Il caso

Brasile, a Sergei Lavrov è stato negato il cherosene per il suo Ilyushin Il-96

Vibra Energia, fornitore attivo all'aeroporto di Brasilia, temendo di incappare nelle sanzioni secondarie statunitensi si è rifiutato di rifornire l'aereo russo – Costringendo il ministro degli Esteri a «chiedere un passaggio» all'omologo brasiliano Mauro Vieira per poter incontrare Lula
L'aereo in questione in una foto d'archivio. © Wikipedia
Marcello Pelizzari
23.02.2024 09:30

Chiamatelo pure contrattempo. I fatti: in occasione della riunione dei ministri degli Esteri del G20, a Rio de Janeiro, l'esponente di Mosca Sergei Lavrov ha fatto il carico di accuse e critiche. David Cameron, ex primo ministro del Regno Unito e attuale Segretario di Stato per gli affari esteri, ha ribadito al suo omologo che la Russia «deve pagare per la sua aggressione» all'Ucraina. Anche Australia, Germania, Francia, Italia, Canada, Norvegia e – ovviamente – Stati Uniti hanno rilasciato dichiarazioni di questo tenore. Prima del suo arrivo in Brasile, avvenuto martedì 20 febbraio in tarda serata, quando l'Ilyushin Il-96 della Federazione Russa si è posato dolcemente su una delle piste dell'aeroporto Antônio Carlos Jobim di Rio de Janeiro, proveniente da Caracas, Lavrov aveva visitato Paesi considerati amici. Il Venezuela, già, ma anche Cuba. 

Nei piani di Lavrov, dopo Rio, era previsto uno spostamento a Brasilia, la capitale del Paese, dove il ministro degli Esteri russo – ieri – ha infine incontrato il presidente brasiliano Luiz Inácio Lula da Silva. E qui, appunto, veniamo al contrattempo: Lavrov non si è imbarcato sull'Il-96 per volare verso il Planalto Central. E questo per un problema di carburante. Andiamo con ordine: il fornitore Vibra Energia, attivo allo scalo di Brasilia, si sarebbe infatti rifiutato di rifornire il quadrimotore russo poiché, leggiamo sul portale Valor Econômico, temeva di incappare nelle cosiddette sanzioni secondarie statunitensi. Parentesi: tramite queste misure, Washington cerca di impedire a terzi di avere attività commerciali con Paesi oggetto delle sanzioni americane. Con l'intento di rafforzare gli effetti delle sanzioni primarie. Senza un rifornimento a Brasilia, in sostanza, l'Ilyushin poi non avrebbe avuto abbastanza carburante per ritornare a Mosca (via Casablanca, in Marocco).

Sulle prime, il governo brasiliano ha suggerito alla delegazione russa di andare a Brasilia, fare ritorno a Rio e, quindi, riempire di carburante l'Il-96 all'aeroporto Antônio Carlos Jobim grazie a un altro fornitore, Jet Fly. Il Cremlino, tuttavia, si sarebbe rifiutato. Il piano B, invece, prevedeva di sfruttare il cherosene riservato all'aviazione militare brasiliana. Ma, ha spiegato sempre Valor Econômico, non ce n'era abbastanza per un quadrimotore «assetato» come l'Ilyushin. La soluzione, infine, è stata trovata. A Lavrov è stato garantito un viaggio andata e ritorno per Brasilia sull'aereo del ministro degli Esteri brasiliano Mauro Vieira. Vicino alla cancellazione, l'incontro con Lula si è quindi tenuto senza problemi di sorta. 

La prima tratta del viaggio verso il Brasile di Lavrov, con partenza da Mosca e scalo tecnico a Casablanca, in Marocco, evitando lo spazio aereo europeo chiuso ai vettori russi da oramai due anni. © Flightradar24
La prima tratta del viaggio verso il Brasile di Lavrov, con partenza da Mosca e scalo tecnico a Casablanca, in Marocco, evitando lo spazio aereo europeo chiuso ai vettori russi da oramai due anni. © Flightradar24

Gli spostamenti, per gli esponenti del governo russo, dall'invasione dell'Ucraina in avanti sono diventati sempre più complicati. All'andata, per dire, Lavrov ha dovuto evitare lo spazio aereo europeo, chiuso da oramai due anni a causa delle sanzioni pronunciate dall'Unione Europea, ed effettuare uno scalo tecnico a Casablanca, in Marocco, prima di attraversare l'Atlantico e dirigersi in Sudamerica.