Stati Uniti

Le teorie del complotto sull’alluvione in Texas

Nonostante si stia parlando proprio di un fenomeno naturale, non sono mancate online le tesi cospirative diffuse che attribuiscono la causa dell’alluvione al Deep State, un’entità statale «oscura» che starebbe agendo contro Donald Trump
©Gerald Herbert
Facta.News
13.07.2025 06:00

Le inondazioni che nella notte tra il 3 e il 4 luglio hanno colpito il Texas, negli Stati Uniti, hanno provocato la morte di almeno 120 persone. Ad oggi, inoltre, risultano ancora esserci 161 dispersi. L’alluvione, così devastante per via della conformazione geografica della zona, è stata aggravata anche dal cambiamento climatico, che intensifica e rende più frequenti i fenomeni naturali.

Nonostante si stia parlando proprio di un fenomeno naturale, non sono mancate online le tesi cospirative diffuse che attribuiscono la causa dell’alluvione al Deep State, un’entità statale «oscura» che starebbe agendo contro Donald Trump. Questa è soltanto una delle tante teorie del complotto diffuse in questi giorni.

Il cloud seeding

Come successo anche per l’alluvione che a inizio novembre 2024 aveva colpito Valencia, in Spagna, si sono diffuse online teorie secondo cui l’inondazione in Texas sarebbe stata causata dal cloud seeding, ossia l’«inseminazione delle nuvole». Si tratta di una tecnica che consiste nella dispersione nell’aria di sostanze, come lo ioduro d’argento, che dovrebbero funzionare come nuclei di condensazione all’interno delle nuvole e stimolare la caduta di pioggia o neve. Dopo decenni di sperimentazioni, le evidenze scientifiche sulla sua efficacia sono comunque piuttosto limitate.

Nel caso del Texas, alcuni utenti sui social media hanno attribuito la colpa a un’operazione di inseminazione delle nuvole condotta il 2 luglio dalla Rainmaker Technology Corporation, un’azienda pioniera del potenziamento delle precipitazioni. 

Esperti meteorologi hanno smentito questa teoria, e il Senatore del Texas Ted Cruz ha confermato che al momento «non esiste alcuna prova che dimostri l'esistenza di qualcosa che abbia a che fare con la modificazione meteorologica». Inoltre, è da sottolineare che già prima del 2 luglio le previsioni meteorologiche avevano annunciato forti piogge nella zona, in passato già colpita dalle inondazioni. Il CEO della Rainmaker, Augustus Doricko, ha inoltre dichiarato che la loro ultima operazione di inseminazione è stata breve, si è svolta fuori dalla zona colpita e si è conclusa il 2 luglio a causa dell’umidità elevata.

I tagli all’agenzia meteorologica statunitense

Subito dopo l’alluvione, si è rapidamente acceso un dibattito sulle responsabilità del governo americano nel contrastare i danni dell’alluvione. Secondo questa narrazione, la colpa delle alluvioni sarebbe da attribuire all’amministrazione del presidente Donald Trump, perché i tagli al personale dell’agenzia meteorologica statunitense (il National Weather Service, NWS) avrebbero compromesso la capacità di risposta all’emergenza. 

Questa narrazione, però, è infondata. Infatti, sebbene i tagli di Trump abbiano influito sul personale dei due uffici meteorologici responsabili dell'area colpita, un portavoce dell'agenzia ha dichiarato a Snopes che entrambi gli uffici erano pienamente operativi e con personale completo al momento dell’emergenza. Alcuni esperti sentiti dalla BBC hanno confermato che il personale a disposizione sembra essere stato adeguato. L’agenzia meteorologica, inoltre, aveva emesso una serie di avvisi prima dell’effettiva alluvione, a conferma del fatto che la previsione metereologica ha fornito almeno tre ore di preavviso rispetto all’evento. 

Ciò che ha reso difficile la gestione dell’emergenza è stato comunicare il pericolo crescente alla popolazione: l'inondazione ha colpito la regione nelle prime ore del mattino, quando la maggior parte delle persone dormiva, e durante il weekend del 4 luglio, giorno dell’Indipendenza statunitense e periodo in cui molti turisti erano presenti nella zona, spesso ignari dei rischi idrogeologici locali. A complicare ulteriormente la situazione, secondo il quotidiano locale The Texas Tribune, è stata la mancanza di un’infrastruttura di allerta efficace: i legislatori statali avevano rifiutato di finanziare il potenziamento delle comunicazioni d’emergenza, e Rob Kelly, giudice della contea di Kerr, la più colpita, ha affermato che i residenti avevano precedentemente respinto la proposta di installare un sistema di sirene per le alluvioni.