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Israele ha ucciso altri 5 giornalisti in un doppio attacco sull'ospedale Nasser - TUTTI GLI AGGIORNAMENTI
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23:03
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Trump: «La guerra a Gaza potrebbe finire entro 2 o 3 settimane»
Per Donald Trump entro due o tre settimane la guerra a Gaza potrebbe finire. «Penso che entro le prossime due o tre settimane si arriverà a una conclusione positiva e definitiva», ha detto il presidente americano alla Casa Bianca. Non è la prima volta che Trump parla di questo lasso di tempo. «Bisogna farla finita perché tra la fame e tutti gli altri problemi le persone continuano ad essere uccise», ha detto ancora il tycoon.
21:12
21:12
La Svizzera condanna «con fermezza» l'attacco contro l'ospedale Nasser
La Svizzera condanna «con fermezza» l'attacco israeliano contro l'ospedale Nasser di Khan Younis, nel sud della Striscia di Gaza.
In un post su X, il Dipartimento federale degli affari esteri (DFAE) chiede che i civili e le infrastrutture civili siano protetti «in ogni momento», in conformità con il Diritto internazionale umanitario (DIU).
L'attacco ha causato numerose vittime civili, ricorda il DFAE. L'Agence France Presse (AFP) ha riferito di 20 morti, tra cui cinque giornalisti.
19:46
19:46
Netanyahu: «All'ospedale Nasser un tragico incidente»
«Israele si rammarica profondamente per il tragico incidente avvenuto oggi all'ospedale Nasser di Gaza». Lo ha dichiarato il premier israeliano Benjamin Netanyahu in merito all'attacco all'ospedale di Khan Younis che ha ucciso 20 palestinesi, tra cui cinque giornalisti.
«Israele apprezza il lavoro dei giornalisti, del personale medico e di tutti i civili. Le autorità militari stanno conducendo un'indagine approfondita», si legge in una dichiarazione rilanciata dal Times of Israel. «La nostra guerra è contro i terroristi di Hamas. I nostri obiettivi legittimi sono sconfiggere Hamas e riportare a casa i nostri ostaggi».
19:14
19:14
L'ONU chiede «un'indagine tempestiva e imparziale» sull'attacco all'ospedale
Il segretario generale dell'Onu Antonio Guterres, «condanna fermamente» le uccisioni dei palestinesi negli attacchi israeliani all'ospedale Nasser di Khan Younis.
«Queste ultime, orribili uccisioni evidenziano i rischi estremi che il personale medico e i giornalisti affrontano nello svolgimento del loro lavoro vitale in questo brutale conflitto», afferma il portavoce Stephane Dujarric.
Guterres «ricorda che i civili, compresi il personale medico e i giornalisti, devono essere rispettati e protetti in ogni momento, e chiede un'indagine tempestiva e imparziale su queste uccisioni».
Il segretario generale ribadisce poi il suo appello per un «cessate il fuoco immediato e permanente, un accesso umanitario illimitato in tutta Gaza e il rilascio immediato e incondizionato di tutti gli ostaggi».
18:55
18:55
Macron: «L'attacco sull'ospedale di Gaza è intollerabile»
«Questa mattina, nuovi attacchi israeliani su un ospedale a Gaza hanno provocato la morte di numerosi civili e giornalisti. È intollerabile: i civili e i giornalisti devono essere protetti in ogni circostanza. I media devono poter esercitare la loro missione in modo libero e indipendente per coprire la realtà del conflitto»: lo scrive il presidente francese, Emmanuel Macron, in un post in cui annuncia di aver parlato con l'emiro del Qatar «della situazione drammatica a Gaza», con «la riduzione alla fame di una popolazione, crimine che deve immediatamente cessare».
18:00
18:00
Trump non è «contento» del raid israeliano sull'ospedale di Gaza
Rispondendo ai reporter nello studio Ovale, il presidente degli Stati Uniti Donald Trump ha detto che non sapeva del raid di Israele sull'ospedale di Gaza ma che non è contento di ciò.
17:18
17:18
«Inorridito per il raid israeliano sull'ospedale Nasser»
Il ministro degli Esteri britannico David Lammy si è detto «inorridito» per il raid israeliano sull'ospedale Nasser a Gaza, sottolineando che «civili, operatori sanitari e giornalisti devono essere protetti». «Abbiamo bisogno di un cessate il fuoco immediato», ha aggiunto il titolare del Foreign Office sul suo profilo di X.
16:34
16:34
L'ONU: «Giornalisti e ospedali non sono bersagli»
Le Nazioni Unite hanno insistito sul fatto che giornalisti e ospedali non dovrebbero mai essere presi di mira, dopo che un attacco israeliano contro un ospedale ha ucciso almeno 20 persone, tra cui cinque giornalisti.
«L'uccisione di giornalisti a Gaza dovrebbe sconvolgere il mondo, non spingendolo a un silenzio attonito, ma ad agire, chiedendo responsabilità e giustizia», ha dichiarato la portavoce dell'Alto Commissariato Onu per i Diritti Umani, Ravina Shamdasani, in una nota, insistendo: «I giornalisti non sono un bersaglio. Gli ospedali non sono un bersaglio».
16:14
16:14
«L'indifferenza e l'inazione del mondo sono scioccanti»
«Gaza: altri giornalisti uccisi oggi. Si mettono a tacere le ultime voci rimaste che denunciano la morte silenziosa dei bambini durante la carestia. L'indifferenza e l'inazione del mondo sono scioccanti».
Lo scrive su X il capo dell'agenzia Onu per i rifugiati palestinesi Unrwa, Philippe Lazzarini, commentando i raid israeliani sull'ospedale Nasser di Gaza che hanno ucciso cinque reporter.
15:29
15:29
«Israele dia spiegazioni sul raid all'ospedale Nasser»
La Foreign Press Association ha chiesto "spiegazioni immediate" all'esercito israeliano e all'ufficio del premier Benjamin Netanyahu, dopo che un attacco israeliano contro un ospedale ha ucciso cinque giornalisti.
"Chiediamo spiegazioni immediate alle forze di difesa israeliane e all'ufficio del primo ministro israeliano. Chiediamo a Israele di porre fine una volta per tutte alla sua abominevole pratica di prendere di mira i giornalisti", ha dichiarato l'associazione in una nota.
14:34
14:34
Hamas ha accusato Israele di aver commesso un «crimine di guerra aggravato»
Hamas ha accusato Israele di aver commesso un «crimine di guerra aggravato» bombardando l'ospedale Nasser nella città di Khan Yunis, nella parte meridionale di Gaza, uccidendo almeno 20 persone tra cui 5 giornalisti. Lo riporta Reuters sul sito web.
In una dichiarazione, Hamas ha affermato che l'attacco fa parte della «guerra genocida» di Israele a Gaza e ha condannato gli attacchi contro gruppi protetti dal diritto internazionale. Hamas ha esortato la comunità internazionale e i leader arabi e islamici a fare pressione sugli Stati Uniti e sugli altri alleati israeliani affinché fermino l'offensiva e impediscano quello che ha definito uno «sterminio sistematico» nell'enclave.
Israele ha negato le accuse di violazione del diritto internazionale e incolpa Hamas per le sofferenze a Gaza dopo gli attacchi dei miliziani del 7 ottobre 2023 contro Israele.
14:32
14:32
«Se il Libano disarma Hezbollah ridurremo la presenza militare»
Israele è «pronto a sostenere» gli sforzi del Libano per disarmare Hezbollah e attuerà una riduzione graduale della sua presenza militare in Libano come «misura reciproca», ha affermato l'ufficio del primo ministro in una nota riportata dal Times of Israel.
Se le Forze armate libanesi «prenderanno le misure necessarie per attuare il disarmo di Hezbollah, Israele adotterà misure reciproche, tra cui una riduzione graduale della presenza dell'Idf in coordinamento con il meccanismo di sicurezza guidato dagli Stati Uniti», si legge nella dichiarazione. «Israele è pronto a sostenere il Libano nei suoi sforzi per disarmare Hezbollah e per lavorare insieme verso un futuro più sicuro e stabile per entrambe le nazioni», ha proseguito.
Le dichiarazioni rilasciate dall'ufficio del primo ministro Benjamin Netanyahu giungono nove mesi dopo che Israele e Libano hanno raggiunto un accordo di cessate il fuoco, dopo un anno di combattimenti transfrontalieri che si sono intensificati nel settembre 2024, prima della firma dell'accordo a novembre. Israele ha mantenuto una presenza militare in cinque punti chiave nel Libano meridionale e continua a colpire obiettivi di Hezbollah nel Paese.
14:30
14:30
«Un nuovo terribile massacro contro la stampa palestinese»
Il sindacato dei giornalisti palestinesi ha affermato che l'esercito israeliano (Idf) ha commesso oggi «un nuovo terribile massacro contro la stampa palestinese, che si aggiunge al suo curriculum criminale».
Riferendosi al duplice attacco dell'Idf contro l'ospedale Nasser di Khan Yunis costato la vita ad almeno 20 persone - tra cui quattro giornalisti - il sindacato ha aggiunto in un comunicato che nel raid sono stati feriti anche diversi «colleghi giornalisti, tra cui il fotografo Hatem Omar (che lavora per la Reuters e diversi altri media) e il fotografo Jamal Badah, che lavora per il canale televisivo Palestine Today».
Le vittime di oggi, si legge inoltre nella nota, «portano il numero dei giornalisti e degli operatori dei media caduti (nella Striscia di Gaza, ndr) a più di 244» dall'inizio della guerra con Israele.
«In un nuovo crimine che si aggiunge al sanguinoso curriculum dell'occupazione israeliana, che incarna il suo chiaro intento di colpire la voce libera, la telecamera testimone e i cavalieri della parola, l'esercito dell'occupazione ha commesso un terribile massacro contro le troupe giornalistiche palestinesi, causando la morte di quattro colleghi giornalisti che sono stati uccisi mentre svolgevano il loro dovere professionale di coprire la continua aggressione contro la Striscia di Gaza», afferma il sindacato.
«Questo crimine efferato rappresenta una grave escalation nel prendere di mira i giornalisti palestinesi in modo diretto e deliberato, e conferma senza ombra di dubbio che l'occupazione sta conducendo una guerra aperta contro i media liberi, con l'obiettivo di terrorizzare i giornalisti», conclude la nota.
13:16
13:16
Indagine sull'attacco all'ospedale Nasser
L'esercito israeliano ha annunciato un'indagine sul duplice attacco lanciato oggi sull'ospedale Nasser, nel sud di Gaza.
Oggi «le truppe dell'Idf hanno effettuato un attacco nella zona dell'ospedale Nasser a Khan Yunis. Il Capo di Stato Maggiore ha ordinato di condurre un'indagine preliminare il prima possibile - si legge in un comunicato su Telegram -. L'Idf si rammarica per eventuali danni causati a persone non coinvolte e non prende di mira i giornalisti in quanto tali. L'Idf agisce per mitigare il più possibile i danni alle persone non coinvolte, garantendo al contempo la sicurezza delle proprie truppe».
Intanto il professore Nick Maynard - medico britannico che nei mesi scorsi ha svolto attività di volontariato nella Striscia di Gaza e ha condiviso testimonianze oculari di durissima denuncia nei confronti d'Israele - ha commentato con «Barbarie all'estrema oggi dagli schermi di Sky News Uk il raid israeliano sull'ospedale Nasser, che ha fatto almeno 19 vittime fra i palestinesi, inclusi quattro giornalisti.
Maynard ha affermato che si è trattato di un »tipico doppio attacco israeliano«: il primo contro la struttura, il secondo quando soccorritori e reporter sono già sul posto. »Ho lavorato in questo e altri ospedali« della Striscia, ha sottolineato, raccontando di precedenti bombardamenti analoghi, bollati come deliberati oltre che inaccettabili. Bombardamenti durante i quali, ha aggiunto, medici e infermieri sono costretti a continuare a lavorare, »a concentrarsi sul loro lavoro essendo lì solo per aiutare gente« ferita, stremata e malata in uno scenario di devastazione.
12:09
12:09
«Il piano di Israele su Gaza avrà impatto terribile sulla gente»
Negli ultimi giorni circa 16.000 palestinesi sono stati costretti a fuggire da Gaza, dirigendosi verso il sud e l'ovest della Striscia. «La popolazione è stremata, denutrita, malata ed è costretta a continui spostamenti, poiché Israele »ha intensificato l'offensiva« e »la costringe a spostarsi verso il nulla, perché sulla Striscia non c'è più un posto dove andare, nessun rifugio per la gente«. È quanto ha denunciato la direttrice in Spagna dell'Agenzia delle Nazioni Unite per i Rifugiati Palestinesi (Unrwa), Raquel Marti, in dichiarazioni alla radio pubblica spagnola Rne.
Giovedì scorso, il primo ministro israeliano, Benjamin Netanyahu, ha dato il via libera alla presa di Gaza City e, al contempo, alla ripresa dei negoziati con Hamas per la liberazione degli ostaggi. »Nella zona si ammassano un milione di persone, se Israele le obbliga a spostarsi di nuovo verso il sud, l'impatto sulla popolazione sarà terribile«, ha dichiarato la direttrice di Unrwa Spagna. »Anche se la gente fuggirà da Gaza, si stabilirà a Jan Yunis, a Deir al Balah, dove non c'è nulla e dove Israele continua a bombardare assassinando la popolazione«, ha aggiunto.
Secondo Marti, la strategia israeliana segue uno schema preciso: tagliare i rifornimenti, espellere agenzie Onu ed Ong e intensificare i bombardamenti, per poi attaccare gli ospedali. »Il 97% delle scuole adibite a rifugio sono state direttamente attaccate da Israele«, ha ricordato la responsabile Unrwa. »Ogni volta che Israele ha bombardato queste scuole ha ucciso persone innocenti, ferito e mutilato bambini. La situazione è devastante«, ha aggiunto. Per poi puntare il dito contro »la comunità internazionale che continua a guardare altrove«, limitandosi a condannare senza azioni concrete. »Se non si agisce, saremo complici di ciò che sta accadendo in Palestina«, ha concluso Marti.
11:53
11:53
«Il nostro cameraman morto mentre riprendeva attacco Idf »
L'agenzia di stampa Reuters ha confermato che tra le vittime del raid odierno dell'Idf sull'ospedale Nasser di Khan Yunis c'è Hossam al-Masri, un suo cameraman a contratto (e non un fotografo come riportato da Al Jazeera), che al momento della sua morte stava riprendendo l'attacco.
«Il video in diretta dell'agenzia Reuters dall'ospedale, girato da Masri, si è improvvisamente interrotto nel momento dell'attacco iniziale, come mostrano le immagini della Reuters», scrive l'agenzia sul suo sito web.
Come riportato in precedenza, dopo un primo attacco - in cui è morto al-Masri - l'Idf ha colpito ancora l'edificio dell'ospedale uccidendo gli altri tre giornalisti. Nel complesso, nell'attacco - realizzato con un drone - sono state uccise almeno 15 persone, tra cui almeno un membro della squadra dei soccorsi.
11:27
11:27
11 palestinesi, inclusi 2 bimbi, morti per fame in 24 ore
Il ministero della Salute di Gaza gestito da Hamas afferma che nelle ultime 24 ore 11 palestinesi, inclusi due bambini, sono morti a causa della fame e della malnutrizione nella Striscia.
Il bilancio complessivo delle vittime della fame e della malnutrizione dall'inizio della guerra con Israele sale così a 300, tra cui 117 bambini, si legge inoltre in un comunicato stampa pubblicato su Telegram.
10:28
10:28
Droni israeliani sull'ospedale Nasser, uccisi 3 giornalisti
Un attacco israeliano con un drone kamikaze sul complesso ospedaliero Nasser di Khan Younis ha causato oggi la morte di tre giornalisti, riporta Al Jazeera.
Il velivolo senza pilota ha preso di mira i piani superiori della struttura, compreso il tetto, dove si trovavano i reporter. Mentre il personale medico saliva per prestare soccorso, c'è stato un altro attacco che ha ferito e ucciso diverse altre persone. Ieri Wafa aveva dato la notizia della morte di un operatore di Palestine Tv, Khaled Al-Madhoun, ucciso in un raid nella zona di Zikim, a nord della Striscia.
07:59
07:59
Attacchi israeliani a Gaza, uccisi 6 palestinesi
Sei palestinesi sono stati uccisi oggi negli attacchi dell'Esercito israeliano (Idf) a Gaza, riporta Al Jazeera.
Tre palestinesi sono stati uccisi e molti sono rimasti feriti in un attacco dell'Idf contro una squadra che forniva aiuti a Deir el-Balah, nella Striscia centrale, secondo fonti dell'ospedale Al-Aqsa Martyrs.
Altri due palestinesi sono morti in seguito ad un attacco nella zona di al-Karameh, a nord-ovest, mentre nel sud una persona è stata uccisa e altre due sono rimaste ferite in un raid contro una tenda che ospitava palestinesi sfollati nella zona di al-Mawasi a Khan Younis.
06:30
06:30
Parigi convoca l'ambasciatore Usa dopo le accuse di antisemitismo
La Francia ha convocato per questa mattina l'ambasciatore statunitense a Parigi, Charles Kushner, dopo i suoi commenti «inaccettabili» contro il presidente francese Emmanuel Macron, che il diplomatico ha accusato di «mancanza di misure sufficienti» nella lotta all'antisemitismo.
«Le accuse dell'ambasciatore sono inaccettabili. Violano il diritto internazionale, in particolare il dovere di non interferire negli affari interni degli Stati, come previsto dalla Convenzione di Vienna del 1961, che regola le relazioni diplomatiche», ha sottolineato il ministero degli Esteri. (ANSA-AFP).
06:28
06:28
Manifestazioni pro Gaza in 40 città dell'Australia
Decine di migliaia di australiani si sono radunati in oltre 40 città dell'Australia per protestare contro la guerra in corso di Israele a Gaza e chiedere sanzioni a Tel Aviv. Lo riporta l'emittente SBS, citata da varie agenzie internazionali.
Gli organizzatori del Palestine Action Group hanno affermato che le manifestazioni miravano a fare pressione sul governo federale affinché sanzionasse Israele e imponesse un embargo sulle armi.
Uno di loro, Josh Lees ha stimato le presenze in «circa 40.000 persone a Sydney, 50 o 60.000 a Melbourne, 10.000 a Hobart, migliaia a Perth e Brisbane e ovunque altrove». A Brisbane, la polizia ha stimato l'affluenza a 10.000 persone, mentre gli organizzatori ne hanno stimate circa 50.000.
La senatrice dei Verdi Larissa Waters ha affermato che il governo «sentirà la pressione» e ha plaudito all'alta affluenza, chiedendo sanzioni contro Israele «proprio come abbiamo fatto con la Russia». «Ci sono così tante persone qui che chiedono la pace, chiedono sanzioni contro Israele proprio come abbiamo fatto con la Russia e chiedono la fine del commercio bilaterale di armi», ha detto alla manifestazione di Brisbane. «Gli australiani sono inorriditi dal fatto che stiamo vendendo componenti per armi al governo israeliano. Deve finire», ha aggiunto.
06:27
06:27
«C'è un accordo per gli ostaggi sul tavolo, dobbiamo accettarlo»
«C'è un accordo per gli ostaggi sul tavolo, dobbiamo accettarlo». Lo ha detto - come riporta il The Times of Israel - il capo di stato maggiore dell'esercito israeliano (Idf), il generale Eyal Zamir, durante una visita alla base navale di Haifa. Zamir ha poi aggiunto: «L'Idf ha creato le condizioni per un accordo, ora la questione è nelle mani di Netanyahu».
06:25
06:25
Il punto alle 06.00
Oltre 10.000 persone hanno manifestato a Copenaghen per chiedere la fine della guerra a Gaza e il riconoscimento dello Stato di Palestina. Alla marcia hanno aderito circa cento organizzazioni, tra cui Oxfam, Greenpeace e Amnesty, insieme a partiti, sindacati e attivisti come Greta Thunberg. Striscioni e bandiere invocavano la fine della vendita di armi e la liberazione della Palestina.
Sul terreno la guerra continua. Secondo Al Jazeera, 70 palestinesi sono stati uccisi ieri in attacchi israeliani, tra cui un bombardamento che ha colpito una tenda di sfollati a Gaza City. L’Idf ha annunciato di aver avviato operazioni preliminari per una grande offensiva nella città, con decine di migliaia di riservisti attesi a settembre.
Israele ha nel frattempo autorizzato l’ingresso nella Striscia di dieci influencer americani e israeliani, nell’ambito di una campagna per contrastare la “narrativa della fame” diffusa da Hamas.
Sul fronte diplomatico, nuovi colloqui indiretti tra Israele e Hamas per una tregua e la liberazione degli ostaggi potrebbero svolgersi negli Emirati Arabi o in Europa. Intanto il leader iraniano Ali Khamenei è tornato in pubblico dopo mesi, affermando che “gli Stati Uniti non metteranno mai in ginocchio l’Iran”.
Le tensioni si allargano anche allo Yemen: l’esercito israeliano ha bombardato Sanaa, mentre i ribelli Houthi hanno usato per la prima volta un missile con testata a grappolo in un attacco contro Israele.