Il caso

Le inondazioni in Texas e quell'incontro del 2018 che avrebbe potuto cambiare le cose

Sotto i riflettori documenti risalenti a sette anni fa di una riunione dei commissari della contea di Kerr, in cui scoprivano di non aver ottenuto la sovvenzione dello Stato che avrebbe contribuito al pagamento di un nuovo sistema di allerta per le inondazioni lungo il Guadalupe
©Eric Gay
Red. Online
20.07.2025 06:00

A ormai due settimane di distanza dal maltempo che ha colpito, violentemente, il Texas, ci sono ancora molte domande senza risposta. Soprattutto, ci si continua a chiedere come sia stato possibile che un disastro di questo tipo si abbattesse sull'area, senza lasciare scampo alle persone che si trovavano nei paraggi. Quanto accaduto al Camp Mystic, sulle rive del fiume Guadalupe, ha lasciato un vuoto nelle famiglie delle vittime e numerosi interrogativi. Ventisette persone, tra bambine e membri dello staff, sono morte dopo che un muro d'acqua ha travolto il campo cristiano per sole ragazze. Ma non è tutto. In totale, in Texas, sono morte oltre 100 persone. Molte sono ancora disperse. E mentre lo Stato è alle prese con la conta dei danni, emerge qualche informazione che potrebbe far luce sulla cattiva gestione dell'emergenza. 

Come scrive il Guardian, un indizio che possa chiarire cosa sia successo nell'area di Camp Mystic potrebbe essere contenuto nel resoconto di una riunione dei commissari della contea di Kerr, risalente al 2018. Un incontro, fino ad ora, passato inosservato. 

Sette anni fa, infatti, i funzionari presenti alla riunione attendevano, con ansia, aggiornamenti su una domanda presentata l'anno precedente per ottenere una sovvenzione dallo Stato del Texas, che avrebbe contribuito al pagamento di un nuovo sistema completo di allerta delle inondazioni lungo il fiume Guadalupe. Le cose, però, non andarono come previsto. Il commissario Tom Moser, all'epoca, portò infatti cattive notizie. Come emerso dai verbali della riunione – ancora disponibili online – la contea di Kerr non risultava tra le otto selezionate dallo Stato per ottenere la sovvenzione. 

«Ci hanno dato una priorità bassa?», replicò, incredulo, Tom Polland, all'epoca giudice della contea. Già a quei tempi, quella zona ospitava numerosi campi estivi per i giovani della contea, proprio come il Camp Mystic, sulle rive del Guadalupe. Motivo per cui, la decisione lasciò la commissione senza parole. 

Senza finanziamenti statali, infatti, tutti i progetti naufragarono. Dal 2018 in poi, insomma, non venne mai predisposto un sistema di misurazione capillare che avrebbe potuto avvertire tempestivamente dell'arrivo di inondazioni potenzialmente pericolose. Allo stesso modo, non vennero installate le sirene che avrebbero dovuto avvertire le partecipanti di Camp Mystic del pericolo. 

L'indagine, ora, dovrà esaminare attentamente la documentazione, con l'obiettivo di portare a galla ulteriori sbagli e opportunità mancate nel corso di tutti questi anni. La sorte delle ragazze di Camp Mystic, insomma, sarebbe potuta essere diversa, se fossero stati messi in atto i numerosi progetti pensati per la contea di Kerrville. Un'area i cui pericoli sono sempre stati sotto gli occhi di tutti. 

A Camp Mystic e nel resto della contea, i residenti, durante il maltempo di due settimane fa, si sono quindi dovuti affidare a un sistema di allerta precoce «obsoleto e frammentario». Alcuni messaggi provenivano dal Servizio meteorologico nazionale, altri della autorità locali. Molti, però, sono stati inviati con un ritardo «inspiegabile» e sono stati ricevuti solo quando ormai era troppo tardi. 

Ancor peggiore è pensare che le richieste di aggiornare i sistemi di allerta, anni fa, fossero state avanzate in seguito a un evento simile a quello di quest'anno. Nel 1987, dopo una violenta alluvione in cui morirono 10 bambini che stavano frequentando un campus religioso, venne installata una prima rete di misuratori e sensori nella contea. Sistema che, tuttavia, con il passare del tempo venne definito «vecchio e inaffidabile». Al punto da disattivarlo nel 1999. 

Ma ancora prima che la rete venisse dismessa, Dick Eastland, proprietario e direttore del Camp Mystic, tra le vittime delle inondazioni, temeva che, in futuro, il maltempo potesse colpire pesantemente l'area. Eastland, che aveva gestito il campo con la sua famiglia fin dagli anni '80, era stato anche direttore dell'Upper Guadalupe River Authority, che aveva promosso l'introduzione del sistema di allerta. Motivo per cui conosceva bene il pericolo che possono rappresentare inondazioni improvvise, causate da forti piogge. «Sono sicuro che ci saranno altri annegamenti» aveva dichiarato Eastland all'Austin American-Statesman nel 1990. «La gente non dà ascolto agli avvertimenti», puntualizzò. Una frase che si è rivelata, tristemente, profetica.