Ma, quindi, l'Iran possiede un altro sito di arricchimento dell'uranio come dice?

Donald Trump, davanti alla nazione, ha affermato con forza che i tre principali impianti di arricchimento nucleare dell'Iran sono stati «completamente e totalmente cancellati» dagli attacchi statunitensi. È la fine del cosiddetto programma nucleare iraniano, quindi? Dipende. In primis, perché non è ancora stato possibile quantificare, davvero, i danni. In secondo luogo, perché l'Iran questo mese ha parlato di un altro sito di arricchimento «in una posizione sicura e invulnerabile», con l'installazione di centrifughe che inizierà immediatamente.
L'annuncio, fatto dal capo dell'Organizzazione iraniana per l'energia atomica, Mohammad Eslami, era caduto lo scorso 12 giugno. Poco prima, l'Iran era stato censurato dal Consiglio dei governatori dell'Agenzia internazionale per l'energia atomica (AIEA) per non aver rispettato gli obblighi di trasparenza previsti dal Trattato di non proliferazione nucleare. «Il nuovo sito è completamente costruito e si trova in una posizione sicura e invulnerabile» aveva dichiarato Eslami. «Non appena l'installazione e la configurazione delle centrifughe saranno completate, inizierà l'arricchimento».
Un annuncio, questo, certo sorprendente. E, mentre scriviamo queste righe, non accompagnato da alcuna conferma indipendente circa l'esistenza del sito: le intelligence occidentali non si sono chinate sull'affermazione di Eslami mentre la stessa AIEA è rimasta praticamente muta sulla vicenda. Per tacere dei governi stranieri. Rafael Grossi, direttore dell'AIEA, si è limitato a dire che il sito sarebbe in costruzione da anni e che l'Iran, sin qui, ha negato all'Agenzia di accedervi: «Ci hanno detto che non sono affari nostri». Si presume che, come Fordow e Natanz, entrambi bombardati dall'America nella notte, anche questo nuovo sito è sotterraneo. David Albright, dell'Istituto per la Scienza e la Sicurezza Internazionale, al riguardo – riferisce il New York Times – ha scritto che il nuovo sito è probabilmente a sud di Natanz, sotto il Kuh-e Kolang Gaz La, una montagna più alta rispetto al monte Fordo. Il sito sembrerebbe essere destinato all'installazione di centrifughe su larga scala, ha detto Albright. Se fosse operativo con le centrifughe più recenti, secondo Albright l'Iran potrebbe produrre abbastanza uranio altamente arricchito per 19 armi nucleari entro tre mesi.
L'Iran aveva anche annunciato, come parte della sua risposta agli attacchi israeliani, che avrebbe sostituito le centrifughe più vecchie a Fordow con quelle più moderne, ma non è chiaro se lo abbia fatto prima del bombardamento.