Natura e tecnologia

Dal Kilimangiaro alla Luna: il Wi-Fi arriva ovunque

Sempre più un bene di prima necessità, l'accesso a internet sta raggiungendo luoghi sempre più remoti — Recentemente la Tanzania ha annunciato l'apertura di hotspot sulle pendici della montagna più alta d'Africa
Giacomo Butti
25.08.2022 09:36

Ormai è sempre più difficile farne a meno: l'accesso a internet è diventato un "must" del nostro quotidiano. Tanto che tra le prime domande alle quali i vacanzieri tentano di dare risposta, al momento di prenotare qualche giorno in hotel, airbnb o simili, v'è sempre la fatidica: «Ma lo avrà il Wi-Fi?». Già. Il bisogno di essere costantemente collegati col mondo esterno (tramite social o servizi di messaggistica) e quello di organizzare ogni aspetto della nostra vita, ovunque ci porti il trolley, servendoci con pochi click della grande rete, hanno fatto del web un bene di prima necessità.

È per questa forte domanda da parte della popolazione che diversi Stati (e imprese private) hanno fatto del portare ovunque l'accesso a internet la propria missione. L'esempio più recente? Quello della Tanzania, che ha appena terminato di installare servizi internet ad alta velocità sulle pendici del celebre Kilimangiaro. D'ora in poi, infatti, chi si trova a scalare la montagna più alta d'Africa (5.895 metri sopra il livello del mare) potrà postare un'immagine su Instagram o mandare un messaggio Whatsapp grazie al Wi-Fi fornito dalla Tanzania Telecommunications Corporation. Come riporta il Guardian, il ministro dell'Informazione Nape Nnauye ha definito l'evento «storico».

«Prima era abbastanza pericoloso per i visitatori e i portatori che dovevano operare senza internet», ha dichiarato in occasione del lancio del servizio, affiancato da funzionari governativi e turisti, in uno dei campi lungo il percorso verso la vetta: quello posizionato a un'altitudine di 3.720 metri. «Ora tutti i visitatori saranno connessi fino a questo punto della montagna, ed entro la fine dell'anno la rete arriverà fino alla cima della montagna», ha spiegato Nnauye.

Patrimonio dell'UNESCO dal 1987, il parco nazionale costruito attorno al monte potrebbe presto vedere altri cambiamenti. Il governo tanzaniano ha infatti recentemente annunciato nuovi progetti, oltre al Wi-Fi, che non hanno raccolto lo stesso entusiasmo. Come quello della costruzione di una funivia sul versante meridionale della montagna, proposta che ha suscitato l'indignazione di scalatori, compagnie di spedizione e ambientalisti.

Dal 2015 anche il Monte Fuji è provvisto di Wi-Fi. © Shutterstock
Dal 2015 anche il Monte Fuji è provvisto di Wi-Fi. © Shutterstock

Non solo in Africa

Ma il Kilimangiaro non è l'unico luogo remoto a disporre di servizi Wi-Fi. Gli esempi sono diversi. Il Monte Fuji, vulcano giapponese alto 3.776 metri, è da tempo provvisto di diversi "hotspot" posizionati lungo i pendii, fino alla cima stessa. Qui l'accesso gratuito alla rete è disponibile dal luglio del 2015: una mossa presa in risposta all'alta richiesta di chi vi si avventurava e che non ha tardato a incrementare il turismo. 

Sul Monte Everest, invece, è stato creato un apposito servizio, Everest Link. Fondata nel 2014 da uno sherpa, Tsering Gyaltsen, l'azienda ha ora il monopolio internet al campo base della montagna più alta al mondo (8.848 metri sul livello del mare), situato all'altitudine di 5.380 metri. Un servizio importante ma non gratuito. L'Everest Link Company ha lanciato la Everest Link Card, che mantiene i trekker nella regione dell'Everest connessi durante le scalate. Il prezzo della Everest Link Card è di 20 dollari per 10 GB di dati con 30 giorni di validità. Poi l'offerta: 20 GB di dati per 30 dollari. Un'inezia, se si pensa che i costi complessivi per la scalata dell'Everest si aggirano su minimi di 30 mila dollari.

Quello sull'Everest (incredibile ma vero!) non è tuttavia il punto più remoto dove trovare una postazione Wi-Fi. Nel 2014, NASA e MIT hanno testato per la prima volta un sistema che utilizza impulsi di luce laser per trasmettere dati attraverso le enormi distanze tra la Terra e la Luna, mediamente a 384 mila chilometri. Allora, con una velocità di upload di 19,44 MB/s e una di download di 622 MB/s, la connessione lunare stabilita nel test poteva rivaleggiare con quelle terrestri. Ma perché sulla Luna? L'obiettivo era fornire alla Terra in tempo (quasi) reale immagini e osservazioni satellitari a una qualità più alta. E qualche mese fa la startup statunitense Aquarian Space si è posta un obiettivo: «Collegheremo stabilmente la Terra alla Luna. E chissà, un giorno anche a Marte».