L'Italia tassa la sigaretta elettronica

ROMA - Nuova tassa in arrivo per i fumatori italiani. Colpirà chi, abbandonata la vecchia «bionda», si affida ora alle nuove e-cig, le sigarette elettroniche. Vero o elettronico, il vizio del fumo non sfuggirà agli occhi del fisco della penisola. L'ipotesi di introduzione dell'accisa anche sui prodotti contenenti nicotina o sostanze sostitutive del consumo del tabacco è in un emendamento presentato dai relatori del decreto sui debiti della pubblica amministrazione. È per ora una prima stesura ma, come sempre, gli emendamenti dei relatori sono quelli destinati ad essere approvati, perchè raccolgono i voti della maggioranza.Su un provvedimento di ampia portata, che libera 40 miliardi per i pagamenti dei debiti della pubblica amministrazione, la norma sulle sigarette elettroniche è davvero una minuzia: darà al massimo qualche milione di euro di gettito. Ma certo rappresenta una novità. Anche perchè non era passato inosservato che l'andamento del gettito sul tabacco aveva iniziato a segnare un brusco calo. Da dicembre 2012 a febbraio 2013 si sono persi 200 milioni di euro di gettito, per la crescita di due fenomeni: da una parte il contrabbando, dall'altro il fumo elettronico. «È una manovra della lobby del tabacco», afferma Ovale, uno dei produttori di e-cig, che sottolinea come «la nuova tassa è contro gli italiani: colpisce uno dei pochi settori in crescita, che dà lavoro».Attualmente sull'acquisto delle ricariche per le sigarette elettroniche viene pagata l'Iva mentre non si applica l'accisa prevista invece per il tabacco e i prodotti da fumo.