Alimentazione

L'UE non obbliga nessuno a mangiare insetti

Dopo le polemiche in Italia, anche in Ticino (Lorenzo Quadri) si discute sulle nuove pietanze: ma in Svizzera sono legali dal 2017
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Red. Online
24.01.2023 12:30

Il 2023 si è aperto con una novità legata all'alimentazione: l'Unione europea ha permesso l'immissione sul mercato di quello che in gergo scientifico si chiama Acheta domesticus, il grillo domestico, in polvere parzialmente sgrassata come nuovo alimento. La nuova norma è inserita nel Regolamento di esecuzione UE 2023/5 della Commissione del 3 gennaio 2023 pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale comunitaria. Una notizia che nei primi giorni dell'anno aveva scatenato il dibattito nella vicina Italia, dove si può toccare tutto, ma non il cibo. Ce ne aveva parlato Michele Montanari, che per l'occasione aveva intervistato l’architetto luganese Karim Notari, fondatore dell’allevamento di grilli Entofarm. Lì, a scatenarsi, era stato il ministro Matteo Salvini, che su Facebook aveva commentato: «Polvere di grillo… No, grazie. Se qualcuno in Europa ha piacere a mangiare insetti faccia pure, per i miei figli preferisco i sapori e i profumi della nostra terra e li difendo».

Da oggi scatta ufficialmente la commercializzazione di tali prodotti in tutti i Paesi UE, e il dibattito potrebbe prender piede anche in Ticino. Ovviamente a fini politici. Se qualcuno non se ne fosse accorto leggendo ieri i siti di notizie e aprendo oggi il giornale, è ufficialmente partita la campagna politica per le Cantonali di aprile 2023. Sei mesi dopo, il 22 ottobre, si terranno le elezioni per il rinnovo integrale del Consiglio nazionale. E, va da sé, da oggi ogni tema potrà essere cavalcato. Anche quello degli insetti. «Alla larga dalla fallita e corrotta UE. Larve, insetti e vermi se li mangino la Ursula Von der Divano ed i compagni che vogliono l’adesione della Svizzera all’UE», scrive ad esempio il consigliere nazionale leghista Lorenzo Quadri sulla sua pagina Facebook. Cibo, insetti e Unione europea, dunque. Ma, c'è un ma, per il quale è bene fare un po' di chiarezza.

Il grillo domestico è il terzo insetto a ricevere il via libera dall’UE, dopo la locusta migratoria e la larva della farina. In Svizzera la commercializzazione di queste tre specie è stata approvata nel 2017, anno in cui nei supermercati sono arrivati diversi cibi a base di insetti. Basta andare a fare la spesa in uno dei negozi di generi alimentari in Ticino per trovare questi prodotti, solitamente accanto a quelli vegetariani o vegani (ad esempio hamburger a base di verdure o cereali). Con una veloce ricerca su Internet si arriva facilmente alle direttive emesse ormai sei anni fa dall'Ufficio federale della sicurezza alimentare e di veterinaria. È disponibile anche una «Lettera informativa» datata 6 aprile 2017 che riassume in modo comprensibile la questione: «Dal 1. maggio 2017 sono ammesse la produzione di tre specie di insetti a scopo alimentare e la loro immissione in commercio come derrate alimentari a se stanti o come ingredienti di derrate alimentari. Giuridicamente sono considerati nuovi tipi di derrate alimentari». 

Tenebrio molitor nella fase larvale (larva della farina), Acheta domesticus nella fase adulta (grillo domestico)e Locusta migratoria nella fase adulta (locusta migratoria), da allora, possono essere immesse sul mercato per il consumo umano come animali interi, tritati o macinati. Ovviamente, con tutta una serie di autorizzazioni speciali e norme da rispettare. La nuova proposta alimentare non è stata percepita con molto entusiasmo e se Coop (prima) e Migros (poi) avevano inizialmente introdotto alcuni prodotti (inizialmente hamburger e polpette), con il tempo sono diventati sempre più rari sugli scaffali. Ristoratori e dettaglianti non ci si sono fiondati, visti gli scarsi risultati sul mercato. Probabilmente in Svizzera, a differenza di altri paesi, non si è pronti a un cambiamento culturale. Si tratta di prodotti di nicchia. Che sembra non diventerà «pane quotidiano» a breve termine. Karim Notari, a inizio mese, ci aveva ricordato «che già all’inizio del 1800 in Ticino si mangiavano gli insetti: c’era la zuppa di maggiolini». Se una volta non si sprecava niente, oggi si guarda alla problematica ambientale. Ma, alle nostre latitudini, sembrano discorsi del futuro. E nessuno è obbligato ad alimentarsi con larve, grilli o locuste. Lo abbiamo già visto in Svizzera, sarà così anche nell'Unione europea. 

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