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Regno Unito, Francia e Germania annunciano un piano congiunto per la distribuzione aerea di aiuti a Gaza – TUTTI GLI AGGIORNAMENTI
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21:32
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Israele annuncia la ripresa degli aiuti umanitari a Gaza
L'esercito israeliano ha annunciato sabato che istituirà dei "corridoi umanitari" per consentire ai convogli delle Nazioni Unite di viaggiare in sicurezza a Gaza, nonché che riprenderà i lanci di aiuti umanitari nel territorio, a seguito di una valutazione della situazione e in conformità con le direttive della leadership politica. Lo scrive Haaretz.
21:30
21:30
Wafa, 10 palestinesi in attesa di cibo uccisi a nord di Gaza
Almeno dieci palestinesi che erano in attesa di ricevere cibo e aiuti umanitari sono stati uccisi e vari altri feriti dal fuoco delle forze israeliane in serata a nord-ovest di Gaza City, secondo quanto scrive l'agenzia palestinese Wafa, che cita fonti locali.
L'agenzia scrive anche che il totale dei palestinesi morti nel conteggio totale dal 7 ottobre 2023 è salito a 59'733.
21:02
21:02
Fonti Gb a Bbc, i lanci di aiuti a Gaza non fermeranno la fame
I lanci di aiuti umanitari dal cielo sulla Striscia di Gaza sono solo un tentativo «disperato» che non fermerà la fame fra la popolazione palestinese. Lo sottolinea la Bbc, dopo che il governo britannico di Keir Starmer ha annunciato oggi un piano per attuarli in partnership con la Giordania: piano condiviso con Francia e Germania durante una consultazione telefonica con Emmanuel Macron e Friedrich Merz.
L'emittente pubblica del Regno, in un'analisi pubblicata in evidenza sul suo sito, nota che tutte le maggiori organizzazioni internazionali, dall'Onu in giù, e gli stessi responsabili britannici sono consapevoli di quanto questo strumento sia inefficace. E imputa al governo israeliano di Benjamin Netanyahu di averlo ri-autorizzato, sapendo che non servirà a risolvere la crisi, solo per alleggerire le pressioni degli alleati occidentali che negli ultimi giorni hanno alzato i toni della denuncia contro le restrizioni agli aiuti e gli eccidi di persone in coda, sollecitando Israele a revocare «immediatamente tutte le limitazioni» imposte negli ultimi mesi all'assistenza umanitaria, nonché il divieto d'azione contro l'Onu e le ong internazionali riconosciute.
La Bbc ricorda del resto che il lancio degli aiuti dagli aerei è stato già sperimentato in passato senza successo: perché permette di fornire pochissimo materiale rispetto ai camion (e alle necessità); è rischioso per l'incolumità di chi attende a terra; e scatena inevitabilmente scontri tra famiglie disperate per accaparrarsi le briciole che si riesce a paracadutare. Senza contare la possibile concorrenza di «elementi criminali» decisi a impossessarsene «per venderli».
20:59
20:59
Emirati, riprenderemo immediatamente lancio d'aiuti su Gaza
Gli Emirati Arabi Uniti hanno annunciato che riprenderanno «immediatamente» il lancio aereo degli aiuti su Gaza
19:46
19:46
Idf, sparati colpi di avvertimento vicino a camion aiuti a Gaza
Le Forze di difesa israeliane hanno dichiarato che le sue truppe hanno sparato «colpi di avvertimento» vicino ai camion degli aiuti umanitari nel nord di Gaza, aggiungendo di non essere al momento a conoscenza di vittime. I medici che lavorano nel territorio hanno dichiarato che sei persone sono state uccise e oltre 160 ferite mentre attendevano aiuti nel nord di Gaza in due distinti incidenti, ieri sera e questa mattina.
«Durante la notte e fino alle prime ore del mattino (sabato), sono stati identificati raduni di cittadini di Gaza vicino ai camion degli aiuti umanitari nel nord della Striscia, in prossimità delle truppe dell'Idf che operavano nella zona», ha dichiarato l'Idf alla Cnn in un comunicato.
«Le truppe dell'Idf hanno sparato colpi di avvertimento per allontanare la folla nella zona, in risposta a una minaccia immediata per loro», ha affermato. «L'Idf non è a conoscenza di vittime a seguito del fuoco», ha aggiunto.
19:42
19:42
Idf, pronti per Flotilla, aspettiamo indicazioni politiche
L'esercito israeliano ha dichiarato che si sta preparando all'arrivo della nave Handala e che è in attesa di indicazioni dalla leadership politica.
«L'Idf impone il blocco della sicurezza marittima sulla Striscia di Gaza ed è preparata ad affrontare una serie di scenari», ha affermato l'esercito in una nota citata da Haaretz.
16:52
16:52
L'Egitto accoglie con favore la decisione di Macron
Il presidente egiziano Abdel Fattah El-Sisi ha ricevuto oggi una telefonata dal presidente francese Emmanuel Macron, durante la quale il Cairo ha accolto con favore il recente annuncio in merito all'intenzione della Francia di riconoscere lo Stato palestinese e ha assicurato il suo sostegno all'iniziativa congiunta franco-saudita di organizzare una conferenza internazionale ad alto livello per una soluzione pacifica della questione palestinese, entro luglio a New York.
Il portavoce ufficiale del presidente egiziano ha sottolineato «la forza delle relazioni bilaterali tra Egitto e Francia e la determinazione di entrambe le parti a trarre vantaggio dalla recente visita del Presidente francese al Cairo per rafforzare la cooperazione bilaterale in vari settori, tra cui l'economia, il commercio e gli investimenti».
La telefonata si è concentrata però soprattutto «sugli intensi sforzi di mediazione dell'Egitto per raggiungere un cessate il fuoco nella Striscia di Gaza e lo scambio di ostaggi e detenuti», e sulla necessità di fornire un'adeguata e appropriata assistenza umanitaria alla popolazione della Striscia di Gaza.
16:02
16:02
Regno Unito, Francia e Germania annunciano un piano congiunto per la distribuzione aerea di aiuti a Gaza
Regno Unito, Francia e Germania tornano a denunciare come «spaventosa» la situazione della popolazione civile palestinese nella Striscia di Gaza, sullo sfondo dei raid israeliani e delle restrizioni sulle forniture essenziali, e annunciano un piano congiunto per la distribuzione aerea di aiuti - autorizzata di nuovo ieri da Israele in risposta alle pressioni internazionali crescenti - in partnership con Paesi come la Giordania.
Lo si legge in una nota diffusa oggi da Downing Street, dopo una nuova telefonata a tre fra Keir Starmer, Emmanuel Macron e Friedrich Merz.
L'impegno a riproporre il lancio degli aiuti dal cielo - strumento peraltro giudicato insufficiente e non esente da rischi - era stato già anticipato stamattina in un'intervista dal premier britannico. Ora viene formalizzato nell'ambito di un'iniziativa del gruppo E3 con Parigi e Berlino che comprende pure un piano per «l'evacuazione di bambini bisognosi di assistenza medica».
I tre leader - si legge poi nella nota diffusa da Londra - «concordano sulla necessità vitale di assicurare piani robusti» non solo sul fronte umanitario, ma anche per arrivare a «un urgente cessate il fuoco a Gaza da trasformare in una pace duratura». Si impegnano infine a «lavorare a un piano» che ponga «le premesse di una soluzione a lungo termine» per «la sicurezza della regione» fondata sull'obiettivo dei due Stati per due popoli.
15:53
15:53
30 uccisi a Gaza dall'alba
Almeno 30 palestinesi sono stati uccisi dalle forze israeliane dall'alba nella Striscia di Gaza, tra cui 14 persone che cercavano di ottenere aiuti umanitari. Lo scrive Al Jazeera citando fonti ospedaliere nella Striscia.
Nel frattempo, il ministero della Salute di Gaza ha riportato nel suo aggiornamento quotidiano sul bilancio della guerra nella Striscia, portandolo ad almeno 59'733 palestinesi uccisi e 144'477 feriti, con 57 persone morte e 512 rimaste ferite in 24 ore.
15:04
15:04
Palestina, Canada e Regno Unito hanno assunto posizioni diverse da quella francese per non voler affrontare l'ira degli USA
Nonostante settimane di colloqui con i suoi alleati del G7, il presidente francese Emmanuel Macron non è riuscito a convincere altri a partecipare al suo piano di riconoscimento dello Stato palestinese.
In particolare, Canada e Regno Unito hanno assunto posizioni diverse da quella francese per non voler affrontare l'ira degli Stati Uniti. Lo scrive Reuters online citando tre diplomatici a conoscenza della questione.
13:59
13:59
Israele: «circa 90 camion di cibo» sono stati scaricati ai valichi di frontiera
L'organismo militare israeliano che coordina l'ingresso degli aiuti (Cogat) a Gaza afferma che ieri «circa 90 camion di cibo» sono stati scaricati ai valichi di frontiera, mentre «oltre 100» sono stati raccolti dall'Onu e da organizzazioni internazionali da Gaza. Lo riporta il Times of Israel.
Cogat suggerisce, tuttavia, che « centinaia di camion attendono ancora di essere ritirati» e condivide le immagini di quelli che definisce «centinaia di pallet di aiuti delle Nazioni Unite ancora in attesa di raccolta e distribuzione». Si tratta dell'ultimo aggiornamento negli scambi di accuse tra Israele e le Nazioni Unite per la crisi umanitaria in atto a Gaza.
13:58
13:58
«Israele non ha prove di alcun saccheggio degli aiuti da parte di Hamas»
Israele non ha prove di alcun presunto sistematico saccheggio degli aiuti dell'Onu da parte di Hamas, argomento principale utilizzato per giustificare la creazione della controversa Gaza Humanitarian Foundation. Lo riporta il New York Times, citando due alti ufficiali militari israeliani e altri due israeliani coinvolti nella vicenda.
Le fonti, che hanno parlato in condizione di anonimato, affermano che il sistema delle Nazioni Unite per la distribuzione degli aiuti è stato finora il metodo più affidabile ed efficace, mentre Hamas ruberebbe da organizzazioni più piccole che contribuiscono agli aiuti.
L'esercito israeliano ha dichiarato al Times in una nota che il saccheggio di aiuti da parte di Hamas è «ben documentato» e che «ha sfruttato gli aiuti umanitari per finanziare attività terroristiche». Tuttavia, non ha smentito le notizie secondo cui non ci sono prove che suggeriscano un saccheggio regolare degli aiuti Onu.
12:35
12:35
Hamas: «Il vero ostacolo a tutti gli accordi» è «il governo Netanyahu»
Un alto funzionario di Hamas ha respinto la descrizione fatta ieri dal presidente degli Stati Uniti Donald Trump secondo la quale i negoziatori palestinesi «non volevano davvero raggiungere un accordo» su Gaza, affermando che, al contrario, vi erano dei «progressi» e che «il vero ostacolo a tutti gli accordi» è «il governo Netanyahu».
In un post su Telegram ripreso da Al Jazeera, Izzat al-Risheq, membro dell'ufficio politico di Hamas, ha affermato che i commenti di Trump e del suo inviato per il Medio Oriente Steve Witkoff non «erano in linea con l'avanzamento del processo negoziale, che in realtà stava registrando progressi».
Ha affermato poi che le dichiarazioni di Trump e Witkoff - secondo cui Hamas non stava «agendo in buona fede» - hanno trascurato «il vero ostacolo a tutti gli accordi, ovvero il governo Netanyahu».
Hamas - ha aggiunto - «ha mostrato molta flessibilità nei colloqui ed era desiderosa di raggiungere un accordo globale per porre fine alle sofferenze a Gaza». E chiede agli Stati Uniti di smettere di «scagionare l'occupazione e di fornirle copertura politica e militare per continuare la guerra di sterminio e fame».
11:15
11:15
Morti per fame: in una settimana lo stesso numero che dal 7 ottobre 2023
Il numero di morti per fame a Gaza in quest'ultima settimana sta per eguagliare quello registrato nella Striscia dall'inizio delle ostilità il 7 ottobre 2023. Lo ha detto alla Cnn il presidente della ong Refugees International, Jeremy Konyndyk.
11:15
11:15
Attacchi di soldati e coloni israeliani in Cisgiordania
Coloni israeliani hanno nuovamente preso d'assalto il villaggio di Shallalat al-Auja, a nord di Gerico, in Cisgiordania, mentre soldati israeliani hanno lanciato un nuovo raid a Beit Fajjar, a sud di Betlemme. Lo riferisce l'agenzia palestinese Wafa, citando un funzionario locale per i diritti dei beduini.
I coloni hanno continuato le loro incursioni da un avamposto illegale nelle vicinanze e stanno cercando di sfruttare anche le fonti d'acqua palestinesi, aggiunge la fonte.
A Beit Fajjar il nuovo raid avviene il giorno dopo l'uccisione di un palestinese di 31 anni nella zona, il cui corpo è ancora trattenuto dalle autorità israeliane. Un altro raid è stato segnalato nella città di Burqin, situata a ovest di Jenin, dove diverse case palestinesi sono state saccheggiate dalle forze israeliane.
11:14
11:14
Il Regno Unito è pronto a inviare aiuti a Gaza per via aerea
Il Regno Unito è pronto a giocare un ruolo di primo piano nell'invio di aiuti a Gaza per via aerea, come autorizzato ieri da Israele. Il riconoscimento dello Stato di Palestina sarà poi un ulteriore passo, ma deve «essere parte di un piano più ampio che alla fine si traduca in una soluzione a due Stati e in una sicurezza duratura per palestinesi e israeliani». Lo ha affermato il premier britannico Keir Starmer in una intervista al quotidiano britannico The Mirror.
«La notizia che Israele permetterà ai paesi di lanciare aiuti via aerea a Gaza è arrivata troppo tardi, ma faremo tutto il possibile per far arrivare gli aiuti attraverso questa via», ha detto il primo ministro laburista, descrivendo le immagini provenienti dalla Striscia come «assolutamente orribili».
Tra le proposte, l'accoglienza di un maggior numero di bambini palestinesi nel Regno Unito per cure mediche specialistiche. Starmer ha poi aggiunto che il Regno Unito sta già collaborando con la Giordania per far arrivare gli aiuti britannici sugli aerei e nella Striscia, un sistema che le agenzie umanitarie hanno tuttavia giudicato insufficiente.
Ieri oltre 220 deputati britannici (più di un terzo dei componenti della Camera dei Comuni), di nove partiti diversi, ha firmato una lettera chiedendo al governo di riconoscere uno Stato palestinese.
Il Daily Mirror, noto informalmente come The Mirror, è l'unico quotidiano nazionale britannico che sostiene dal 1945 il Partito laburista.
08:36
08:36
Il punto alle 08.30
L'esercito israeliano ha distrutto decine di migliaia di aiuti umanitari, tra cui ingenti quantità di cibo destinato ai residenti di Gaza, che si sono deteriorati e sono scaduti dopo essere rimasti in attesa per molte settimane al valico di Kerem Shalom. Lo indica la radiotelevisione pubblica israeliana Kan citando fonti militari.
Secondo le fonti, la quantità di forniture distrutte è stimata in oltre mille camion. «Abbiamo seppellito tutto e ne abbiamo persino bruciato alcune», ha dichiarato una fonte. «Ancora oggi ci sono migliaia di pacchi in attesa al sole e, se non verranno trasferiti a Gaza, saremo costretti a distruggerli».
La notizia della distruzione degli aiuti giunge mentre la crisi umanitaria per mancanza di cibo e beni di prima necessità peggiora di giorno in giorno a Gaza. La fonte citata da Kan ha attribuito la distruzione degli aiuti a un «problema nel meccanismo di distribuzione». «Il meccanismo semplicemente non funziona», ha affermato, sostenendo che non è stato ancora completamente regolamentato. «I camion si bloccano» e «anche il coordinamento non funziona».