La Svizzera accumula ritardi nella svolta energetica

BERNA - Le prestazioni della Svizzera nel settore della protezione climatica sono nettamente insufficienti, secondo l'Alleanza-Ambiente, che raggruppa Greenpeace Svizzera, WWF, Pro Natura e l'Associazione traffico e ambiente (ATA). Le associazioni ambientaliste chiedono che si cambi rotta.
Paragonate agli obbiettivi dell'accordo di Parigi sul clima, le emissioni di CO2 diminuiscono troppo lentamente, rivela l'ultimo indice della svolta energetica, pubblicato oggi dall'alleanza. Le emissioni legate alla produzione di energia elettrica sono addirittura aumentate, come pure l'impatto globale del consumo sul clima. Il tasso di protezione del clima è passato da 56% a 50%.
"Abbiamo un assoluto bisogno di invertire la tendenza in materia di protezione climatica se la Svizzera vuole evitare un risveglio doloroso e costoso", ritiene Elmar Grosse Ruse, specialista del clima per il WWF.
Quattro indicatori su sette segnano valori peggiori rispetto allo scorso anno e nessuno presenta un miglioramento. Anche per quanto riguarda le energie rinnovabili le cifre si allontanano dall'obbiettivo e il tasso di prestazioni passa dal 18% al 16%. Non sono state costruite abbastanza istallazioni solari, eoliche o di biomassa per raggiungere gli obbiettivi fissati dal Consiglio federale.
La tendenza è al ribasso pure per quanto riguarda la biodiversità: il tasso è passato dal 27% al 25%. Gli indicatori dell'efficacia energetica e del traffico stradale rimangono fermi a 0%. Solo per le spese energetiche dei privati e dell'economia, che sono molto basse rispetto alla media internazionale, la percentuale di obbiettivi raggiunti segna il 100%. L'indicatore della sicurezza dell'approvvigionamento energetico è giudicato buono ed è stabile al 78%.
L'indice su cui si basano queste considerazioni esiste dal 2013 e viene realizzato con cadenza annuale. Esso illustra l'evoluzione annuale in materia di domanda, produzione ed efficienza energetica in sette settori: economia e società, sicurezza dell'approvvigionamento, efficienza, protezione del clima, uscita dal nucleare, biodiversità ed energie rinnovabili.