Aviazione

Boom, il volo supersonico sta per tornare?

Durante l'Air Show di Farnborough la start-up americana ha svelato il design aggiornato di Overture, l'aereo che nelle intenzioni dovrebbe raccogliere l'eredità del Concorde
Marcello Pelizzari
23.07.2022 20:30

Sono passati diciannove anni dall’ultimo volo del Concorde, nel novembre del 2003. Stritolato dagli eccessivi costi operativi, incapace di risollevarsi dopo il tragico incidente di Parigi e, in seconda battuta, l’11 settembre, l’aereo supersonico oggi è materiale per nostalgici e, volendo essere brutali, ferro da museo.

Il settore, nel frattempo, pareva rassegnato all’idea che nessuno avrebbe più offerto spostamenti fra l’Europa e gli Stati Uniti in tempi brevi, anzi brevissimi. Il tempo di un pasto, una coppa di champagne e «signore e signori stiamo per atterrare». Boom Supersonic, andando quasi controcorrente, confida di riportare in auge il viaggio supersonico.

Dopo aver lanciato il suo prototipo, l’XB1, la start-up del Colorado ha svelato il design aggiornato del suo atteso aereo di linea Overture, capace – nelle intenzioni – di volare a una velocità doppia rispetto agli attuali velivoli commerciali e, si mormora, pronto a trasportare i primi passeggeri nel 2029.

I rendering sono stati resi pubblici durante una conferenza stampa all’Air Show di Farnborough, nel Regno Unito, un evento chiave dell’aviazione. Tornando al design, stupiscono il motore extra e le ali di gabbiano.

Chi ci crede?

Un risultato, questo, frutto di 26 milioni di ore di simulazione a livello di software, hanno fatto sapere i responsabili dell’azienda, oltreché di 5 test nella galleria del vento. L’aereo entrerà in produzione nel 2024 e avrà un’autonomia di 4.250 miglia nautiche. Potrà trasportare dai 65 agli 80 passeggeri.

L’aviazione, per ora, sembrerebbe entusiasta dell’iniziativa: United Airlines, a inizio anno, ha ordinato 15 esemplari che, potenzialmente, potrebbero tornare a collegare Londra e New York in appena 3 ore e mezza. Japan Airlines, per contro, aveva investito 10 milioni di dollari in Boom nel 2017 garantendosi la possibilità di acquistare fino a 20 aerei. All’orizzonte c’è anche una variante militare, da sviluppare assieme al colosso della difesa Northrop Grumman.

Un rendering del velivolo. © Boom Supersonic
Un rendering del velivolo. © Boom Supersonic

Rumore e ambiente

Il Concorde, anni fa, pagò a caro prezzo il fatto di essere tanto, troppo rumoroso e di avere un impatto ambientale devastante. Oggi, per farla breve, sarebbe impensabile rimetterlo in funzione. Boom, fatto tesoro dell’eredità del suo predecessore, ha giurato che lavorerà sodo affinché l’aereo sarà sostenibile e silenzioso. Di qui l’intenzione, già in sede di progettazione, di ottimizzare l’aereo per funzionare con carburante aeronautico sostenibile (SAF).

Non solo, rispetto all’epoca in cui il Concorde fu concepito e costruito la tecnologia ha fatto passi da gigante in termini di materiali. Boom, ad esempio, sfrutterà i compositi di carbonio per fusoliera, ali e coda: ne beneficiano l’aerodinamicità e l’efficienza, mentre la resistenza ridotta si traduce in un minor consumo di carburante.

Quanto al rumore, Overture disporrà del primo sistema di riduzione automatizzato al mondo. Decolli e atterraggi, insomma, saranno perfino più silenziosi rispetto a quelli degli attuali aerei di linea, secondo tecnici e dirigenti. E ancora: il cosiddetto boom, che si verifica quando un aereo vola a velocità superiore a quella del suono nell’aria, è previsto in mare. «Non voleremo in modo supersonico sulla terraferma» hanno rassicurato i vertici della start-up.

Un altro rendering. © Boom Supersonic
Un altro rendering. © Boom Supersonic

Gli altri attori

L’aviazione, detto degli sforzi verso un futuro sostenibile e possibilmente a zero emissioni, negli ultimi decenni per certi versi ha marciato sul posto. Ora, però, l’interesse verso il volo supersonico pare essere tornato con forza. Non solo grazie a Boom ma anche ad altri attori, fra cui la NASA e Bombardier. L’obiettivo, di nuovo, è cambiare il concetto di distanza. E di tempo. Ridando ai passeggeri la possibilità di spostarsi da un capo all’altro del mondo in pochissime ore.

Riesce comunque difficile, al momento, immaginare che l’obiettivo dell’azienda – trasportare qualsiasi passeggero in qualsiasi parte del globo in quattro ore e non di più per la miseria di 100 dollari – possa ritenersi realistico. Tant’è vero che i vertici di Boom si sono subito affrettati a ribadire che spetterà alle compagnie, eventualmente, fissare il prezzo. A titolo di paragone, il Concorde per un viaggio andata e ritorno addebitava sulla vostra carta di credito circa 12 mila dollari negli anni Novanta.

Boom, ad ogni modo, ha studiato a fondo l’esperienza dei passeggeri e ha scoperto non solo un desiderio di viaggi supersonici ma addirittura un bisogno. Legato, in parte, anche al coronavirus e alla necessità di rimanere il minor tempo possibile a bordo.

In Colorado, d’altronde, ne sono tutti convinti: Overture cambierà radicalmente il modo in cui viaggiamo per aria, come fece il Boeing 747 negli anni Settanta guadagnandosi il soprannome di regina dei cieli.

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