Il caso

«Dagli USA misure intimidatorie contro la sovranità digitale UE»

Il presidente francese Emmanuel Macron parla contro il divieto di soggiorno pronunciato dagli Stati Uniti nei confronti di cinque personalità europee impegnatesi per la regolazione dei colossi web
©OLIVIER MATTHYS
Ats
24.12.2025 14:42

Il divieto di soggiorno pronunciato dagli Stati Uniti nei confronti di cinque personalità europee impegnatesi per la regolazione dei colossi del web, tra cui l'ex commissario Ue Thierry Breton, rientrano nella categoria «dell'intimidazione e della coercizione nei confronti della sovranità digitale europea». Lo deplora su X il presidente francese, Emmanuel Macron.

«La Francia - scrive il presidente - denuncia le decisioni di restrizione dei visti assunte dagli Stati Uniti nei confronti di Thierry Breton e di quattro altre personalità europee», afferma Macron, aggiungendo che gli europei continueranno a difendere la loro «sovranità digitale» e la loro «autonomia normativa».

Sulla vicenda si è espresso anche il quotidiano francese Le Monde, che titola in prima pagina «L'amministrazione Trump attacca Breton e l'Europa». Le Monde ricorda che gli Stati Uniti hanno «sanzionato cinque personalità europee impegnate in favore di una stretta regolamentazione del settore delle nuove tecnologie. Tra queste - precisa il quotidiano francese - (...) Thierry Breton, interdetto al soggiorno negli Stati Uniti per azioni ritenute 'censorie'».

Secondo il giornale, questa «misura di rappresaglia costituisce una nuova escalation nel contenzioso tra Europa e Washington sul tema delle piattaforme digitali. Il social network X (di Elon Musk, ndr) - ricorda Le Monde - è stato condannato a una multa di 120 milioni di euro per violazione del Digital Services Act».

Intanto, anche «l'Ue condanna le restrizioni di viaggio imposte dagli Stati Uniti ai cittadini e ai funzionari europei. Tali misure sono inaccettabili tra alleati, partner e amici». Lo afferma il presidente del Consiglio Europeo Antonio Costa. «L'Ue difende con fermezza la libertà di espressione, regole digitali eque e la propria sovranità normativa».

Pure l'esecutivo Ue, in una nota, ha stigmatizzato la mossa degli Stati Uniti. «La Commissione europea condanna fermamente la decisione degli Stati Uniti di imporre restrizioni di viaggio a cinque cittadini europei, tra cui l'ex commissario europeo Thierry Breton», si legge. «La libertà di espressione è un diritto fondamentale in Europa e un valore fondamentale condiviso con gli Stati Uniti in tutto il mondo democratico».

«L'Ue è un mercato unico aperto e basato su regole, con il diritto sovrano di regolamentare l'attività economica in linea con i nostri valori democratici e gli impegni internazionali. Le nostre norme digitali garantiscono condizioni di parità sicure, eque e imparziali per tutte le imprese, applicate in modo equo e senza discriminazioni», precisa ancora la Commissione Europea nella nota. «Abbiamo chiesto chiarimenti alle autorità statunitensi e continuiamo a seguire la questione. Se necessario, reagiremo in modo rapido e deciso per difendere la nostra autonomia normativa da misure ingiustificate», aggiunge la Commissione Ue.