C'è stato «un incidente di confine» fra Estonia e Russia

Che cosa sta succedendo, di preciso, al confine fra Estonia e Russia? Bella domanda. Alcuni giorni fa, aveva fatto discutere un progetto di decreto da parte di Mosca – poi ritirato – per la modifica unilaterale dei confini marittimi con Lituania e Finlandia. «Un modo – come ha spiegato al Corriere del Ticino l'esperto Mauro Gilli – per saggiare la risposta dei Paesi NATO». È notizia di queste ore, invece, l'«incidente» lungo il fiume Narva, corso d'acqua che separa appunto l'Estonia dalla Russia. La Guardia Costiera estone, ieri, ha dichiarato che la controparte russa durante la notte ha rimosso alcune boe.
Il primo ministro estone, Kaja Kallas, ha parlato espressamente di «incidente di confine». Secondo Tallinn, soprattutto, queste boe prima dell'invasione su larga scala dell'Ucraina da parte della Russia non erano mai state toccate. Mosca ha iniziato a contestarne il posizionamento dal febbraio del 2022. Queste boe, riassumendo al massimo, servono a impedire alle navi di entrare accidentalmente in acque straniere. «Quest'anno, la Russia ha contestato la posizione di circa la metà delle boe previste» ha dichiarato la Guardia Costiera estone in un comunicato. E ancora, riferendosi all'incidente di giovedì: «Alle tre del mattino abbiamo visto i guardacoste russi spostare le boe».
Stando a Kallas, l'Estonia ha contattato la Russia per ottenere informazioni su quanto accaduto: «Si tratta di un incidente di confine e stiamo cercando di chiarire le circostanze precise» ha detto il primo ministro ai giornalisti. «La Russia sta moltiplicando gli incidenti di confine per creare paura e ansia, al fine di seminare insicurezza nelle nostre società. Stiamo assistendo a una tendenza generale in questo senso».
L'Unione Europea, evidentemente, di suo ha condannato l'atteggiamento minaccioso dei russi. La rimozione delle boe che segnano il confine con l'Estonia, lungo il fiume Narva, è stata definita «inaccettabile» oggi dal capo della diplomazia europea, Josep Borrell. «Tali azioni – ha aggiunto – sono inaccettabili. L'Unione Europea si aspetta spiegazioni dalla Russia dopo la rimozione di queste boe e la loro immediata reinstallazione». «La Russia ha intensificato le sue provocazioni» ha dichiarato su X il ministro degli Esteri francese Stéphane Séjourné. «Siamo pienamente solidali con queste inaccettabili azioni aggressive». Di nuovo: «Stiamo monitorando attentamente la situazione a fianco dei nostri alleati, che stanno agendo con calma».
L'incidente, questo incidente, è stato preceduto da un'altra disputa che coinvolge la Russia. Martedì sera, come riportato da Giacomo Butti nel suo articolo, il Cremlino ha pubblicato online un progetto di decreto governativo con il quale modificare – unilateralmente, va da sé – i confini marittimi con la Lituania e la Finlandia nel Mar Baltico. Il progetto di decreto sosteneva che le coordinate attuali fossero basate su mappe di navigazione marina del secolo scorso, le quali «non corrispondono pienamente alla situazione geografica attuale» e «non consentono di determinare il confine esterno delle acque interne» della Russia. Sosteneva, appunto. A poche ore dalla sua pubblicazione, il testo è infatti stato cancellato, senza spiegazioni, dalla piattaforma del Cremlino (online è ancora accessibile una copia archiviata del decreto). Una fonte «militare-diplomatica» citata dalle agenzie russe aveva quindi affermato: «Non c'è alcuna intenzione di rivedere la profondità delle acque, la zona economica o la piattaforma continentale vicino alla costa o la linea del confine di Stato russo nel Baltico». Più criptico il portavoce del Cremlino Dmitry Peskov, che aveva sottolineato come il livello delle tensioni, specie in questa regione, richieda «relativi passi» dei ministeri e le agenzie russe «per garantire la sicurezza nazionale».