Londra, governo preoccupato: in maggio inflazione al 9,1%
La Gran Bretagna si trova alle prese con una inflazione galoppante, che ha toccato i massimi degli ultimi 40 anni, che mette sotto pressione anche i lavoratori. Nel Paese l’indice dei prezzi al consumo è salito su base annua del 9,1% a maggio. Su base mensile, i prezzi sono aumentati dello 0,7%.
Secondo l’Office for National Statistics ad alimentare la corsa sarebbe stato il forte aumento dei costi per cibo ed energia. Il dato è in linea con le stime, ma aggiunge pressione sulla strategia moneteria della Banca d’Inghilterra (BoE) per arginare una crisi del costo della vita nel Paese. L’istituto giovedì scorso, nello stesso giorno in cui la BNS aveva deciso un aumento dei tassi di 0,5 punti, aveva annunciato un ulteriore rialzo dei tassi dall’1% all’1,25%, in modo da portarli al punto più alto dall’inizio del 2009. Si è trattato del quinto aumento consecutivo nel tentativo di contrastare il caro vita nel Paese. Di recente sono aumentate le preoccupazioni sul fatto che la Gran Bretagna potrebbe affrontare ulteriori aumenti dei prezzi nel resto del 2022, con la BoE che la scorsa settimana ha previsto un picco dell’IPC al +11% in ottobre. Il dato è significativamente più alto rispetto ad altri Paesi simili nel G7.
Famiglie sotto pressione
L’aumento dell’inflazione aumenterà la pressione sul costo della vita sulle famiglie, intensificherà le richieste di aumenti salariali per compensare l’aumento dei prezzi e renderà più difficile la risoluzione di controversie sindacali come lo sciopero ferroviario di questa settimana. L’Office for National Statistics britannico ha affermato che i prezzi dei carburanti stradali a maggio erano superiori del 32,8% rispetto a un anno prima. Si tratta del più grande aumento annuale dei prezzi nella categoria da quando gli indici dettagliati sono stati compilati per la prima volta nel 1989.
Fare il pieno costa molto di più
Secondo alcuni esperti il mese prossimo è probabile che il tasso di inflazione aumenterà di nuovo fortemente, perché terrà conto del recente aumento dei prezzi del carburante alle pompe. A maggio il prezzo medio di un litro di benzina era di 1,66 sterline e da allora è aumentato di circa 20 pence al litro.
La Gran Bretagna non è chiaramente sola di fronte a questo problema. Ieri è stato anche annunciato che l’inflazione in Canada è salita in maggio al 7,7%, sopra le attese degli analisti e ai massimi dal 1983. Secondo gli economisti, il fatto che l’inflazione sia destinata a salire giustifica ulteriori aumenti dei tassi di interesse, ma non un aumento di mezzo punto al prossimo incontro della Banca d’Inghilterra ad agosto. Un segnale preoccupante è che le pressioni sui prezzi erano ancora forti nelle fabbriche di tutto il Regno Unito. Infatti il prezzo delle merci in uscita dalle fabbriche è aumentato al ritmo più veloce degli ultimi 45 anni, spinto da un diffuso aumento dei prezzi delle materie prime.
Il Governo di Londra è allarmato e ha promesso di fare il possibile. Il ministro delle Finanze Rishi Sunak ha dichiarato: «Stiamo utilizzando tutti gli strumenti a nostra disposizione per ridurre l’inflazione e combattere l’aumento dei prezzi: possiamo costruire un’economia più forte attraverso una politica monetaria indipendente, una politica fiscale responsabile che non si aggiunge alle pressioni inflazionistiche e aumentando la nostra produttività e crescita a lungo termine». Secondo gli economisti, il Regno Unito dovrebbe avere l’inflazione più alta nel G7 non solo quest’anno ma anche nel 2023 e nel 2024, riflettendo come la Gran Bretagna stia lottando con una combinazione tossica di aumenti dei prezzi registrati in Europa e Nord America.
Infatti il Regno Unito è alle prese con un enorme aumento del prezzo dell’energia, come molti Paesi dell’Europa continentale. Ma la Gran Bretagna è anche alle prese con un ampio aumento dei prezzi di altri beni e servizi, come il Nord America. I prezzi dell’energia, combinando elettricità, gas e carburanti stradali, hanno contribuito per 3,5 punti percentuali al tasso di inflazione del 9% del Regno Unito ad aprile, più o meno come in Germania e Italia. Evidenzia come l’Europa sia stata gravemente esposta all’aumento dei prezzi dell’energia con la riapertura dell’economia globale a seguito della pandemia di COVID-19 e l’invasione russa dell’Ucraina ha amplificato il problema.
Nel frattempo, altri beni e servizi hanno contribuito per 5,5 punti percentuali all’inflazione nel Regno Unito ad aprile, come negli Stati Uniti e in Canada. Con l’allentarsi della pandemia, i prezzi di beni e servizi sono aumentati poiché la spesa dei consumatori ha superato la capacità delle aziende di soddisfare la domanda. Gli economisti prevedono che la situazione persisterà fino al 2024.
Fed sul chi vive
Negli USA l’allarme inflazione non è rientrato. La Fed è determinata a riportare l’inflazione al 2%. Lo assicura il presidente della Fed Jerome Powell, sottolineando che la banca centrale ha «gli strumenti necessari e la determinazione per farlo». L’economia americana è «molto forte» e può sopportare gli aumenti dei tassi di interesse e una politica monetaria meno espansiva, ha aggiunto Powell. Gli attuali aumenti dei tassi di interesse sono appropriati, ha puntualizzato il presidente della Fed, sottolineando che la banca centrale deciderà a ogni riunione quanto è necessario alzare il costo del denaro.