Polizia

Magliaso spiega il divorzio, Caslano non si scompone

Il Comune che vorrebbe lasciare la Malcantone Ovest illustra le sue ragioni – La reazione dei vicini di casa: «Prendiamo atto, ma è incomprensibile ciò che sta accadendo»
©Gabriele Putzu

Scelta loro. Possiamo riassumere così la reazione del sindaco di Caslano Emilio Taiana alla decisione del Municipio di Magliaso di lasciare la Polizia Malcantone Ovest (con sede proprio a Caslano) per unirsi alla Malcantone Est. Decisione, come da noi anticipato, maturata in seguito alle polemiche sulla nomina del nuovo comandante. «Che ci fosse maretta su questo argomento era cosa nota – osserva Taiana – ma della richiesta formale ho saputo solo oggi», ieri per chi legge. «La convenzione si può disdire, è facoltà di Magliaso farlo e noi ne prendiamo atto». In altre parole: grazie e buona fortuna. Se però altri Esecutivi dovessero seguire la stessa strada (sono convenzionati anche Pura, Tresa, Astano, Bedigliora, Curio, Novaggio e Miglieglia) per la Polizia Malcantone Ovest e i Comuni ancora legati ad essa si porrebbe come minimo un problema organizzativo, oltre che di costi da dividere fra meno attori. Taiana lo sa. «In quel caso dovremo rivalutare la situazione, in particolare l’organico della nostra polizia». Sulla vicenda nel suo complesso, il sindaco di Caslano non nasconde la propria amarezza. «Non è comprensibile quanto sta succedendo. Noi abbiamo commesso un errore in buona fede, sì, ma poi siamo corsi ai ripari annullando la nomina del comandante, abbiamo seguito la procedura corretta e siamo infine giunti alla decisione di confermare la nostra prima scelta». Nonostante la maggioranza degli altri Comuni preferisse un altro candidato. «Su questo siamo sereni – conclude Taiana – perché siamo convinti di aver preso la decisione migliore nell’interesse della polizia e della popolazione».

«Con una maggioranza così...»

Ma lo strappo è dipeso al cento per cento dallo scontro politico sulla nomina del comandante, oppure ci sono anche altre ragioni? «È stata un po’ la goccia che ha fatto traboccare il vaso» spiega il sindaco di Magliaso Roberto Citterio. Insomma, qualche malumore alla base c’era già e la decisione di Caslano, che aveva (ri)nominato il successore di Fabrizio Ponti nonostante sette Comuni convenzionati su nove avessero dato un preavviso favorevole alla nomina dell’attuale vicecomandante, ha spinto l’Esecutivo a guardarsi intorno. «Se i preavvisi fossero stati in bilico, Caslano avrebbe tranquillamente potuto decidere; ma con una maggioranza così netta, forse avrebbe dovuto rinunciare».

«Agno valuterà»

Ma che cosa ne pensa invece il Comune sede della Polizia Malcantone est? «È prematuro esprimersi ora» commenta il sindaco di Agno Thierry Morotti. «La richiesta è sul tavolo ma dobbiamo prima di tutto discuterne all’interno della Commissione intercomunale (che riunisce Agno, Bioggio, Manno e Gravesano) e con gli altri Comuni convenzionati (Neggio, Vernate, Aranno, Cademario e Alto Malcantone)». Se il preavviso sarà favorevole, i Municipi e i Consigli comunali interessati dovranno ratificare la modifica della convenzione. Parallelamente, l’Esecutivo di Magliaso dovrà trasmettere al suo Legislativo un messaggio che preveda la disdetta unilaterale della convenzione con Caslano. L’ultima parola spetterà quindi al Consiglio comunale e, in caso di luce verde, lo strappo sarà compiuto. Il tutto dovrà essere fatto in tempi relativamente rapidi: una disdetta unilaterale è possibile, ma richiede un anno di preavviso, con effetto dall’anno che segue. Calendario alla mano, se venisse inoltrata nel corso del 2023, un cambio di divise sarebbe possibile a partire dal 1. gennaio 2025.

Un iter tortuoso

Come ricorderete, lo scorso 22 marzo Caslano aveva (ri)nominato Marco Regazzoni, classe 1963, in sostituzione dell’attuale comandante Fabrizio Ponti, che passerà al beneficio della pensione dalla prossima settimana. Per arrivare a questa scelta erano stati necessari due concorsi e una nomina, poi annullata lo scorso 17 gennaio dopo le rimostranze (e due ricorsi) da parte dei Comuni convenzionati di Tresa e Magliaso, i quali non avevano gradito la mancata convocazione della Commissione consultiva.

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