L'obbligo militare non va abolito

Dopo il Governo anche il Nazionale boccia l'iniziativa. - Reazioni contrastanti
Ats
12.12.2012 11:25

BERNA - Il servizio militare obbligatorio non deve essere abolito: come il Governo, anche il Consiglio nazionale raccomanda di respingere un'iniziativa popolare in questo senso. La decisione è stata presa, dopo dibattito-fiume cominciato ieri, con 121 voti contro 56 e 6 astenuti. L'iniziativa del Gruppo per una Svizzera senza esercito (GSsE) concerne l'articolo 59 della Costituzione, che regola l'obbligo di servire. Non interessa invece l'articolo 58, secondo cui "la Svizzera ha un esercito. L'esercito svizzero è organizzato fondamentalmente secondo il principio di milizia". Il mantenimento di quest'ultimo articolo impedisce l'introduzione di un esercito di professionisti. L'obiettivo dei promotori è quindi una milizia di volontari.

Pronte le reazioni dai partiti, come prevedibile, contrastanti. La sinistra si è dimostrata la più convinta dell'iniziativa: "Quasi tutti i paesi hanno abolito il servizio obbligatorio", ha commentato Pierre-Alain Fridez (PS/JU). Un'aggressione militare è "fantascienza", ha detto. I pericoli sono piuttosto legati al terrorismo: per poterlo combattere, serve comunque una ristrutturazione totale dell'esercito. Per Geri Müller (Verdi/AG) l'iniziativa rappresenta un'opportunità per cambiare le cose, per far sì che l'esercito rifletta su come diventare attrattivo per i giovani. Diversa la posizione dei partiti borghesi. Secondo Hugues Hiltpold (PLR/GE), che ha sostenuto un controprogetto, il servizio militare ha permesso la coesione delle diverse regioni linguistiche, insegnando il valore della solidarietà.  La maggioranza dei colleghi di partito di Hiltpold si è schierata semplicemente per il rifiuto dell'iniziativa: "La Svizzera non ha un esercito, la Svizzera è un esercito", ha detto il ticinese Ignazio Cassis (PLR).Erich von Siebenthal (UDC/BE) ha sottolineato come il gruppo democentrista si opponga in blocco al testo proposto. L'iniziativa, a suo dire, va nella direzione dell'abolizione totale dell'esercito.

Sul tema sono stati presentati anche due controprogetti. I testi proponevano un nuovo concetto di "obbligo di servire" la nazione, non solo tramite l'esercito, ma attraverso altri impieghi, ad esempio presso i vigili del fuoco o le guardie forestali. Entrambi sono stati però respinti con 145 voti contro 33 e 2 astenuti. Il consigliere federale Ueli Maurer ha sostenuto che i progetti sono "interessanti, addirittura visionari, ma non ancora maturi". Il dossier passa ora agli Stati.

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