Il report

Così i russi hanno devastato Mariupol: «Putin deve essere indagato per crimini di guerra»

Un nuovo rapporto fa luce su quanto avvenuto nella città ucraina, tra civili morti ed edifici distrutti: «Ora i russi stanno ricostruendo tutto per cancellare le prove sulla scena del crimine»
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Michele Montanari
08.02.2024 16:15

Migliaia di civili feriti, mutilati e uccisi in attacchi indiscriminati. Centinaia di migliaia di persone intrappolate per settimane senza servizi di base. E oggi arriva una nuova richiesta: «Il presidente russo Vladimir Putin e altri alti funzionari dovrebbero essere indagati e adeguatamente perseguiti per il loro ruolo in presunti crimini di guerra commessi dalle forze russe durante i combattimenti. E la Russia dovrebbe fornire risarcimenti alle vittime di violazioni delle leggi di guerra e alle loro famiglie». Quanto avvenuto a Mariupol tra febbraio e maggio del 2022 sembra aver tutte le carte in regola per inchiodare lo «zar» dinnanzi alla giustizia con accuse pesantissime. Un rapporto di 224 pagine realizzato da Human Rights Watch, in collaborazione con i gruppi investigativi SITU Research e Truth Hounds, fa ulteriormente luce su quanto avvenuto nella città ucraina invasa dai russi nel 2022.

Nel report dal titolo «Our City Was Gone»: Russia’s Devastation of Mariupol, Ukraine («La nostra città era scomparsa»: la devastazione russa di Mariupol, Ucraina) vengono analizzati gli attacchi sui civili e i danni a migliaia di edifici, tra cui appartamenti, ospedali, strutture educative e infrastrutture elettriche e idriche. Vengono inoltre descritti i ripetuti tentativi da parte dei funzionari ucraini e delle agenzie internazionali di organizzare evacuazioni di civili e consegne di aiuti nonostante l’ostruzione russa.

«La devastazione di Mariupol da parte delle forze russe si distingue come uno dei peggiori capitoli della loro invasione su vasta scala dell’Ucraina», ha affermato Ida Sawyer, direttrice delle crisi e dei conflitti di Human Rights Watch, aggiungendo: «Le organizzazioni internazionali e i governi impegnati per la giustizia dovrebbero concentrarsi nelle indagini sugli alti funzionari russi che sembrano legati ai crimini di guerra avvenuti in questa città un tempo florida».

Nel report sono presenti 240 interviste a persone residenti a Mariupol, per lo più sfollate, nonché analisi di oltre 850 foto e video, documenti e immagini satellitari. I ricercatori hanno documentato in dettaglio 14 attacchi che hanno danneggiato o distrutto 18 edifici, uccidendo e ferendo civili. Tra questi spiccano attacchi su due ospedali, sul teatro drammatico della città che ospitava civili, su un impianto di stoccaggio per generi alimentari, su un sito di distribuzione degli aiuti, su un supermercato, nonché su edifici residenziali che fungevano da rifugi. Tutti attacchi apparentemente illegali: Human Rights Watch e Truth Hounds non hanno infatti trovato prove della presenza militare ucraina all’interno o in prossimità delle strutture mentre queste venivano bombardate.

«Nonostante le difficoltà legate alle indagini sui crimini di guerra in aree rese inaccessibili dall’occupazione russa, noi e i nostri partner abbiamo trascorso quasi due anni a cercare la verità sugli orribili crimini commessi dalle forze russe a Mariupol», ha dichiarato Roman Avramenko, direttore esecutivo di Truth Hounds. «Questa indagine - continua - mira a garantire che questi crimini non siano mai dimenticati e che i responsabili finiscano dinnanzi alla giustizia».

Dall’analisi delle immagini satellitari, delle foto e dei video dei principali cimiteri della città emerge inoltre che più di 10 mila persone sono state sepolte a Mariupol tra marzo del 2022 e febbraio del 2023. Confrontando la crescita del numero di tombe con il normale tasso di mortalità della città, i gruppi di ricerca hanno stimato che almeno 8 mila persone sono morte a causa dell’invasione russa, anche se risulta impossibile stimare quante delle vittime siano civili. Il numero totale dei morti, inoltre, potrebbe essere significativamente più alto, dato che in alcune tombe sono stati scoperti più corpi. Senza contare i resti umani rimasti sepolti sotto le macerie: il report sottolinea come ci siano persone che stanno ancora cercando i propri parenti dati per dispersi. Nell'orrore di Mariupol, migliaia di persone sono rimaste ferite, molte delle quali in modo grave: hanno perso gli arti, la vista, l'udito o la memoria, anche a causa di lesioni cerebrali causate dalle esplosioni.

Il rapporto parla di 17 unità delle forze russe, o affiliate alla Russia, che operavano a Mariupol nel marzo e nell’aprile del 2022, nel momento più intenso dei combattimenti. I gruppi di ricerca hanno identificato 10 persone che, per quanto riguarda la responsabilità di comando, potrebbero essere penalmente perseguibili per crimini di guerra legati ad attacchi illegali e al possibile blocco arbitrario degli aiuti umanitari e delle evacuazioni di civili. Inoltre, sarebbero pure emersi crimini di guerra e possibili crimini contro l’umanità per il trasferimento forzato dei residenti di Mariupol in Russia e nei territori occupati dalle truppe di Putin. Human Rights Watch ricorda che, secondo il principio della responsabilità di comando, un superiore è responsabile dei crimini commessi dai suoi subordinati quando sapeva, o avrebbe dovuto sapere, quello che stava accadendo e non ha adottato misure ragionevoli per impedirlo.

Da quando hanno occupato Mariupol, le autorità russe hanno costruito nuovi grattacieli nell'ambito del piano di ricostruzione e riqualificazione della città entro il 2035.  L'indagine evidenzia come, in assenza di investigatori indipendenti, il governo russo stia cancellando le prove in centinaia di potenziali scene del crimine. Non solo: le forze di occupazione stanno pure eliminando l’identità ucraina, imponendo un programma scolastico russo e rinominando le strade, nonché spingendo i residenti a ottenere passaporti russi per poter lavorare o ottenere benefici.

A Mariupol, come altrove in Ucraina, le forze russe hanno utilizzato ampiamente esplosivi con effetti su vasta area, inclusi colpi di carri armati e artiglieria pesante, lanciarazzi, missili e attacchi aerei, con impatti devastanti sulla popolazione e sulle infrastrutture civili: si tratta di attacchi illegali, indiscriminati e sproporzionati.

Secondo Ida Sawyer, «tutti i governi dovrebbero cercare giustizia per i crimini commessi in Ucraina e firmare la dichiarazione internazionale che condanna l’uso di armi esplosive nelle aree popolate». Il 4 dicembre 2023, Human Rights Watch ha inviato al Cremlino una sintesi dei risultati del rapporto e un elenco di domande. Dal governo russo non è mai arrivata una risposta.

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