Il dramma

Le lacrime e il peso delle scelte

La comitiva di cui faceva parte il giovane lombardo morto durante una gita in Valle di Blenio si sarebbe divisa fra il sentiero ufficiale e la scorciatoia – La guida: «Una via sconsigliata in quanto ripida e con passaggi esposti» – Sempre gravi le condizione degli altri due ragazzi
Alan Del Don
06.09.2022 06:00

«In cielo c’è un angelo in più». Il giorno dopo è quello del cordoglio e del dolore di una comunità intera che si è stretta attorno alla famiglia del 14.enne di Bisuschio (paese di oltre 4.300 abitanti della provincia di Varese), cittadino italiano di origini marocchine, deceduto domenica mentre stava effettuando un’escursione in Valle di Blenio con gli amici e i monitori di una polisportiva. Ma ieri è stato anche il giorno delle domande alle quali solamente l’inchiesta di polizia saprà fornire delle risposte. Al momento gli inquirenti non si sbilanciano, ma pare oramai chiaro che - come appreso dal Corriere del Ticino - una parte della comitiva italiana (composta da una ventina di persone) abbia percorso il sentiero ufficiale, mentre qualcuno si sarebbe avventurato lungo la traccia alpina.

Il condizionale è d’obbligo, in quanto allo stato attuale di conferme non ce ne sono. Una specie di scorciatoia, per intenderci, che viene affrontata solitamente da coloro che in montagna ci sanno andare e che consente di arrivare (o scendere) dalla capanna Scaletta con trenta minuti d’anticipo, in quanto attraversa la valle. Rimangono intanto sempre gravi le condizioni degli altri due adolescenti: il compagno di club della vittima, di Induno Olona, che festeggerà i 15 anni fra poco, ed il 13.enne del Mendrisiotto che ha cercato di soccorrere i due quasi coetanei. Entrambi sono ricoverati all’ospedale Civico di Lugano.

Traccia alpina cancellata

«Diciamolo subito: quella scorciatoia è sconsigliata, perché ripida e con dei passaggi molto esposti». Senza chiaramente entrare nel merito del caso, in quanto come tutti attende l’esito delle indagini, Massimo Bognuda (coordinatore di Guide Alpine Ticino e membro della Commissione del progetto di prevenzione «Montagne sicure» promosso dal 2018 dal Dipartimento delle istituzioni) conosce bene la zona dove è capitata l’ennesima tragedia di questa nefasta estate in alta quota nel nostro cantone. «Quella traccia alpina figura ancora sulle carte topografiche, ma non più ad esempio sull’applicazione SvizzeraMobile. Vi sono dei passaggi esposti che non sono alla portata di tutti, mentre in un sentiero ufficiale i punti più critici vengono attrezzati per preservare l’incolumità degli escursionisti», puntualizza la guida. In effetti, come hanno riferito al nostro giornale alcune persone, quella via ufficiosa è difficile soprattutto se percorsa in discesa: «Va prestata la massima attenzione. Alla fine non senti quasi più le dita dei piedi talmente è importante lo sforzo...». Massimo Bognuda tiene infine a ribadire dei consigli facili e pratici, ma che troppo spesso si tende a dimenticare o a non seguire scrupolosamente. Sono quelli che la campagna «Montagne sicure» ha più volte ricordato in queste settimane. Prima di partire bisogna accertarsi delle proprie condizioni fisiche; occorre essere ben equipaggiati ed informati nonché tenere d’occhio il meteo; non uscire dai sentieri demarcati; e fare delle pause. «Suggerimenti semplici che possono evitare delle tragedie», conclude la guida alpina.

Oggi l’esame autoptico

Interpellato da varesenews.it, il padre del 14.enne ha affermato di voler conoscere al più presto la dinamica dell’incidente. Ha altresì rilevato che oggi verrà eseguita l’autopsia sul corpo del figlio, che si trovava a Campo Blenio per un campo di allenamento della ASD Virtus Bisuschio, società sportiva del Comune nel quale la famiglia risiede da tre decenni. È integrata e benvoluta da tutti, riferiscono altri media della vicina Penisola. Una comunità distrutta dal più terribile dei lutti, la perdita di un figlio di tutti. Finite le Medie in giugno, il quattordicenne si apprestava ad iniziare l’apprendistato. Negli scorsi anni aveva persino preso parte al Consiglio comunale dei ragazzi, un progetto per avvicinare i cittadini del futuro alle tematiche locali. Il padre, supportato dal Care Team ticinese, è in costante contatto con le autorità del villaggio lombardo che ha «adottato» lui e i suoi cari e con il console italiano in Svizzera. Che, in particolare, lo stanno aiutando ad organizzare il viaggio verso il Belpaese dei parenti che vivono in Marocco. Stato africano dal quale è rientrata nelle scorse ore anche la madre della vittima.

Il club: «Siamo affranti»

In un comunicato diffuso nel tardo pomeriggio di ieri, a firma dell’avvocato di Varese Maurizio Montalbetti a nome del presidente del club Alessandro Giglio, la ASD Virtus Bisuschio sottolinea che «in questo triste momento riteniamo corretto in segno di rispetto prendere del tempo di riflessione per capire come continuare la nostra attività. Ribadiamo il grande dispiacere per i tristi avvenimenti alle famiglie e prospettiamo una prosecuzione utile ai ragazzi e alle loro famiglie e alla società sportiva, nata e sostenuta da giovani che hanno a cuore l’educazione dei loro compagni attraverso lo sport». Tutte le attività sono sospese.