C'è un sacco di traffico sul K2
Che le cime più alte del mondo, per certi versi, siano diventate tanto, troppo commerciali, oramai, è risaputo. Una disastrosa spedizione sull’Everest, nel 1996, restituì al mondo l’immagine di una montagna intasata, piena zeppa di alpinisti-turisti. Ne parlò Jon Krakauer nel romanzo Aria Sottile mentre sul grande schermo, nel 2015, fu Baltasar Kormákur, con Everest, a ripercorrere quegli eventi e a porre l’accento sulla massiccia presenza di persone, talmente massiccia da provocare ritardi durante l’ascesa.
Oltre 200 permessi
A quanto pare, ora, un problema simile ha riguardato il K2, in Pakistan, la seconda vetta più alta del mondo. Quest’anno, infatti, il leggendario – e complicato – Karakorum 2 ha accolto un numero record di alpinisti. Complice quella che potremmo definire un’ondata di febbre da scalata post pandemia.
Sajid Hussain, funzionario del turismo nel Gilgit Baltistan, la regione al confine con la Cina dove sorgono i giganti del Karakorum, ha spiegato alla CNN che nel 2022 sono stati rilasciati oltre 200 permessi per salire sul K2, considerato – con i suoi 8.611 metri sul livello del mare e le sue innumerevoli insidie – tecnicamente più impegnativo rispetto all’Everest.
Tuttavia, la voglia di sfida non è tutto. Meglio, non spiega tutto. Secondo le autorità, infatti, all’equazione bisogna aggiungere il clima temperato di luglio, favorevole alle scalate, nonché la facilità di viaggio dopo le limitazioni dettate dalla pandemia e una situazione politica, nel Paese, tutto sommato stabile. Così, insomma, con questo insieme di fattori, si spiegherebbe il record di salite.
Il ruolo della pandemia
La pandemia, in particolare, ha giocato un ruolo fondamentale. Durante le fasi più acute del coronavirus, infatti, alcune delle vette più alte del mondo erano off-limits o, nella migliore delle ipotesi, difficilmente raggiungibili a causa della chiusura delle frontiere. Molti amanti della montagna, di riflesso, hanno trascorso gli ultimi due anni risparmiando soldi e preparandosi. Adesso, finalmente, si sono goduti una «vendetta ad alta quota» come l’ha definita, ancora, la CNN.
Detto delle difficoltà maggiori sul fronte tecnico, un permesso di scalata per il K2 è molto più economico rispetto all’Everest. Per la regina delle vette servono, infatti, 11 mila dollari a testa. Per tacere dei costi di viaggio da e per il Nepal, oltre ad abbigliamento, attrezzatura, cibo, guide, sherpa e chi più ne ha più ne metta.
Un permesso per il K2, invece, oltre a garantire l’accesso anche agli altri quattro Ottomila nelle vicinanze, può «venir via» per 7.200 dollari e vale per sette persone.
La scalata è donna
Più persone, va da sé, significa anche più donne. Mirza Ali, fondatrice della Karakorum Expeditions, ha riferito alla CNN che venti alpiniste hanno raggiunto la vetta del K2 quest’estate, fra cui Samina Baig, la prima donna pachistana arrivata fin lassù, e Jenn Drummond, la statunitense che puntava a scalare tutte le «seconde vette» di ogni continente. Ci è riuscita proprio piantando la bandierina sul Karakorum 2. Una stagione da primato, non c’è che dire.