Al Qaida: «Musulmani, evitate il Mondiale»

Mondiali e terrorismo: dobbiamo preoccuparci? Tendenzialmente no. Eppure, il ramo regionale di Al Qaida – in queste ore – ha esortato i musulmani di tutto il mondo a evitare la Coppa del mondo in Qatar. Nel comunicato, riportato da un gruppo di monitoraggio e ripreso da alcune agenzie internazionali, fra cui Reuters, l'organizzazione terroristica non ha minacciato attacchi né annunciato violenze in relazione alla manifestazione, al via domani.
Detto ciò, il ramo yemenita del gruppo militante ha criticato Doha per aver «portato persone immorali, omosessuali, seminatori di corruzione e ateismo nella Penisola Arabica». E ancora: «Mettiamo in guardia i nostri fratelli musulmani dal seguire questo evento o dal parteciparvi», si legge nella dichiarazione, riportata dal gruppo SITE Intelligence.
Evidentemente, l'accenno (minimo) di apertura mostrato dal Qatar non è piaciuto ad Al Qaida. I responsabili del Mondiale, infatti, al di là del divieto di vendere birra negli stadi hanno mostrato una certa comprensione verso le abitudini occidentali. Sì, quello qatariota è un Paese che viola apertamente i diritti umani, compresi quelli della comunità LGBTQ+, ma il Comitato organizzatore ha affermato, in un vero e proprio esercizio di equilibrismo, che tutti, indipendentemente dal loro orientamento sessuale o dal loro background culturale, sono i benvenuti durante la Coppa del mondo.
Fronte sicurezza, il piccolo Qatar – circa 3 milioni di abitanti, di cui la maggior parte lavoratori stranieri – ha spiegato di aver addestrato 50 mila persone per garantire la sicurezza durante la kermesse.