Lugano, Piano direttore comunale «astratto» e «poco chiaro»

Si è trovata in difficoltà, la Commissione della pianificazione, durante la lunga e attenta analisi del Piano direttore comunale (PDcom), lo strumento programmatico presentato dal Municipio lo scorso ottobre che delineerà la Lugano del futuro dal punto di vista territoriale e urbanistico, oltre ad armonizzare gli attuali ventun Piani regolatori della città. Si è trovata in difficoltà soprattutto su un aspetto – non di poco conto – che era già stato sollevato in passato: la visione della Lugano del futuro non è condivisa da tutti i membri dell’Esecutivo, che su alcune tematiche (come la mobilità) hanno sensibilità diverse. O meglio, per dirla con le parole della Pianificazione, «l’apparente non piena condivisione da parte del Municipio di quanto emerso dal PDcom».
Divergenze (politiche) di pensiero che si sono riflettute nel messaggio municipale, in cui «non viene indicato in modo chiaro cosa non viene condiviso dall’Esecutivo, cosa verrà verosimilmente attuato e cosa invece no». Il risultato? Per la Commissione è stato «difficile formulare considerazioni specifiche sullo strumento elaborato, senza capire come il Municipio pensi di priorizzare le misure e secondo quale asse temporale».
Interessanti, ma...
Breve inciso: la Commissione della pianificazione è stata chiamata ad analizzare il documento di ben 245 pagine e stilare un rapporto senza dare indicazioni al Consiglio comunale, che non dovrà approvare o bocciare il PDcom, ma solo discuterlo. Il Legislativo sarà comunque chiamato ad esprimersi più volte in futuro sulla procedura che accompagnerà il documento verso l’applicazione, per esempio sui crediti per allestire le varie revisioni dei Piani regolatori della città. Chiuso l’inciso.
Tornando al rapporto, i commissari evidenziano come molti elementi del PDcom tracciano «interessanti» prospettive per il futuro della città, ma che «rimangono in parte eccessivamente astratti, rispettivamente la loro attuazione pratica non è ancora definita in modo sufficientemente chiaro. Uno strumento come il PDcom, che per definizione traduce una visione futura per la città, deve per forza essere accompagnato da un documento più concreto e programmatico». Poi, una prima frecciatina all’operato dell’Esecutivo. «La Commissione prende atto con rammarico che il Municipio non abbia sfruttato i quindici mesi tra la consegna del PDcom e il licenziamento del messaggio per portare in Consiglio Comunale un piano di attuazione maggiormente concreto, ciò che avrebbe creato delle basi migliori per una discussione in seno al Legislativo». In conclusione, la Commissione «auspica» che il Municipio presenti «a breve» le principali misure per attuare le visioni del PDcom, anche alla luce delle considerazioni espresse dai commissari nel rapporto.
Di ritardi e pazienza
Il Piano direttore è rimasto inchiodato sul tavolo del Municipio per diverso tempo accumulando ritardi (la presentazione ufficiale sarebbe dovuta avvenire a inizio dell’anno scorso) e facendo spazientire proprio la Pianificazione, che aveva sollevato vari interrogativi. L’Esecutivo aveva poi risposto ai commissari spiegando le ragioni del mancato rispetto delle tempistiche (vedi CdT del 7.9.2024). Nello specifico, i ritardi «sono stati accumulati durate la fase 1 (quella dei mandati di studio paralleli, ndr) ed erano dovuti principalmente al Covid-19». La fase intermedia successiva (di informazione e partecipazione) «si è svolta con un sostanziale rispetto» della tabella di marcia. Nel 2022, parallelamente alla fase intermedia, i servizi comunali hanno poi avviato la fase 2, quella di elaborazione definitiva del Piano direttore comunale. «Il lavoro tecnico si è concluso nel luglio 2023 ed è stato sottoposto al Municipio».