L'ecologista e progressista con uno spiccato senso materno
Ama la natura e si definisce «una progressista che costruisce ponti». In politica è arrivata dopo il fallimento del Parco del Locarnese.
Samantha Bourgoin è precisa, puntuale e non lascia nulla al caso. D’altronde la sua professione di «consulente comunicazione, marketing e management» la porta a essere sempre smart. Di conseguenza il programma per la giornata del «Pubblico&Privato» era dettagliato e i tempi scanditi con precisione. La raggiungo a Corippo, lasciando però (come suggerito e organizzato) l’auto a Tenero e proseguendo con Verzasca Mobile, un servizio inaugurato lo scorso anno che garantisce il collegamento tra il piano e la Valle Verzasca senza lo stress. Poi (e non guasta) il bus navetta è elettrico: silenzioso e pratico. Tanto per gradire iniziamo con una gustosa e genuina colazione: «Si tratta di prodotti della Valle», dice con orgoglio Bourgoin. Siamo all’Albergo diffuso, un’iniziativa promossa dalla Fondazione Corippo per la quale la nostra interlocutrice è consulente. Il restauro delle piccole case e cascine del rurale nucleo è stato molto rispettoso del luogo: «In effetti è stato un restauro conservativo degli antichi edifici per destinarli a una moderna fruizione di alloggio turistico». Ma con le sue 10 camere con 22 posti letto complessivi è anche il luogo ideale per attività aziendali, quale team building. «Ora tocca a noi due provare» - mi dice Samatha presentandomi Paola Valchera di greenexperience.ch - «andiamo a testare alcune attività di riconnessione con la natura». Via il telefonino e ci incamminiamo su scale di sasso forse millenarie per un’esperienza rilassante tra profumi, rumori e colori della natura, dando poi vita a uno scambio di emozioni e sensazioni: «Io ci credo molto. Persone connesse con sé stesse e con gli altri vivono e collaborano meglio». Il momento più intenso è quello trascorso seduti su massi levigati per millenni dall’acqua che, quando piove forte, scorre impetuosa. I piedi sono a mollo in una pozza d’acqua cristallina ed è lo scenario adatto per conoscere meglio Samantha.
Il pellegrinaggio dei pentiti
La sua entrata in politica, alle elezioni del 2019, è stata preceduta da un lungo percorso alla rincorsa di un sogno: «Ho lavorato per 12 anni come direttrice del progetto di Parco nazionale del Locarnese, ma nel 2018 la popolazione interessata ha detto no alle urne. In quel contesto ho lavorato gomito a gomito con 13 Comuni e i loro Patriziati, ho affrontato umori e sensazioni in contrasto tra loro. Ancora oggi sono dell’avviso che era un grande progetto. Ma non ho rimpianti, men che meno sono arrabbiata con chi ha detto no». Certo, ma è stato comunque un fallimento, o no? «Se vogliamo chiamiamolo così, ma è stato il fallimento della contraddittorietà umana, incapace di giungere a una sintesi». Dopo quel no Samantha ha guardato in avanti e oggi parla di «un lutto arricchente. Non ho più voluto rilasciare interviste sulla questione. C’è una cosa che non dimenticherò, il pellegrinaggio dei pentiti nel mio ufficio dopo quel no popolare. Ma non chiedetemi nomi e parole, non svelerò nulla».
Costruire ponti e alleanze
Il pediluvio rinfrescante è terminato e pian piano attraversiamo il fiume e visitiamo il mulino restaurato, un vero gioiello. Spontaneamente lancio una domanda: ma perché buttarsi in politica e perché i Verdi? «Io sono certamente ecologista, ma ancora di più mi ritengo progressista. L’esperienza del parco mi ha portato a una certa presenza pubblica e ho incontrato la politica, imparando a gestire i rapporti con questo mondo variegato, che spesso fa fatica a far lavoro di squadra. L’esperienza quale tessitrice di collegamenti e ponti per unire ha indotto una persona a farmi la corte per convincermi a candidarmi alle elezioni del 2019». Si trattava di Nicola Schöenenberger, che oggi ha lasciato il Ticino per nuove esperienze professionali. È stato un corteggiamento breve o lungo? «Lungo, lungo. Ha penato per convincermi, ma alla fine è riuscito. Io in realtà non credevo che sarei stata eletta».
Noi Verdi, aperti ma determinati
La Samantha progressista oggi è una convinta sostenitrice dell’alleanza strategica tra PS e Verdi: «Non strategica, perché altrimenti sembrerebbe finalizzata a un risultato elettorale, ma lungimirante, progressista come lo sono io e Marco Noi, co-coordinatore insieme a me, e diversi esponenti del PS, in primis i co-presidenti Laura Riget e Fabrizio Sirica. Noi ecologisti siamo aperti e nello stesso tempo determinati. Ad esempio non siamo disposti a compromessi sui numeri della lista: 2 socialisti, 2 ecologisti e 1 membro della società civile. La collaborazione deve partire da un concetto di parità nelle opportunità». È ora di lasciare il fiabesco villaggio di Corippo e raggiungere Tenero per lanciarsi poi nella seconda parte della giornata. Mentre siamo in macchina, Bourgoin viene contattata dalla giornalista di Teleticino Laura Milani che la tampina per avere notizie fresche, ma Bourgoin, laureata in Scienze politiche a Losanna, non sgancia news. «Certo che la diplomazia non ti manca…», affermo mentre sullo sfondo osserviamo il Piano di Magadino e il Gambarogno. «Ho imparato a conoscere i giornalisti, d’altronde anche il mio compagno Pietro Ribi, oggi al beneficio della pensione, faceva il giornalista».
A spasso tra i continenti
Prendiamo la mia auto e ci avviamo verso la collina di Maja ad Arcegno dove il programma prevede «una passeggiata tra i continenti Africa ed Europa». Sono luoghi che non conosco e anche il concetto mi pare astratto. Ma non pongo domande per evitare figuracce. Sul posto ci aspetta la geologa Florence Lodetti che propone attività didattiche per le scuole: «In questo luogo ci sono affioramenti rocciosi che testimoniano avvenimenti di ere geologiche che si sono susseguiti negli ultimi 300 milioni di anni», ci spiega Lodetti. Samantha è affascinata da tutto questo e la sensazione è condivisa dato che proprio lì si sono incrociate le diverse placche continentali una volta appartenenti a quelle africana ed europea: «Ecco – dice scherzando ma non troppo – tu luganese sei africano, io locarnese europea. Battute a parte io voglio pensare che viviamo su una sola terra, i limiti e i confini non esistono, sono solo un’invenzione della nostra mente. Facendo prova di buona volontà dobbiamo cercare di superarli e affrontare tutti insieme i problemi reali che ci riguardano», riflette la co-coordinatrice del Verdi.
Il peso della «brava bambina»
Dopo aver scavato per capire le nostre origini è tempo di conoscere le sue origini: «Sono nata nel 1972, ho quindi 50 anni ma sono più giovane oggi di ieri». In che senso? «Io sono nata vecchia, un po’ perché fisicamente sono cresciuta in fretta, da adolescente avevo già un corpo da donna e molti si rivolgevano a me come una figura guida, una persona da seguire in tutto e per tutto responsabile. Ma io volevo vivere la mia infanzia e gioventù, non essere sempre e solo una brava bambina. Oggi mi sento più libera, oggi mi sento più giovane ed è una bella sensazione». Dopo le confidenze spiega che ha un fratello e una sorella e che per stare vicino ai genitori anziani abita a Gordevio dove la sua infanzia «è stata fantastica a contatto con la natura a giocare nel bosco ai cowboy e agli indiani. Io facevo l’indiana, ho sempre nutrito simpatia per i più deboli, non per nulla leggo talvolta ancora Tex che vede quasi sempre i buoni vincere».
«Amo aiutare gli altri»
C’è anche tanto sport nella sua gioventù, «a partire dallo snow sulle nevi di Bosco Gurin, ma anche la pallacanestro: dai 10 ai 18 anni ho giocato nella Muraltese». Ma quando le chiedo una foto delle sue performance al canestro dice: «Non ne ho, venivano fotografate quelle più brave di me». E oggi di carattere si definisce «socievole ma riservata. Sono una chiacchierona ma raramente ho detto a qualcuno tutto quanto ho raccontato a te, solitamente ci tengo alla mia privacy. Ma poi so anche essere decisa. Ma oggi è una giornata relax». Sulla sua vita privata dice: «Non ci sono segreti, ma neppure la necessità di raccontare chissà che cosa. Non ho figli, ma in ogni caso non potrei più averne perché per problemi medici ho dovuto far togliere l’utero, ma mi sento molto materna e questo lo declino a favore dei miei collaboratori che, spesso, si sentono dire da me “come posso aiutarti?”. Ho detto di avere un compagno con il quale condivido anche l’impegno per il clima e la conoscenza scientifica. Io, lui e l’amico Giovanni Kappenberger nel 2018, prima ancora di entrare in politica, abbiamo dato vita al sito www.climatizzati.ch che con orgoglio definisco l’unica piattaforma d’informazione svizzera in lingua italiana specializzata nella divulgazione di notizie concernenti il riscaldamento globale». Il suo impegno per la natura si declina anche quale volontaria dell’associazione Fiori selvatici: «Vogliamo rilanciare l’utilizzo della flora autoctona negli spazi verdi, anche privati (sui balconi o nei giardini) per conservare e diffondere importanti specie chiave a favore degli insetti impollinatori. I fiori selvatici sono anche interessanti per ricostituire oasi fiorite in città perché resistono bene al caldo e alla siccità».
Locarno on ice è più sobria
C’è però un’attività della quale si occupa e che non è proprio ecologica… «Immagino intendi Locarno on ice. Si tratta di un’esperienza nata con un gruppo di amici nell’inverno del 2005 con l’obiettivo di portare calore umano nelle fredde notti invernali in cui le strade e le piazze si fanno deserte. Purtroppo la COVID ci ha rallentato e costretti a essere pronti a tutto. Vedremo cosa accadrà questo autunno. In ogni caso, grazie alle nuove tecnologie, negli anni siamo riusciti a ridurre notevolmente i consumi di energia. Oggi la manifestazione è molto più sobria».
Gysin e il poker di soluzioni
Il programma è stato intenso al punto che solo dopo le 15 ci fermiamo per un panino sulla terrazza di un tea room a Intragna ed è il momento di chiudere la giornata prima di fare rientro a Locarno in città vecchia, un passaggio in ufficio prima delle due riunioni politiche previste la sera. I Verdi attendono cosa intende fare Greta Gysin per la corsa al Consiglio di Stato, «ma non per questo restiamo con le mani in mano. Abbiamo un poker di soluzioni, ma non mi scucirai una parola su tutto questo».