Germania

Attacco con coltello alla stazione ferroviaria di Amburgo

Diciassette feriti, di cui 4 in pericolo di morteArrestata una donna di 39 anni, avrebbe agito da sola – «Non ci sono prove di un movente politico, potrebbe avere vissuto una crisi psichica»
© KEYSTONE (EPA/NEWS5 / RENE SCHROEDER)
Ats
23.05.2025 18:58

(Aggiornato alle 22.45)
Un ennesimo drammatico attacco con il coltello ha scosso la Germania. Ad Amburgo una donna di 39 anni, intorno alle 18, ha colpito all'impazzata attorno a sé ferendo 17 persone, 4 delle quali sono in pericolo di vita. Subito dopo la responsabile dell'aggressione è stata fermata dalla polizia. È stata la Bild a raccontare per prima che alcuni dei feriti sono stati soccorsi anche sui treni, mentre il traffico ferroviario è stato fermato.

La polizia tedesca ha dichiarato in serata che non ci sono ancora prove che la donna sospettata dell'attacco con coltello alla stazione centrale di Amburgo abbia avuto un movente politico. «Finora non abbiamo prove che la donna possa avere un movente politico», ha detto il portavoce della polizia locale Florian Abbenseth ai giornalisti presenti sul posto, in un commento trasmesso dalla televisione pubblica Ard. La polizia sta invece indagando sulla teoria secondo cui la sospettata potrebbe aver «vissuto una crisi psichica».

La matrice dell'agguato non è ancora stata chiarita dagli inquirenti, anche se le modalità riaccendono i riflettori sul terrorismo. E del resto i numerosi attentati dell'ultimo anno, soprattutto in periodi preelettorali, hanno influenzato molto anche le decisioni politiche.

Il governo di Friedrich Merz ha promesso il polso fermo sull'immigrazione e ha già annunciato di voler rafforzare i controlli alle frontiere, dislocando 3.000 agenti di polizia federale a su questo fronte. Una decisione che ha sollevato comunque polemiche, comportando un problema nella gestione della sicurezza proprio negli scali ferroviari e negli aeroporti.

Le misure del nuovo esecutivo insediatosi da poche settimane vengono prese anche per frenare l'ascesa dell'ultradestra di Afd, che si avvantaggia proprio del clima di generale insicurezza e cavalca la xenofobia, spingendo su un piano di «remigrazione» che dovrebbe riguardare centinaia di migliaia di persone in Germania.

Nei mesi scorsi i fatti di sangue sono clamorosamente aumentati. Lo scorso 20 maggio a Bielefeld un cittadino siriano ha ferito gravemente quattro persone. L'inchiesta è stata già assunta dalla Procura federale perché c'è più di un sospetto che si sia trattato di terrorismo. Il 21 febbraio, invece, un diciannovenne siriano aveva accoltellato un turista, ferendolo gravemente, al Memoriale dell'olocausto di Berlino. Anche in questo caso per gli inquirenti il motivo era religioso, sullo sfondo dell'odio antisemita: l'uomo voleva uccidere «ebrei».

Al 22 gennaio risale uno dei casi che più ha colpito l'opinione pubblica: la morte di due persone, tra cui un bambino di due anni, per mano di un trentacinquenne afghano, anche in questo caso armato di coltello. L'anno scorso, a maggio, sempre un afghano (di 25 anni) aveva ucciso con un coltello un poliziotto e ferito altre cinque persone.

A questo quadro si aggiungono, per citare solo gli eventi più recenti, l'attentato di Monaco condotto con un'auto lanciata sui passanti del 13 febbraio 2025. Anche in questo caso il movente sembra essere il radicalismo islamico. E poi l'attentato al mercatino di Natale di Magdeburg del 20 dicembre 2024, sul quale sono ancora in corso le indagini.