa (cfr: CdT del 28.6), per l’amministrazione generale – nel triennio 2017-2019 – il nostro cantone ha speso in media il 33% in più rispetto al resto della Svizzera. Uno scarto significativo, e che corrisponde a 1.343 franchi per abitante (+336 franchi rispetto alla media intercantonale).
È anche da questi dati, raccolti dall’Istituto superiore di studi in amministrazione pubblica di Losanna, che trae spunto una mozione appena presentata dal PLR. Una mozione firmata dal presidente Alessandro Speziali e dal vicecapogruppo in Gran Consiglio Bixio Caprara e dal titolo «Un’amministrazione cantonale più efficace verso il cittadino e più efficiente per chi ci lavora». L’atto parlamentare intende proporre dei miglioramenti per il grande apparato amministrativo cantonale (che impiega, come riportato nel Consuntivo 2022, più di 5.000 unità equivalenti a tempo pieno senza contare i docenti), sollecitando la presentazione di un messaggio da parte del Governo per l’avvio di una riforma dell’amministrazione cantonale. «Ricordiamo l’esito davvero poco entusiasmante del progetto Amministrazione 2000 di cui si sono perse le tracce», scrivono Speziali e Caprara. «Dopo oltre 20 anni crediamo sia tempo e ora di riaprire il cantiere sull’Amministrazione cantonale».
La proposta
Secondo la proposta, tenendo presente «l’attuale contesto finanziario gravato da finanze cantonali in tensione», bisogna agire sui principi cardine alla base di una gestione efficace ed efficiente. Come ad esempio «la definizione di obiettivi strategici espliciti del Consiglio di Stato da declinare nei singoli Dipartimenti»; «la definizione di obiettivi operativi qualitativi, quantitativi e finanziari nelle singole unità organizzative», da verificare tramite un apposito indicatore; «una coerente declinazione di questi obiettivi a cascata sui collaboratori a livello individuale su cui poter basare la valutazione del personale e permettendo ai funzionari dirigenti l’assunzione delle rispettive responsabilità». Allargando il campo, la riforma proposta dal PLR intende anche incentivare una riflessione su modalità gestionali «che incrementino lo spirito imprenditoriale, l’innovazione e la dinamica virtuosa» all’interno dell’amministrazione. Il tutto, «evitando burocrazia fine a sé stessa».
Migliorare la soddisfazione
Questa, in buona sostanza, è la richiesta contenuta nella mozione. Il PLR, inoltre, è convinto che grazie ai correttivi proposti si potrebbero migliorare anche la soddisfazione dei collaboratori e quindi beneficiare di una maggiore efficienza della macchina statale. A tutto vantaggio dell’efficacia dei servizi erogati. «La percezione, anche da parte di molti collaboratori dello Stato, è quella per cui nell’amministrazione cantonale si gestisce – anziché condurre e motivare – il proprio personale con una logica ormai vetusta e superata», prosegue l’atto parlamentare. Speziali e Caprara ricordano poi come esista «una diffusa perplessità di fronte al progressivo aumento delle spese di funzionamento dell’amministrazione cantonale correlata a quella che appare di fatto una crescente burocratizzazione di ogni procedura amministrativa. Ogni processo diventa sempre più complesso, poco trasparente ed eccessivamente lungo, con il relativo corollario della crescita dei costi di gestione». Condizioni che «tolgono margine di manovra e di apprezzamento, svuotando una parte importante dell’attività che demotiva il singolo funzionario».

