L'attacco ai media: «Titan in prima pagina ovunque, migranti ignorati»

«Un sistema marcio e insostenibile». Barack Obama va dritto al punto sull'eccessiva copertura mediatica della tragedia del Titan rispetto ad un'altra sciagura dei giorni scorsi, quella degli oltre 700 migranti, tra i quali decine di donne e bambini, morti annegati al largo della Grecia.
«Il fatto che ci sia più attenzione verso un sommergibile con a bordo cinque persone che partecipavano ad un tour del relitto del Titanic rispetto ad un barcone carico di migranti affondato in mare è marcio ed insostenibile», ha attaccato l'ex presidente americano durante una conferenza proprio ad Atene, il giorno prima che uscisse la notizia che il Titan è imploso e tutti i passeggeri a bordo sono morti.
Obama non è l'unico ad aver sollevato la questione della disparità di trattamento delle due tragedie. Giornalisti, attivisti e ong, ma anche comuni cittadini sui social media, hanno espresso indignazione perché quella che l'Oim ha definito la più grande tragedia del mare nella storia della Grecia è stata completamente oscurata dai live blog sul Titan da parte di tutti i principali siti del mondo che hanno inviato centinaia di reporter sul posto.
«È un contrasto orribile e disgustoso», ha dichiarato Judith Sunderland, direttrice di Human Rights Watch per l'Europa e l'Asia Centrale. «Le prime pagine degli ultimi giorni sono state dominate dalla ricerca del sottomarino scomparso, eppure sono 100 volte in più le persone che hanno perso la vita nel naufragio del barcone, persone che sono state costrette a fuggire dai loro Paesi, che cercavano sicurezza», ha incalzato Josie Naughton, co-fondatrice e Ceo di Choose Love, un'ong britannica che aiuta rifugiati in tutto il mondo.
Le polemiche non sono state scatenate solo dalla copertura mediatica ma anche dalle straordinarie risorse messe in campo per finanziare le operazioni di ricerca del sommergibile. Per i critici, mentre dopo anni di dispute e negoziati l'Unione europea è riuscita finalmente a stanziare 5 miliardi di dollari l'anno per affrontare il fenomeno migrazioni fino al 2027, la stessa Europa con Stati Uniti, Canada e Gran Bretagna in meno di tre giorni hanno sborsato oltre 10 milioni di dollari per soccorrere cinque esploratori milionari. Senza contare che, sostengono molti negli Usa, le operazioni di ricerca e soccorso della Us Cost Guard vengono pagate dai contribuenti americani.
Anche il governo del Pakistan è finito nella bufera per aver destinato milioni di dollari per ritrovare l'imprenditore Shahzada Dawood e suo figlio Suleman, passeggeri del Titan, quando poi da anni lascia morire migliaia di migranti che fuggono all'estero nella speranza di una vita migliore e finiscono su un barcone, inghiottiti dal mare.