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Al Jazeera: «L'assassinio dei nostri giornalisti è un attacco alla libertà di stampa»

Al Jazeera Media Network condanna con la massima fermezza «l'assassinio mirato» dei suoi dipendenti da parte delle forze di occupazione israeliane, in un altro «attacco palese e premeditato» – TUTTI GLI AGGIORNAMENTI
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Al Jazeera: «L'assassinio dei nostri giornalisti è un attacco alla libertà di stampa»


Red. Online
11.08.2025 06:14
17:00
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L'UNICEF: «A Gaza 12 mila bambini malnutriti»

A Gaza a luglio si contavano 12mila bambini malnutriti. Lo denuncia l'Unicef, denunciando un aumento «sconcertante» di casi. Il Fondo delle Nazioni Unite per l'infanzia lancia quindi un appello per un cessate il fuoco.

Chiede inoltre che gli aiuti alimentari raggiungano «urgentemente i bambini prima che si perdano altre vite».

Il dato di luglio è quello mensile «più alto mai registrato». Il confronto con pochi mesi fa è impressionante. A febbraio, spiega Unicef, «erano 2.000 i bambini colpiti da malnutrizione acuta a Gaza. A giugno, quella cifra era triplicata. Ora è quasi raddoppiata di nuovo». Una prova, per il Fondo, che la malnutrizione «sta accelerando rapidamente, mettendo a grave rischio le giovani vite. Il ritmo di questo deterioramento è allarmante».

Il governo israeliano ha negato l'esistenza di una crisi alimentare nella Striscia e accusato media di dare credito a fake news orchestrate da Hamas. L'Unicef però non lascia dubbi sull'intepretazione dei suoi dati, precisando che i 12 mila casi di luglio sono «di malnutrizione acuta e non di malnutrizione grave, con quest'ultima che è la forma più severa della prima e spesso associata a un rischio elevato di complicazioni e mortalità».

Da mesi Unicef lancia l'allarme. A giugno Édouard Beigbeder, direttore regionale dell'Unicef per il Medio Oriente e il Nord Africa, aveva esplicitamente parlato di crisi nutrizionale fuori controllo, con ben 16.736 bambini da gennaio a maggio ricoverati per il trattamento della malnutrizione. Una media di 112 al giorno. Pochi giorni fa il vicedirettore generale di Unicef Ted Chaiban, dopo una missione in Israele, Gaza e e Cisgiordania, ha snocciolato dati cupi. A Gaza, ha detto, dall'inizio delle ostilità sono stati uccisi oltre 18.000 bambini. E' come se ogni giorno fosse scomparsa un'intera classe scolastica.

16:00
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La scritta sul Muro del pianto: «C'è un Olocausto a Gaza»

Un graffito di condanna della guerra di Israele contro Hamas nella Striscia di Gaza è stato scoperto sul Muro del pianto a Gerusalemme, luogo sacro per l'ebraismo, scatenando l'indignazione nel Paese.

«C'è un Olocausto a Gaza» era scritto in ebraico con vernice spray sulla sezione meridionale del muro, un'area isolata dove i fedeli ebrei pregano senza distinzione di genere, a differenza della parte principale del Muro. La stessa iscrizione è stata trovata sulla facciata della Grande Sinagoga di Gerusalemme, con un'aggiunta in ebraico stentato: «tutto ciò che è pubblicato è una menzogna».

La polizia ha annunciato di aver arrestato un sospettato di 27 anni, residente a Gerusalemme, senza fornire ulteriori dettagli sull'identità del sospettato. I graffiti sono stati rimossi.

Grande l'indignazione politica. Il ministro della Sicurezza Nazionale Itamar Ben Gvir si è detto «scioccato», e il collega ministro delle Finanze, Bezalel Smotrich, altra figura di estrema destra, ha affermato che i responsabili «hanno dimenticato cosa significa essere ebrei». L'ex ministro della Difesa Benny Gantz, ora membro dell'opposizione, ha definito le deturpazioni «un crimine contro l'intero popolo ebraico».

Situato a Gerusalemme Est, un settore della Città Santa occupato e annesso da Israele, il Muro è l'ultimo resto del Secondo Tempio, distrutto nel 70 d.C. dai Romani, e il luogo più sacro dove agli ebrei è consentito pregare. Il rabbino del Muro Shmuel Rabinovitch, ha denunciato una «profanazione», sottolineando in una dichiarazione che «un luogo sacro non è un luogo in cui esprimere protesta».

15:15
15:15
Il Regno Unito «gravemente preoccupato» per gli attacchi ai giornalisti a Gaza

Il governo britannico è «gravemente preoccupato per i ripetuti attacchi ai giornalisti» nella Striscia di Gaza. Lo ha detto una portavoce del premier Keir Starmer interpellata nel briefing di giornata sull'uccisione da parte di Israele di altri 6 reporter e operatori di Al Jazeera nelle ultime ore.

«I giornalisti che coprono i conflitti sono tutelati dal diritto umanitario internazionale e devono poter lavorare indipendentemente e senza paura», ha poi aggiunto la portavoce di Downing Street, sollecitando il governo e i militari israeliani «a garantire che possano farlo in sicurezza».

Rispondendo a una domanda sulla rivendicazione dell'uccisione dei sei da parte del governo Netanyahu, motivata da presunti legami attribuiti a una delle vittime con Hamas, la portavoce di Starmer si è mostrata scettica.

Si tratta di accuse che «devono essere investigate in modo approfondito e indipendente», ha tagliato corto in risposta a una domanda, per poi tornare a insistere sul fatto che il governo di Londra resta comunque «gravemente allarmato per il ripetersi di casi di giornalisti presi di mira a Gaza» dalle forze israeliane.

14:45
14:45
Qatar: «Giornalisti deliberatamente presi di mira da Israele»

Il primo ministro del Qatar ha attaccato duramente Israele per l'uccisione di giornalisti che lavoravano per la sua rete Al Jazeera nella Striscia di Gaza assediata, descrivendo le morti come «crimini oltre ogni immaginazione».

«La deliberata presa di mira dei giornalisti da parte di Israele nella Striscia di Gaza rivela come questi crimini siano oltre ogni immaginazione», ha dichiarato Sheikh Mohammed bin Abdulrahman Al-Thani in un post su X.

14:45
14:45
Sale a sei il bilancio dei giornalisti uccisi

È salito a sei il bilancio dei giornalisti uccisi in un attacco israeliano contro una tenda utilizzata da una troupe dell'emittente qatariota Al Jazeera a Gaza City. Lo hanno annunciato la Protezione Civile locale e un funzionario dell'ospedale.

«Il fotoreporter Mohammed Al-Khaldi è deceduto per le ferite riportate. Questo porta a sei» il numero delle vittime di questo attacco, dopo il quale Al Jazeera ha annunciato la morte di due giornalisti e tre cameraman, ha detto all'Afp il portavoce della Protezione Civile nella Striscia di Gaza, Mahmoud Bassal.

14:44
14:44
A Gaza i funerali dei cinque giornalisti di al Jazeera

I funerali dei cinque dipendenti dell'emittente televisiva qatariota Al Jazeera uccisi nella notte in un attacco israeliano a Gaza, tra cui un reporter particolarmente noto nell'area, si sono svolti oggi nel territorio palestinese devastato da 22 mesi di guerra.

In un momento in cui il governo israeliano mostra determinazione nell'attuazione del suo nuovo piano operativo nel territorio palestinese, Al Jazeera ha riportato la morte di cinque dei suoi dipendenti in "un attacco israeliano mirato" contro una tenda a Gaza City, fuori dall'ospedale al-Shifa.

I cinque uomini sono Anas al-Sharif e Mohammed Qreiqeh, insieme ai cameraman Ibrahim Zaher, Mohammed Noufal e Moamen Aliwa. Anche un giornalista freelance, Mohammed Al-Khaldi, che occasionalmente collaborava con i media locali, è rimasto ucciso nell'attacco israeliano, secondo il direttore dell'ospedale.

14:18
14:18
Macron: «Il piano di Israele per Gaza rappresenta un disastro senza precedenti»

«L'annuncio da parte del governo israeliano di un'espansione della sua operazione a Gaza e nei campi di Mawasi e di una ri-occupazione da parte di Israele rappresenta un disastro annunciato di una gravità senza precedenti e una fuga in avanti nella guerra permanente»: lo ha detto il presidente francese, Emmanuel Macron, citato da fonti dell'Eliseo.

Parigi propone «una missione di stabilizzazione sotto mandato dell'Onu, che consentirà di mettere in sicurezza la striscia di Gaza, proteggere le popolazioni civili e garantire sostegno ad una governance palestinese», ha detto ancora Macron.

Denunciando la decisione del governo israeliano, Macron sottolinea che «gli ostaggi e le popolazioni di Gaza continueranno ad essere le prime vittime di questa strategia. Bisogna mettere fine ora a questa guerra con una tregua permanente», ha aggiunto il capo dello Stato francese.

«La Francia - ha continuato - vuole agire per la sicurezza di Israele, la liberazione degli ostaggi, la ripresa delle azioni umanitarie e il sostegno alle popolazioni palestinesi». La «missione di stabilizzazione» proposta dal presidente francese, punta a una governance palestinese come «unica soluzione per rispondere ai bisogni delle popolazioni di Gaza e condurre operazioni di disarmo e di smilitarizzazione di Hamas. È la stessa proposta che abbiamo avanzato a New York con i nostri partner alla conferenza di luglio - ha insistito Macron - ed è la priorità».

«No a un'operazione militare israeliana - ha sottolineato il presidente - Sì a una coalizione internazionale sotto mandato Onu per lottare contro il terrorismo, stabilizzare Gaza e sostenere le sue popolazioni, costruendo una governance di pace e stabilità. Noi ne abbiamo posto le sole basi credibili con l'Arabia Saudita a New York, ottenendo per la prima volta un appello unanime da parte dei protagonisti della regione al disarmo di Hamas e alla liberazione degli ostaggi».

«Il Consiglio di sicurezza - secondo Macron - deve lavorare adesso per mettere in piedi questa missione e dotarla di un mandato. Ho chiesto ai miei collaboratori di lavorarci senza indugio insieme con i nostri partner. Si tratta dell'unica via credibile per uscire da una situazione inaccettabile per le famiglie di ostaggi e per gli abitanti di Gaza. È l'unica via credibile per cominciare ad uscire dalla guerra permanente e ricostruire la pace e la sicurezza per tutti».

11:39
11:39
Al Jazeera: «L'assassinio dei giornalisti è un attacco alla libertà di stampa»

Al Jazeera Media Network condanna con la massima fermezza «l'assassinio mirato» dei suoi dipendenti da parte delle forze di occupazione israeliane, in un altro «attacco palese e premeditato alla libertà di stampa».

Il direttore di Al Jazeera English, Salah Negm, ha parlato questa mattina con la BBC e ha dichiarato al programma Newsday che «non sorprende» che Israele affermi che Anas al-Sharif, uno degli uccisi, fosse un membro di Hamas, ma ha aggiunto che «non hanno provato nulla» e che è «ridicolo» che Israele continui a chiamare «terroristi» i giornalisti di Gaza.

Negm ha detto che Al Jazeera conosce il background e la formazione dei suoi giornalisti e «conosciamo il prodotto che ci stanno fornendo e lo esaminiamo da diverse fonti». «Lavoro nel giornalismo da circa 40 anni... e ho visto persone che si occupavano di guerre e c'erano vittime, ma non omicidi deliberati come questo, e le persone che commettono omicidi restano impuniti», ma questo, ha sottolineato, dà ai giornalisti «la determinazione di continuare a fare il nostro lavoro».

10:43
10:43
Greta Thunberg: «Pronti a partire per la Striscia di Gaza»

L'attivista svedese Greta Thunberg ha annunciato che tenterà di raggiungere la Striscia di Gaza entro la fine del mese come parte di un'altra flottiglia di protesta, circa due mesi dopo che la Marina israeliana aveva sventato il suo precedente tentativo. Lo riporta Ynet.

In un videomessaggio, Thunberg e altri attivisti hanno dichiarato: «Stiamo salpando di nuovo per rompere l'assedio, e questa volta salperemo con decine di imbarcazioni e mobilitazioni coordinate da 44 Paesi in tutto il mondo».

«Il genocidio contro i palestinesi a Gaza è in continua escalation da 22 mesi», hanno affermato. «Israele ha sganciato l'equivalente di otto bombe atomiche su uomini, donne e bambini. Ospedali, rifugi, scuole e case sono stati completamente distrutti. Non possiamo restare a guardare mentre questo continua».

Gli attivisti hanno aggiunto che la flottiglia dovrebbe partire dalla Spagna il 31 agosto, con decine di altre imbarcazioni che si unirebbero dalla Tunisia e da altri Paesi il 4 settembre.

10:24
10:24
Uccisa una famiglia di 8 persone in un attacco a Gaza City

Una famiglia di otto persone è stata uccisa questa mattina in un attacco aereo israeliano nel quartiere di al-Zeitoun, a sud-est di Gaza City. I corrispondenti della Wafa hanno riferito, citando fonti mediche, che una madre, un padre e sei dei loro figli sono stati uccisi nel raid.

09:33
09:33
A Gaza 12 mila bambini gravemente malnutriti

Sono 12 mila a Gaza i bambini gravemente malnutriti. Il dato si riferisce a luglio ed è il «dato mensile più alto mai registrato», riferisce su X l'Unicef Medio Oriente e Nord Africa, che parla di un aumento «sconcertante» e chiede che gli aiuti alimentari raggiungano «urgentemente i bambini prima che si perdano altre vite».

«A febbraio erano 2000 i bambini colpiti da malnutrizione acuta a Gaza. A giugno, quella cifra era triplicata. Ora è quasi raddoppiata di nuovo. È una chiara prova che la malnutrizione sta accelerando rapidamente, mettendo a grave rischio le giovani vite. Il ritmo di questo deterioramento è allarmante».

07:04
07:04
L'Australia riconoscerà lo Stato palestinese

L'Australia riconoscerà lo Stato palestinese all'Assemblea Generale delle Nazioni Unite a settembre. Lo ha dichiarato il primo ministro Anthony Albanese.

«Finché non esisteranno uno Stato israeliano e uno Stato palestinese - ha dichiarato Albanese - la pace potrà essere solo temporanea. L'Australia riconoscerà il diritto del popolo palestinese a un proprio Stato».

Ciò avverrà a condizione che Hamas non svolga alcun ruolo nella futura amministrazione. L'Australia collaborerà con la comunità internazionale per fare del riconoscimento una realtà, ha precisato Albanese.

«Una soluzione a due Stati è la migliore speranza per l'umanità di rompere il ciclo di violenza in Medio Oriente e di portare a una fine del conflitto, delle sofferenze e della carestia in Gaza», ha detto Albanese. Ha aggiunto di aver avuto una conversazione «lunga» e «civile» con il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu.

«Mi sembra chiaro che sia necessaria una soluzione politica, non militare. L'ho detto pubblicamente e l'ho detto direttamente al primo ministro Netanyahu. Troppe vite innocenti sono state perdute. Il governo di Israele continua a violare il diritto internazionale e a negare sufficienti aiuti, cibo e acqua a persone disperate, inclusi bambini».

Ogni generazione ha conosciuto «fallimenti e false tempeste» e decenni di fallimenti nel tentare di riconoscere uno Stato di Israele e uno Stato di Palestina, ma il mondo non può attendere che sia garantito il successo, ha detto ancora Albanese. «Il rischio di tentare è nulla rispetto al pericolo di lasciar passare questo momento. Il costo umano dello status quo cresce giorno per giorno e si può misurare nella perdita di vite innocenti», ha aggiunto.

06:14
06:14
Il punto alle 6.00

  «Un altro membro dello staff di al Jazeera è stato confermato morto in un attacco israeliano». Lo afferma la televisione satellitare sul suo sito. «Come abbiamo riportato, i giornalisti di Al Jazeera Anas al-Sharif e Muhammad Karika sono stati uccisi insieme ai cameraman Ibrahim Zaher e Mohammed Noufal in un attacco mirato israeliano contro una tenda che ospitava giornalisti a Gaza City. Ora possiamo confermare che anche Moamen Aliwa, operatore di ripresa è stato ucciso in questo attacco».

Marwan Bishara, analista politico di al Jazeera, afferma che «l'uccisione dei giornalisti di al Jazeera a Gaza da parte di Israele riflette il fatto che le potenze globali lasciano che il primo ministro Netanyahu agisca impunemente. Giornalisti, medici, bambini, tutti lottano per la propria vita...è la caduta dei principi universali».