A poche ore dall'incontro con Trump, Putin torna a lodare i nordcoreani: «Sono eroi»

A poche ore dall’incontro tra Donald Trump e Vladimir Putin in Alaska, il presidente russo è tornato a lodare i soldati nordcoreani inviati da Pyongyang per combattere nella regione di Kursk attaccata dagli ucraini. Il capo del Cremlino ha definito «eroiche» le truppe asiatiche in una lettera recapitata a Kim Jong Un.
La missiva è stata inviata nella Giornata della liberazione nazionale della Corea, l’anniversario della liberazione della Penisola asiatica dal dominio giapponese. Putin ha voluto ricordare come le unità dell'Armata Rossa sovietica e le forze nordcoreane abbiano combattuto insieme per porre fine all'occupazione coloniale nipponica, proprio come avvenuto negli scorsi mesi nella regione russa attaccata dai soldati di Kiev.
«I legami di amicizia militante, buona volontà e aiuto reciproco che si sono consolidati nei giorni della guerra tanto tempo fa restano solidi e affidabili anche oggi», ha scritto il presidente russo nella lettera, il cui contenuto è stato rivelato dall’agenzia di stampa nordcoreana KCNA.
E ancora: «Ciò è stato pienamente dimostrato dall'eroica partecipazione dei soldati della RPDC (Repubblica Popolare Democratica di Corea, nome ufficiale della Corea del Nord, ndr) alla liberazione del territorio della regione di Kursk dagli invasori ucraini».
All'inizio del 2025, le forze russe sono state impegnate in una controffensiva per eliminare le ultime postazioni di Kiev nella regione russa invasa a sorpresa dagli ucraini nell’agosto dell’anno scorso. Dopo mesi di feroci scontri, le truppe di Volodymyr Zelensky sono state sconfitte, anche grazie alla tenacia dei soldati inviati da Pyongyang.
Russia e Corea del Nord hanno stretto legami sempre più profondi, con i due Paesi che hanno firmato un patto di difesa reciproca nel 2024, quando Putin ha visitato Kim. Lo scorso aprile, Mosca e Pyongyang, dopo mesi di silenzio, hanno ufficialmente confermato la presenza in Russia di combattenti nordcoreani. In quella occasione, Putin aveva lodato l’eroismo delle truppe asiatiche, mentre il leader nordcoreano aveva parlato di una «missione sacra».
Secondo i servizi di intelligence sudcoreani e ucraini, Pyongyang ha inviato più di 10 mila soldati nella regione russa di Kursk nel 2024, insieme a munizioni di artiglieria, missili e sistemi missilistici a lungo raggio. Stando agli 007, circa 600 soldati nordcoreani sarebbero stati uccisi e migliaia feriti nella battaglia per liberare il Kursk. La Corea del Nord avrebbe inviato migliaia di uomini anche nel 2025, questa volta in gran parte lavoratori impegnati a riparare i danni causati dall’attacco ucraino. In cambio Mosca avrebbe fornito fonti energetiche e tecnologie satellitari per lo sviluppo del programma missilistico nordcoreano.
La lettera è stata consegnata dal presidente della Duma russa, Vyacheslav Volodin, che ieri ha incontrato Kim durante una visita ufficiale a Pyongyang.
Secondo KCNA, Putin ha poi scritto che «il popolo russo ricorderà per sempre il coraggio e il sacrificio» dei soldati nordcoreani. Il leader del Cremlino ha poi aggiunto che i due Paesi continueranno ad «agire congiuntamente e a difendere efficacemente la propria sovranità, contribuendo in modo significativo alla creazione di un ordine mondiale giusto e multipolare».
Secondo ad alcuni funzionari russi, Putin avrebbe avuto una telefonata con Kim martedì scorso e lo avrebbe aggiornato sul vertice in programma questa sera alle 21 (ora svizzera) in Alaska tra il presidente russo e quello statunitense.