L’incendio è spento a Notre-Dame, la struttura è salva

PARIGI (ultimo aggiornamento 10.15)- La struttura complessiva della cattedrale di Notre-Dame è «salva», ma per dire l’ultima parola sulla sua effettiva stabilità bisogna attendere il verdetto degli esperti, riuniti stamani. «La totalità dell’incendio è stata spenta», ha annunciato in mattinata la direzione dei pompieri di Parigi. Le fiamme, dopo una lunga notte di lavoro accanito di almeno 400 vigili del fuoco con 18 autobotti, sono state del tutto spente e anche gli ultimi focolai sono estinti. I vigili del fuoco sono rimasti attivi per le operazioni di spegnimento fino a stamattima, quando a Parigi è tornata la luce del sole, che prima di tramontare ha impresso al mondo intero le drammatiche immagini del crollo prima della guglia centrale, poi del tetto. Che, stando a quanto affermato dai pompieri, è sprofondato per almeno due terzi.

«Da capire come l’edificio resisterà»
«La struttura di Notre-Dame è salva e preservata nella sua totalità», hanno fatto sapere i pompieri. Ma l’entità dei danni e il loro impatto sulla stabilità dell’antico edificio sono ancora tutti da verificare. La questione - ha detto stamani il segretario di Stato all’Interno, Laurent Nunez - è strutturale: sapere come l’edificio resisterà al gravissimo incendio che ha subito la notte scorsa». Ignota ancora la condizione dei meravigliosi rosoni e di tutte le vetrate policrome vecchie di secoli. Le prime immagini riprese dall’interno e mostrate sulla Cnn mostrano sezioni della volta, fra cui quella del transetto, crollate, dalle cui voragini si vede il bagliore del fuoco sul tetto. Ma, oltre al legno distrutto e ai danni del fumo, le alte temperature potrebbero aver compromesso la tenuta della pietra e del marmo, che, secondo gli esperti, tende a calcificarsi e a sbriciolarsi.

«La ricostruiremo, tutti insieme»
Il presidente francese Emmanuel Macron in un discorso davanti a Notre-Dame ha reso omaggio al coraggio di «400 pompieri che da ore si battono contro il fuoco e che lo faranno ancora». «Le prossime ore saranno difficili - ha aggiunto - ma grazie a loro la facciata e le due torri principali non sono crollate». «Ve lo dico stasera, questa cattedrale la ricostruiremo, tutti insieme», ha quindi aggiunto con la voce rotta dall’emozione.
Le cause del rogo
L’incendio sarebbe scoppiato sull’impalcatura che serve per gli importanti lavori di restauro cominciati un anno fa e destinati a durare fino al 2022, ma il procuratore di Parigi, Remy Heitz, si mostra più prudente dichiarando in serata che «è troppo presto» per stabilire con certezza le dinamiche. In particolare era da ristrutturare e rinforzare il tetto della cattedrale, quello che - sotto la violenza delle fiamme e il peso della guglia - è crollato e adesso tutti sono con il fiato sospeso per capire se anche la preziosa volta che sovrasta la navata centrale è stata distrutta. Secondo quanto riferito dal comandante dei vigili del fuoco di Parigi, Jean-Claude Gallet, un pompiere sarebbe rimasto ferito gravemente.
Le polemiche
Fra le prime reazioni, già serpeggiavano le polemiche sulla mancanza di adeguati ed efficaci automatismi antincendio, vista anche l’ampiezza del cantiere. A Parigi in particolare, le ultime settimane sono state punteggiate da incendi di palazzi a ripetizione, con numerose vittime, compresi i pompieri. «È così orribile vedere il grande incendio alla cattedrale di Notre-Dame a Parigi. Forse gli aerei anti-incendio potrebbero essere utilizzati per spegnerlo. Occorre agire in fretta», aveva twittato il presidente degli Stati Uniti Donald Trump. La protezione civile ha risposto spiegando che la quantità di acqua lanciata da quel tipo di mezzi avrebbe potuto provocare pericolosi danni collaterali alla struttura a causa dell’impatto della massa d’acqua. Vi è inoltre grande preoccupazione per le opere d’arte presenti nella cattedrale.

«Salveremo questo patrimonio»
La direttrice generale dell’Unesco, Audrey Azoulay, ha dichiarato che l’organizzazione internazionale responsabile della salvaguardia dei beni culturali sarà «al fianco della Francia per salvare e riabilitare questo patrimonio inestimabile». Gli oggetti sacri che erano conservati nella sagrestia, sarebbero stati messi in salvo, stando a fonti vicine alle autorità religiose.
Le donazioni delle famiglie Pinault e Arnault
Intanto, la famiglia Pinault, tra le più ricche di Francia, alla guida del colosso del lusso Kering, annuncia la donazione di 100 milioni di euro per il restauro di Notre-Dame. Alle donazioni si è unito anche il gruppo LVMH (Louis Vuitton Moet Hennessy) e la famiglia Arnault, quarto patrimonio mondiale, che hanno annunciato questa mattina una donazione di 200 milioni di euro per la ricostruzione. Il gruppo, prima ricchezza di Francia, annuncia di mettere a disposizione «tutte le sue squadre di creatori, architetti, finanzieri, per aiutare nel lungo lavoro di ricostruzione e di raccolta di fondi».
L’Isis: «Colpo al cuore dei crociati»
Secondo quanto riporta il sito di intelligence Site, i sostenitori dell’Isis hanno festeggiato per l’incendio che ha devastato la cattedrale di Notre-Dame definito un colpo «ai cuori dei leader crociati». Simili manifestazioni erano avvenute per catastrofici eventi naturali come uragani o roghi.
Si indaga per disastro colposo
La Procura di Parigi ha annunciato l’apertura di un’indagine. Esclusi il movente criminale, l’atto vandalico e il terrorismo, la pista che seguono gli inquirenti è quella dell’incendio accidentale nato dal progetto di ristrutturazione sul tetto della cattedrale. Nella notte sono già stati sentiti gli operai che lavoravano all’appalto. Le fiamme si sono innescate alle 18.50 di ieri nello spazio fra la volta e il tetto, dov’erano in corso i lavori di ristrutturazione, e ha rapidamente attaccato le travi di legno vecchie di 850 anni: così numerose da essere state soprannominate «la forêt», la foresta. Diverse opere d’arte e reliquie sono state portate in salvo.
Il Consiglio federale esprime «profonda tristezza»
Non solo i cittadini ma anche le autorità svizzere sono scosse dall’incendio che ha colpito ieri sera la Cattedrale di Notre-Dame: il presidente della Confederazione Ueli Maurer ha espresso la sua solidarietà alla Francia a nome di tutto il Consiglio federale. «Vorrei esprimere tutta la nostra più profonda tristezza nel vedere un così amato monumento nel cuore di Parigi, a tutti molto caro, avvolto dalle fiamme», si legge in una presa di posizione pubblicata sull’account Twitter del portavoce André Simonazzi.
Anche il Papa ha fatto sentire la sua vicinanza alla Francia: in un tweet della Sala Stampa Vaticana è stato reso noto che «il Papa è vicino alla Francia, prega per i cattolici francesi e per la popolazione parigina sotto lo shock del terribile incendio che ha devastato la cattedrale di Notre-Dame». Colpito dall’incendio anche il segretario generale dell’Onu, che si è detto «inorridito dalle immagini che arrivano da Parigi, con il fuoco che inghiotte la cattedrale di Notre-Dame. I miei pensieri sono con il popolo e il governo della Francia».