Attacco all'Università di Praga: che cosa sappiamo

(Aggiornato alle 21.11) «Un violento attacco premeditato». Così il capo della polizia ceca Martin Vondrasek ha descritto in conferenza stampa la sparatoria avvenuta oggi all'Università Carolina di Praga. Il bilancio, aggiornato, è di 14 morti e 25 feriti, dieci dei quali in modo grave (il bilancio precedente parlava erroneamente di 15 morti e 24 feriti). Ma le autorità hanno sottolineato che questi potrebbero non essere i numeri finali di un attacco che, secondo quanto spiegato dal ministro degli Interni ceco Vit Rakusa, «non appare collegato al terrorismo internazionale».
Il profilo del killer
Secondo quanto riferito dai media locali, il killer sarebbe uno studente 24.enne di nome David Kozak, iscritto alla Facoltà di Lettere, la stessa presa di mira. Inizialmente le autorità hanno riferito della «eliminazione» dello sparatore. Ma non è ancora chiaro se il giovane sia stato raggiunto da un proiettile esploso dai poliziotti o e si sia tolto la vita dopo la strage.
Sempre secondo i media cechi, il giovane avrebbe chiaramente indicato su un canale Telegram – creato pochi giorni fa – di voler effettuare una sparatoria di massa. Sul social, lo sparatore avrebbe spiegato che era stufo della vita, che tutti lo odiavano e che lui odiava tutti. «Il mio nome è David. Voglio sparare a una scuola e magari uccidermi», si legge nel post del quale la polizia sta verificando l'autenticità.
Nel messaggio Telegram, il killer afferma che la sparatoria è stata ispirata da due specifici episodi avvenuti in Russia. Una è stata la sparatoria in una scuola a Kazan, in Tatarstan, nel maggio 2021. Allora, erano morte nove persone, tra cui sette studenti.
L'omicida cita poi un'altra strage avvenuta a inizio dicembre, quando Alina Afanaskina, una 14.enne, ha sparato a un compagno di classe, ferendo altre cinque persone prima di spararsi. «Non ha ucciso abbastanza persone, cercherò di risolvere la cosa», avrebbe scritto il 24.enne riferendosi all'attentato di Afanaskina.
Di più: il padre del killer, ha fatto poi sapere la BBC citando fonti locali, è stato trovato morto questa mattina. Il ritrovamento – avvenuto a una trentina di chilometri da Praga, nella casa dove abitava anche il giovane – avrebbe spinto la polizia, in allarme, a evacuare preventivamente l'edificio dell'università dove alle 14 Kozav avrebbe dovuto avere lezione. Ma il 24.enne avrebbe beffato gli agenti recandosi in un'altra struttura del complesso, dove ha aperto il fuoco.
In serata, il ministro dell'Interno e la polizia della Repubblica Ceca hanno riferito in conferenza stampa che gli agenti stanno lavorando sulla teoria secondo cui l'assassino dell'università sarebbe responsabile anche della morte di due persone la settimana scorsa nella foresta di Klanovicky, vicino a Praga.
Paura live
All'università, studenti e professori hanno cercato rifugio dove potevano. Molti si sono barricati dentro le classi, pubblicando live gli aggiornamenti del terribile attacco. Sui social sono state diffuse foto di banchi e sedie ammassate per impedire l'accesso alle aule. «Ci siamo chiusi in biblioteca e ci siamo nascosti sotto il tavolo. Siamo rimasti tutti zitti e abbiamo scritto alle nostre famiglie, alla polizia». Molti hanno raccontato i momenti di terrore spiegando che via mail la direzione della Facoltà di filosofia indicava agli studenti come muoversi e dove barricarsi. «Sto bene - racconta Děda Mrázek su X -. Ero in biblioteca al momento della sparatoria, ci hanno mandato nel retro della sala computer dove non ci sono finestre. Ora si è sparsa la voce che l'uomo armato è morto».
Altri studenti raccontano che già alle due la polizia ha cominciato a perquisire l'edificio della facoltà in via Celetná. «Hanno cominciato a sgomberare un altro edificio, io ero lì, pensavamo che qualcuno avesse segnalato una bomba», racconta in forma anonima un altro studente al quotidiano ceco Hn.
Non solo. Su X sono spuntate anche foto e video – non verificati – di alcuni studenti che, sorpresi dal killer ai piani alti dell'università, si sono riparati sul cornicione della struttura.

Sgomento, anche internazionale
Su X, il presidente ceco Petr Pavel si è detto «scioccato» dalla sparatoria. «Vorrei esprimere il mio profondo rammarico e le mie sincere condoglianze alle famiglie e ai cari delle vittime della sparatoria».
Messaggi di solidarietà sono arrivati dai leader di tutta Europa.