Manifestazione a Losanna contro Tamedia

LOSANNA - Più di 200 persone hanno partecipato oggi ad una manifestazione di sostegno allo sciopero osservato da ieri pomeriggio nelle redazioni romande di Tamedia (Vedi Suggeriti). I dimostranti hanno denunciato le minacce proferite dall'editore zurighese nei riguardi degli scioperanti. Secondo il giornalista Karim Di Matteo, redattore a 24 heures, una simile agitazione è "storica, praticamente mai vista". La determinazione dei redattori - ha aggiunto - è "grande: non ne possiamo più di non essere ascoltati" dalla direzione editoriale.
I giornali romandi appartenenti a Tamedia - 24 heures, La Tribune de Genève, Le Matin - "sono smilzi oggi e ne siamo fieri", ha aggiunto, applaudito dai presenti, fra i quali figurava anche la consigliera agli Stati Géraldine Savary (PS/VD).
Il Consiglio di Stato vodese vuole la rapida ripresa del dialogo fra la direzione di Tamedia e i rappresentanti del personale in sciopero. Incontri con entrambe le parti sono previsti per domani mattina, indica la presidente dell'esecutivo cantonale Nuria Gorrite. Contattata da Keystone-ATS, la consigliera di Stato ha trasmesso una presa di posizione. "La prima urgenza è quella di ripristinare il dialogo" a favore del quale il governo vodese si sta attivando, con incontri previsti con le due parti domani. Il Consiglio di Stato deplora inoltre che il "tono si sia alzato con minacce che non rappresentano alcuna utilità in un processo che dovrebbe essere costruttivo".
In una nota, anche il Municipio di Ginevra esprime preoccupazione per il conflitto sociale in atto fra le testate di Tamedia in Romandia. L'esecutivo comunale esorta l'editore a "cambiare atteggiamento" e ad esaminare tutte le soluzioni che consentirebbero di evitare la scomparsa dell'edizione cartacea di Le Matin.
Solidale anche il personale svizzerotedesco
Il personale svizzerotedesco di Tamedia ha oggi espresso la sua completa solidarietà ai colleghi delle redazioni romande del gruppo editoriale zurighese in sciopero dalle 16.00 di ieri. "Come i nostri colleghi della Romandia anche noi siamo molto preoccupati per la drammatica erosione della diversità dei media in Svizzera", si legge in una dichiarazione della commissione del personale delle redazioni svizzerotesche di Tamedia. Attraverso le fusioni, acquisizioni e ristrutturazioni nel recente passato, di cui Tamedia ha purtroppo un ruolo di pioniere, viene sottolineato, anche nella Svizzera tedesca la concentrazione dei media ha assunto una dimensione allarmante. In Romandia tale concentrazione è già oggi così avanzata che i media privati possono adempiere le loro funzioni politiche democratiche solo in modo limitato. Siamo quindi - come i colleghi in Romandia - costernati di fronte alle nuove, ampie decisioni di risparmio che la direzione di Tamedia attualmente mette in atto nella Svizzera occidentale come anche nella Svizzeratedesca. E ciò senza informare in modo adeguato il pubblico o anche solo i dipendenti sulla portata della riduzione di posti di lavoro e di prestazioni. Per questo motivo "abbiamo la massima comprensione per lo sciopero dei nostri colleghi in Romandia e siamo delusi del nostro datore di lavoro, che come prima reazione non ha trovato altra migliore risposta che quella di minacciare i colleghi in sciopero di rescindere il contratto collettivo di lavoro in vigore".