Pandemia

«Contiamo sugli svizzeri, sono turisti molto affezionati all’Italia»

Con l’allentamento delle misure anti-COVID tornano nella Penisola i visitatori confederati: ne parliamo con Giovanni Bastianelli, direttore dell’Agenzia nazionale del turismo
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Michele Montanari
17.05.2021 15:12

Gli svizzeri hanno voglia di Italia? Se è vero, come diceva la giallista Agatha Christie, che tre indizi fanno una prova, allora la risposta è sì. Indizio numero uno: durante il ponte dell’Ascensione il flusso di auto confederate verso sud è stato massiccio. Indizio numero due: c’è chi si è fermato in Ticino, ma molti altri hanno proseguito verso i confini, dove il traffico registrato negli scorsi giorni è stato intenso. Indizio numero tre: gli alberghi della Liguria, considerata il «primo mare della Svizzera», sono tornati a ricevere richieste rossocrociate. E se nei weekend passati il flusso di viaggiatori diretti in Italia era ancora regolato da misure severe, come la quarantena obbligatoria di 5 giorni, dal 16 maggio è caduta l’ultima barricata: basta un semplice tampone rapido (da noi gratuito, da effettuare in farmacia entro 48 ore prima di varcare il confine) per raggiungere il Belpaese. Ma cosa rappresenta il turismo elvetico per l’Italia? La Penisola sarà meta ambita per gli svizzeri quest’estate? Ne abbiamo parlato con Giovanni Bastianelli, direttore dell’ENIT (Agenzia nazionale del turismo), che ci ha spiegato come si può rilanciare un settore messo in ginocchio dalla pandemia anche attraverso il Giro d’Italia e una vetrina come Visit Italy Web Radio.

«Il turista svizzero? Conosce l’Italia meglio di molti italiani»

«Mare, mare, mare, ma che voglia di arrivare lì da te»: citazione scontatissima del noto brano di Luca Carboni, ma dopo oltre un anno passato alla scoperta del nostro territorio probabilmente il primo pensiero, parlando di vacanze, è proprio il mare. E quello italiano è certamente tra i più vicini e apprezzati dagli elvetici. «Il turismo svizzero per l’Italia è importantissimo: a livello numerico è inferiore rispetto a Paesi più grandi, ma in proporzione è ai primi posti per numero di visitatori» spiega Giovanni Bastianelli, parlando di «una clientela molto affezionata, che usa in buona parte il proprio mezzo per raggiungerci, vista la vicinanza». E questo, in un periodo come quello pandemico, è un fattore fondamentale, perché «la gente ritiene più sicuro viaggiare con un mezzo privato». Il direttore dell’ENIT nutre dunque buone aspettative per l’estate: «Contiamo molto sulla fedeltà dei turisti svizzeri, che anche l’anno scorso, ovviamente in misura minore, non sono mancati. L’interesse verso l’Italia è rimasto alto anche durante la pandemia, nonostante le restrizioni che ci hanno fatto vivere un periodo impossibile, come d’altronde tutto il resto del mondo. Siamo comunque molto ottimisti sul fatto che la presenza rossocrociata in Italia riprenderà». Un turismo particolare quello elvetico, per il quale non servono strategie ad hoc, commenta Bastianelli: «Agli svizzeri è difficile raccontare qualcosa di nuovo dell’Italia, perché ormai conoscono i nostri territori meglio di molti italiani. L’interscambio tra i nostri Paesi è enorme. Diciamo che puntiamo molto su un turismo attivo, con la possibilità di muoversi durante la vacanza, un’immagine emblematica, in questo senso, è il giro con la bicicletta elettrica. Poi ovviamente c’è il mare, il cibo, il turismo di qualità, ossia la possibilità di passare una vacanza con servizi di alto livello e adeguati al tipo di clientela. Quello elvetico è un turismo di prossimità, che può raggiungerci in auto e viene da noi da cento anni, è molto diverso da quello che proviene da oltre oceano, strettamente legato ai voli internazionali».

Parola d’ordine: sicurezza

Sicurezza è la parola d’ordine per il turismo: tutti i Paesi si muovono in questa direzione. E probabilmente lo faranno per diverso tempo. «Il periodo che stiamo passando è molto particolare, è come se si fossero annullate molte delle differenze tra i Paesi per quanto riguarda i viaggi: è la prima volta nella storia del turismo mondiale che tutti hanno uno stesso problema, che non è estemporaneo, ma molto profondo. Le possibilità, i modi di viaggiare e quelli di interessarsi alle vacanze sono un po’ gli stessi per tutti», constata Bastianelli, convinto che il fattore sicurezza è di primaria importanza: «Si cercano destinazioni e modi di fare vacanza orientati soprattutto alla sicurezza. Da questo punto di vista gli operatori italiani hanno avuto modo e tempo di attrezzarsi. I turisti hanno nuove esigenze, bisogna stare attenti a tutte queste tendenze, che certamente non se ne andranno all’improvviso: la pandemia ci rimarrà dentro, ha cambiato il nostro atteggiamento». E non a caso Svizzera Turismo nello spot con Robert De Niro e Roger Federer ha puntato proprio su questo, con un messaggio ben chiaro: «Se vuoi una vacanza senza drammi, vieni in Svizzera». «Una scelta giustissima», afferma il nostro interlocutore, a cui chiediamo su cosa punta invece la Penisola, oltre ovviamente alla sicurezza: «Prima della pandemia, avevamo scelto un discorso legato alla differenza dei paesaggi. Si puntava sulla diversità, la scoperta delle aree interne, in rapporto con la natura e la sostenibilità: cioè girare il Paese per vedere - e assaggiare - cose diverse, da un chilometro all’altro. L’Italia cerca di offrire un’esperienza unica, fatta su misura per il turista. Questo si ottiene con l’organizzazione delle strutture e del territorio, ed è proprio questa organizzazione che poi garantisce quella sicurezza fondamentale per i viaggiatori». L’Italia non è solo cibo, mare e paesaggi però. Ci sono le grandi città, al momento quelle che più accusano il colpo della pandemia. Giovanni Bastianelli spiega: «Dal punto di vista dell’economia turistica, le nostre città hanno passato e stanno tuttora passando un periodo di grande sofferenza. È inutile nasconderlo, questo vale per tutte le grandi città del mondo: la vera economia passa da lì, dove sono concentrati i posti di lavoro e le imprese, e dove il numero di visitatori stranieri è superiore a quello di turisti interni. Questo è un tema centrale: la ripartenza è legata al turismo interno e di prossimità, mentre città come Roma e Venezia si riprenderanno con il ritorno, ad esempio, di americani e asiatici. L’Italia è il Paese che soffre di più per il calo di voli transoceanici, perché è leader nel vecchio continente per quanto riguarda gli arrivi extra-europei. Rappresentano il 25% del mercato: un turista su 4 che raggiunge l’Europa, va in Italia».

Il Giro d’Italia, Visit Italy Web Radio e il green pass

Il presidente del Consiglio Mario Draghi, con l’annuncio del green pass italiano in anticipo su quello europeo, di fatto ha lanciato la stagione turistica nel Belpaese. Il Giro d’Italia di quest’anno, in scena dall’8 al 30 maggio, rappresenta dunque un’importante vetrina per raccontare il territorio ai turisti interni e non solo, nell’attesa che il lasciapassare si concretizzi. ENIT, all’interno della cornice ciclistica, ha infatti lanciato Visit Italy Web Radio, una web radio internazionale per la promozione del turismo italiano attraverso l’intrattenimento musicale (ecco come e dove ascoltarla). Bastianelli spiega: «È nata per approfittare del fatto che abbiamo 28 sedi ENIT nel mondo, in 23 Paesi (quella in Svizzera è a Zurigo, ndr), quindi possiamo parlare 13 lingue per raccontare il nostro Paese attraverso la musica italiana. Come ENIT siamo al Giro d’Italia già da tre anni con ‘Il Giro è’: giornalisti e influencer internazionali fanno lo stesso percorso dei ciclisti professionisti, ma con biciclette elettriche e tappe un po’ più brevi. In questo modo chi partecipa può raccontare alla radio la sua esperienza e il territorio: è una tappa più turistica, che permette di accorgersi meglio delle strade percorse e di quello che si ha intorno. Di fatto siamo presenti al Giro d’Italia dei professionisti, nel senso che facciamo approfondimenti per il broadcasting internazionale con le cartoline che raccontano il territorio in cui fanno tappa i ciclisti». In vista dell’estate non resta che attendere il green pass, che il direttore dell’ENIT reputa di «importanza fondamentale», dato che la svolta si avrà grazie ai vaccini: «Tanto più le persone saranno vaccinate, maggiore sarà la voglia di muoversi sentendosi in sicurezza: dovremo imparare a convivere con questo nuovo modo di viaggiare. Rispetto all’anno scorso c’è il fattore immunizzazione, nel senso che la gente ora sa che il calo di contagi è dovuto al numero di vaccinazioni». La ripartenza dunque ci sarà, ma il ritorno alla «normalità» non sarà immediato. Secondo Giovanni Bastianelli: «Il turismo non ripartirà come il motore di un’auto quando si gira la chiave, ci vorrà del tempo per raggiungere i livelli pre-pandemia. L’Italia nel 2019 ha battuto ogni record di presenze e non sarà immediato il ritorno a quelle cifre. Le persone dovranno avere la certezza di poter viaggiare in maniera tranquilla: l’aspetto psicologico nel turismo è un fattore importantissimo».

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