Lavrov ricompare dopo l’assenza al Consiglio di sicurezza: «Stiamo elaborando la risposta russa ai test nucleari Usa»

Giusto ieri avevamo ricostruito le speculazioni nate dopo l’assenza di Serghei Lavrov dalla riunione del Consiglio di sicurezza della settimana scorsa, in cui Vladimir Putin aveva evocato la possibilità di riprendere i test nucleari su larga scala. L’assenza, unica tra i membri permanenti, aveva alimentato ipotesi su un possibile ridimensionamento del ministro degli Esteri, nonostante le smentite ufficiali del Cremlino.
Oggi Lavrov è tornato sulla scena pubblica, intervenendo proprio sul tema discusso in quella seduta. «Mosca non ha ricevuto alcuna spiegazione da parte di Washington, attraverso i canali diplomatici, in merito alle dichiarazioni di Trump sulla ripresa dei test nucleari», ha dichiarato, citato dall’agenzia Tass. «Le istruzioni impartite da Putin durante la riunione del 5 novembre sono in fase di elaborazione», ha aggiunto, riferendosi alle possibili contromisure.
La ricomparsa del ministro avviene mentre sul terreno il conflitto resta ad alta intensità. In Ucraina, la compagnia statale Centrenergo ha comunicato che alcune delle sue centrali termoelettriche hanno subito gravi danni in seguito a un recente attacco russo, con ripercussioni sulla produzione energetica. Sul piano internazionale, l’Unione europea ha annunciato un irrigidimento delle procedure per il rilascio dei visti ai cittadini russi residenti in Russia, mentre dalle autorità locali di Dnipro arrivano notizie di vittime civili dopo un bombardamento che ha colpito un edificio residenziale.
Sul fronte interno, il Cremlino continua a respingere le ricostruzioni che parlano di tensioni ai vertici della diplomazia russa. Nei giorni scorsi la portavoce del ministero degli Esteri, Maria Zakharova, aveva definito «assolutamente false» le speculazioni su un possibile rimpasto, mentre il portavoce del Cremlino Dmitrij Peskov aveva ribadito che Lavrov «continua naturalmente a servire come ministro degli Esteri».
