Polizia

Malcantone Ovest: sfuma la fusione, non la polemica

Muore sul nascere l’ipotesi di un’aggregazione con la Malcantone Est, sconsigliata anche da una perizia – Intanto tiene banco la nomina del comandante rientrato dalla pensione
© Gabriele Putzu

Nel Malcantone soffia forte il vento della polemica. A scaldare gli animi, la recente nomina da parte del Municipio di Caslano – come da noi anticipato – di Marco Regazzoni come nuovo comandante della Polizia Malcantone Ovest. In tre interpellanze presentate a Caslano, Magliaso e Tresa vengono chiesti lumi proprio sulla nomina in questione e sull’agire dell’Esecutivo di Caslano, Comune sede della Polizia Malcantone Ovest. Il bando era stato indetto lo scorso 8 settembre e vi avevano partecipato cinque candidati. Il Municipio aveva però deciso di riattivarlo a partire dal 5 ottobre, con scadenza il 28 dello stesso mese. Per poi scegliere Marco Regazzoni, classe 1963, già comandante della Polizia Ceresio sud dal 2014 al novembre dello scorso anno, quando era passato al beneficio del pensionamento anticipato. E uno dei dubbi sollevati nelle interpellanze è legato proprio all’età del nuovo comandante, che nella migliore delle ipotesi resterebbe in carica solo cinque anni. Una domanda che avremmo voluto porre al responsabile del dicastero istituzioni di Caslano martedì, ma quest’ultimo non aveva dato seguito alle nostre chiamate.

Scintille fra vicini

La questione rischia anche di creare una frattura fra gli esecutivi del comprensorio. Roberto Narduzzi, municipale di Magliaso, giovedì ha affermato a Ticinonews che il Municipio di Caslano «dovrebbe avere più umiltà e dire ‘abbiamo sbagliato’». «Umiltà... Se abbiamo offeso qualcuno, ne sono dispiaciuto – replica, da noi contattato, il sindaco di Caslano Emilio Taiana –. Non è nostra intenzione prevaricare gli altri Municipi, ma se devo fare un concorso per l’assunzione di un comandante non posso convocarli tutti e nove al colloquio, eccetera. Tutti, comunque, sono stati informati sulle varie tappe della procedura. E alla fine abbiamo scelto il candidato che secondo noi era in assoluto il più qualificato». Non si esclude che possano esserci ricorsi.

Erano solo dati

Sullo sfondo c’è però un altro tema. Il progetto di una maggior collaborazione, se non addirittura di una fusione, tra la Polizia Malcantone Est e la Ovest (ne avevamo riferito lo scorso 8 agosto). Il Municipio di Agno, Comune sede della Malcantone Est, già un anno fa, secondo nostre informazioni, aveva inviato una lettera ai Municipi del comprensorio Ovest, tramite l’Esecutivo di Caslano, nella quale proponeva di approfondire una possibile riorganizzazione della polizia della regione, valutando diversi scenari: dallo status quo alla fusione dei due corpi malcantonesi. E nella sua interpellanza, il consigliere comunale di Caslano Luca Bizioli (Lega-UDC-UDF) afferma che le amministrazioni degli altri Comuni serviti dalla Malcantone Ovest non sarebbero state avvisate. Parlare di fusione, secondo Taiana, è «prematuro e fuori luogo, perché non c’è nulla di concreto in ballo». «Un anno fa – precisa il sindaco di Caslano – il Comune di Agno ci ha chiesto dei dati per fare delle valutazioni sul tema, e noi li abbiamo forniti. Punto. Non era una promessa di matrimonio. Forse abbiamo sbagliato a non far circolare quella lettera, me ne scuso. Ma ripeto: era una raccolta di dati, non una decisione politica così coinvolgente».

Né amore, né interesse?

La querelle, o almeno questo filone della querelle, rischia però di essere inutile: stando a quanto abbiamo potuto appurare, la fusione non si farà. Certo, resta un’opzione sul tavolo, ma come si evince da un rapporto allestito dal perito Michele Passardi su incarico della Commissione consultiva della Malcantone Est e recentemente trasmesso al Municipio di Agno, il matrimonio potrebbe non essere l’idea migliore e la stessa commissione, così, ha deciso di lasciare le cose come stanno. Nella relazione si legge che una collaborazione istituzionalizzata, ma senza aggregazione fra i due corpi, avrebbe comportato un aumento degli oneri organizzativi non giustificato, mentre una fusione vera e propria non poggerebbe su basi sufficientemente solide, visto che il Comune di Caslano si è sempre mostrato tiepido in merito all’idea. Ma non solo. In una nota a piè pagina, Passardi fa notare che «Caslano ha pubblicato per ben due volte il bando per l’assunzione del nuovo comandante: operazione che, in vista di un’ipotetica integrazione, sarebbe stato perlomeno opportuno sospendere o gestire con modalità e tempistiche concordate». Senza contare l’incertezza a livello cantonale sulla riorganizzazione delle polizie ticinesi. Il rapporto del gruppo di lavoro istituito ad hoc dal Consiglio di Stato non è ancora stato presentato e a livello parlamentare si discute ancora di polizia unica. In Commissione giustizia e diritti, come riferito da La Regione lo scorso 22 novembre, si va verso un preavviso favorevole alla proposta di Raoul Ghisletta: creare un corpo unico ticinese.

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