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Il 9 maggio la mobilitazione sulla rete e nelle città «L’ultimo giorno di Gaza» – TUTTI GLI AGGIORNAMENTI
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21:50
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Un Giudice USA ordina il rilascio di una studentessa turca pro Palestina
Un giudice federale ha ordinato il rilascio immediato di Rumeysa Ozturk, una dottoranda turca della Tufts University la cui detenzione videoregistrata da parte di agenti federali mascherati è diventata un caso nella controversa campagna dell'amministrazione Trump contro gli studenti filopalestinesi nei campus universitari americani.
Il giudice distrettuale statunitense William Sessions III ha stabilito che Ozturk è stata detenuta illegalmente a marzo per aver scritto un editoriale critico nei confronti di Israele sul giornale della sua scuola. «È proprio così. Non ci sono prove... in assenza dell'editoriale», ha affermato il giudice - nominato da Obama - descrivendolo come un'apparente violazione del suo diritto alla libertà di parola. Ha anche affermato che Ozturk aveva avanzato significative denunce di violazioni del giusto processo. «La sua detenzione non può essere mantenuta», ha stabilito il giudice.
21:43
21:43
Gli USA annunciano un piano di distribuzione di aiuti a Gaza senza Israele
Gli Stati Uniti hanno annunciato che Israele non parteciperà al piano di distribuzione di aiuti alimentari alla Striscia di Gaza, dove il cibo scarseggia da quando Israele ha deciso di bloccare tutte le consegne più di due mesi fa.
«Gli israeliani saranno coinvolti nel garantire la necessaria sicurezza militare, perché questa è una zona di guerra, ma non saranno coinvolti nella distribuzione del cibo o nel suo trasporto a Gaza», ha affermato l'ambasciatore degli Stati Uniti in Israele Mike Huckabee in una conferenza stampa.
La sicurezza nei punti di distribuzione sarà garantita «da appaltatori privati», mentre l'esercito israeliano fornirà la sicurezza «a distanza» per proteggerli dai combattimenti in corso, ha spiegato Huckabee. Israele non ha commentato gli annunci.
Sostenendo che non vi è alcuna crisi umanitaria a Gaza, Israele afferma che il blocco, imposto il 2 marzo, mira a costringere Hamas a rilasciare gli ostaggi ancora trattenuti lì dall'attacco del movimento islamista palestinese del 7 ottobre 2023. Per settimane, funzionari delle Nazioni Unite e delle ONG hanno lanciato l'allarme per la carenza di cibo, medicine e carburante nel territorio palestinese, dove gli aiuti sono vitali per i 2,4 milioni di persone rimaste nella Striscia dopo oltre 19 mesi di guerra.
21:03
21:03
Sisi e Putin: «È necessario stabilizzare il Medio Oriente»
Il ministro egiziano Abdel Fattah Al Sisi e quello russo Vladimir Putin si sono incontrati a margine della parata della Vittoria, concordando sulla necessità «di ripristinare la stabilità in Medio Oriente, in particolare nella Striscia di Gaza, e di intensificare gli sforzi per evitare un'escalation regionale». Lo riporta una nota diffusa dall'ufficio del presidente egiziano.
Al Sisi - si legge nella nota egiziana - ha ricordato gli sforzi dell'Egitto per il cessate il fuoco a Gaza, per il rilascio di ostaggi e prigionieri e per affrontare la crisi umanitaria nella Striscia, ribadendo la sua posizione per una soluzione a due Stati che veda la creazione di uno Stato palestinese sui confini del 4 giugno 1967, «unica garanzia di pace duratura nella regione».
Da parte sua, il presidente Putin - aggiunge la nota egiziana - «ha espresso il suo profondo apprezzamento per il ruolo dell'Egitto nella regione, sottolineando il pieno sostegno della Russia agli sforzi egiziani per ripristinare la calma e raggiungere la stabilità regionale, nonché al piano di ricostruzione della Striscia di Gaza approvato dal vertice arabo straordinario ospitato dal Cairo nel marzo 2025».
I colloqui si sono concentrati anche sugli ultimi sviluppi in Siria, Libia e Sudan, nonché sulla crisi russo-ucraina. Al Sisi ha chiesto «soluzioni diplomatiche alle crisi internazionali per preservare la pace e la sicurezza internazionale».
L'Egitto è uno dei partner chiave della Russia in Africa, ha affermato il presidente russo Vladimir Putin durante l'incontro con il suo omologo egiziano Abdel Fattah al-Sisi, secondo quanto riporta la Tass. «Oggi le relazioni russo-egiziane si stanno sviluppando con successo. La nostra cooperazione è diversificata, basata sulle disposizioni del trattato di partenariato globale e cooperazione strategica. L'Egitto è uno dei partner chiave della Russia in Africa», ha affermato.
Oggi Mosca e Il Cairo promuovono un dialogo politico regolare e significativo, ha aggiunto Putin. «I nostri Paesi coordinano l'approccio alle questioni internazionali rilevanti, inclusa la situazione in Medio Oriente», ha affermato il presidente russo.
17:51
17:51
Intercettato un razzo lanciato dagli Houthi verso l'aeroporto di Tel Aviv
Gli Houthi hanno lanciato un missile contro l'aeroporto di Tel Aviv: lo riportano i media yemeniti e israeliani.
Secondo questi ultimi il missile è stato intercettato, mentre a Tel Aviv e nelle pianure della Galilea risuonavano le sirene dall'allarme antiaereo. In seguito al rilevamento del lancio, scrive Ynet, è scattato il sistema di difesa anti-missili Arrow 3, con i voli dell'aeroporto Ben Gurion che sono stati temporaneamente sospesi. Ferma la risposta di Israele: «Risponderemo con forza».
12:54
12:54
Merz parla con Netanyahu: «Israele ragion di Stato per Berlino»
Il cancelliere tedesco Friedrich Merz ha avuto una conversazione telefonica con il premier di Israele, Benjamin Netanyahu, ieri. Lo rende noto il portavoce Stefan Kornelius.
«In occasione dell'80. anniversario della fine della Seconda guerra mondiale, ha sottolineato che la sicurezza e l'esistenza di Israele fanno parte della ragion d'essere della Germania.
Il Governo federale adotterà un'azione decisiva contro l'antisemitismo che si è scatenato dopo il 7 ottobre 2023», si legge nel comunicato della cancelleria. «Entrambi hanno anche discusso degli sviluppi a Gaza.
Il cancelliere federale ha condannato con la massima fermezza il brutale attacco terroristico di Hamas del 7 ottobre. Ha espresso la sua preoccupazione per la sorte degli ostaggi e per la situazione umanitaria a Gaza. E ha espresso la speranza che i negoziati per un cessate il fuoco siano presto avviati, si legge ancora.
Merz ha sottolineato il valore delle prossime visite del Presidente israeliano Herzog a Berlino e del Presidente Steinmeier in Israele, in occasione del 60/imo anniversario dell'avvio delle relazioni diplomatiche tra Germania e Israele, conclude la nota.
12:38
12:38
A Madrid protesta di Greenpeace contro il genocidio a Gaza
L'acqua di una delle fontane più celebri di Madrid tinta di colore rosso sangue, come forma di protesta contro «il genocidio da parte dello Stato di Israele» ai danni «del popolo palestinese: è l'azione organizzata stamane da Greenpeace Spagna, portata a compimento da alcuni attivisti presso la cosiddetta 'Fuente de Neptuno».
Greenpeace spiega che la fontana è stata scelta in quanto proprio da lì dovrebbe passare il corteo della manifestazione indetta per domani alle 12 da collettivi che sostengono la causa palestinese e condannano le azioni militari israeliane.
L'ong, si legge in una nota, «esige» dal governo spagnolo «che smetta di essere complice e decreti ora un embargo di armi». Greenpeace denuncia che, «dal 7 ottobre 2023», il governo iberico ha «assegnato almeno 46 contratti per oltre 1,04 miliardi di euro (circa 0,97 miliardi di franchi) all'industria militare israeliana, che «si vanta di vendere armi provate in combattimento a Gaza».
Mercoledì, il premier Pedro Sánchez ha dichiarato nel Congresso dei deputati che il suo esecutivo «ha rispettato l'impegno» assunto dopo il 7 ottobre 2023 di «non comprare e non vendere armi e munizioni» a Israele.
06:38
06:38
Il punto alle 06.00
L'agenzia di stampa palestinese Wafa riferisce che almeno 106 persone sono state uccise e altre 367 ferite nelle ultime 24 ore nella Striscia di Gaza, a causa degli attacchi israeliani. Secondo le autorità sanitarie locali, il bilancio dall'inizio dell'offensiva, nell'ottobre 2023, sale così a 52.760 morti e 119.264 feriti. La maggior parte delle vittime sono donne e bambini.
Nella Striscia di Gaza la situazione umanitaria si aggrava. Lo ha detto il portavoce dell'ONU nell'incontro quotidiano con i media, ieri, ricordando che da fine aprile più di ottanta cucine da campo sono state costrette a chiudere per mancanza di rifornimenti. «Questo sta diffondendo la fame a Gaza, perché i pasti preparati da queste cucine costituivano l'ultima risorsa vitale per le popolazioni».
Per la giornata odierna, in Italia è stata lanciata l'iniziativa online «L’ultimo giorno di Gaza». Il 9 maggio è la Giornata dell’Europa, in cui si celebra tradizionalmente il suo processo di unificazione. La mobilitazione è stata promossa da un gruppo di professionisti e intellettuali che punta ad accendere i riflettori su quanto sta accadendo nella Striscia. Il 9 maggio, Giornata dell’Europa e dei valori che l’hanno costituita deve diventare l’ultimo giorno in cui si assiste al dramma di Gaza. L'appello chiede di parlare di Gaza, di farlo ovunque su siti, canali video, social, nelle strade e nelle piazze, con gli hashtag #ultimogiornodigaza e #gazalastday.