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«Domani riprendono i colloqui su Gaza a Doha»

Lo hanno fatto sapere fonti egiziane citate dai media israeliani, secondo cui i colloqui si protrarranno fino a lunedì – TUTTI GLI AGGIORNAMENTI
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«Domani riprendono i colloqui su Gaza a Doha»
Red. Online
16.03.2024 08:34
21:51
21:51
«Hamas è separata dalla realtà riguardo alle critiche sulla nomina del premier»

Fatah - il partito di Abu Mazen - ha reagito con durezza all'attacco di Hamas accusandola di essere «separata dalla realtà» dopo aver accusato il presidente palestinese di atto «unilaterale» per aver deciso di affidare a Mohammed Mustafa l'incarico di formare il nuovo governo palestinese.

«Chiunque abbia causato la rioccupazione di Gaza da parte di Israele, e causato la Nakba che il popolo palestinese sta vivendo, specialmente nella Striscia, non ha - ha spiegato Fatah - il diritto di dettare le priorità nazionali».

«Sembra - ha denunciato Fatah - che la vita agiata che questa leadership vive in hotel a sette stelle l'abbia resa cieca su ciò che è giusto, chiedendosi perché la maggior parte dei leader di Hamas vivono all'estero, e perché loro e le loro famiglie sono fuggiti e hanno lasciato il popolo palestinese ad affrontare una brutale guerra di sterminio senza alcuna protezione». Fatah ha poi invitato Hamas «a porre fine alla sua politica di dipendenza dalle agende straniere».

Il presidente Abu Mazen ha avuto una conversazione telefonica con l'emiro del Qatar Tamim bin Hamad Al Thani nel quale sono state discusse «le misure urgenti per mettere fine all'aggressione contro il popolo palestinese a Gaza». Lo ha riferito la Wafa secondo i due «l'imperativo che Israele si ritiri dalla Striscia e metta fine alle azioni unilaterali in Cisgiordania e a Gerusalemme».

18:55
18:55
Quasi 2.500 persone manifestano a Ginevra per la Palestina

Quasi 2.500 persone hanno sfilato nel centro di Ginevra questo pomeriggio «per porre fine al genocidio, all'apartheid e all'occupazione di Gaza».

I manifestanti hanno chiesto che la mobilitazione continui fino a quando le forze israeliane non cesseranno il loro massacro.

«Israele sta usando la carestia come ulteriore arma di distruzione», ha dichiarato un membro dell'associazione Boycott, Divestment and Sanctions against Israel (BDS), che ha organizzato la manifestazione. Ha aggiunto che il porto che si sta costruendo per far arrivare il cibo non è altro che un'operazione di facciata.

BDS ha denunciato il «silenzio opprimente» della Svizzera di fronte al «genocidio» in corso. Le autorità elvetiche hanno il dovere di impegnarsi attivamente per promuovere il rispetto del diritto internazionale umanitario, ha insistito l'associazione, chiedendo alla Svizzera di cessare immediatamente la collaborazione militare con Israele.

Partito dal quartiere delle Grottes, dietro la stazione, il corteo si è diretto verso Place Neuve attraverso il ponte del Monte Bianco e le vie turistiche, causando notevoli disagi al traffico. Sono state sventolate molte bandiere palestinesi e alcune bandiere libanesi.

I manifestanti hanno intonato «Palestina libera, libera, libera», «Gaza, Gaza, Ginevra è con te» e «Siamo tutti figli di Gaza». Il corteo si è svolto sotto un'imponente scorta della polizia, senza incidenti di rilievo. Ci sono stati, tuttavia, due scritte con spray al Museo Rath. Secondo le stime della polizia ginevrina, alla manifestazione hanno partecipato 2'500 persone.

18:45
18:45
«Raid israeliano a Gaza uccide 36 membri di una famiglia»

Residenti palestinesi di Gaza hanno denunciato che un raid israeliano effettuato a Nuseirat durante la prima sera di Ramadan ha centrato l'edificio dove alloggiavano, uccidendo 36 membri di una stessa famiglia. A parlare ai giornalisti alcuni dei sopravvissuti al raid.

Tra le vittime ci sarebbero anche bambini. Il ministero della Sanità controllato da Hamas ha fornito lo stesso bilancio delle vittime, mentre l'esercito israeliano ha reso noto che sta indagando sull'accaduto.

Intanto, il palestinese che ha aperto il fuoco verso un insediamento ebraico a Hebron in Cisgiordania è «un imam della moschea al-Qassem» della città. Lo ha riferito il sito israeliano Ynet aggiungendo che si tratta «dello sceicco Mahmoud Nofal», poi ucciso dalle forze di sicurezza israeliane.

Israele è alle prese con una guerra «su molti fronti», ha detto dal canto suo il capo di stato maggiore dell'esercito, Idf, Herzi Halevi parlando ai soldati di frontiera. Un conflitto - ha spiegato - «in Libano, Siria, Giudea e Samaria (ndr, Cisgiordania), a Gaza e altrove». « Ogni incidente in uno di questi campi - ha aggiunto - influisce davvero e può provocare sviluppi anche negli altri campi».

17:36
17:36
Fonti egiziane: «Domani riprendono i colloqui su Gaza a Doha»

I negoziati indiretti per una tregua a Gaza e il rilascio degli ostaggi potrebbero riprendere domani pomeriggio a Doha in Qatar. Lo hanno fatto sapere fonti egiziane citate dai media israeliani, secondo cui si protrarranno fino a lunedì.

Se confermato, sarà il primo riavvio dei negoziati bloccatisi prima dell'entrata del mese di Ramadan. Il premier israeliano Benyamin Netanyahu, pur definendo «infondate» le ultime richieste di Hamas, ha deciso ugualmente di inviare una delegazione a Doha. L'obiettivo dei mediatori - Usa, Egitto e Qatar - è di arrivare ad una tregua di 6 settimane; Hamas ha proposto un accordo in 3 fasi.

A guidare la delegazione israeliana nella ripresa dei negoziati su Gaza di domani a Doha sarà con tutta probabilità il capo del Mossad David Barnea. Lo riferiscono media internazionali.

Barnea è stato finora protagonista di tutte le trattative con i mediatori Usa, egiziani e del Qatar. La ripresa del negoziato a Doha - secondo varie fonti - verterà sulla possibilità di accorciare le evidenti distanze tra le parti su temi importanti: non solo la durata della tregua e il ritiro dell'esercito, ma anche il numero detenuti palestinesi da rilasciare, gli aiuti umanitari e il ritorno dei profughi dal sud al nord della Striscia.

16:38
16:38
Incontro tra Houthi e Hamas: «Accerchiare Israele»

I ribelli Houthi dello Yemen, sostenuti dall'Iran, hanno discusso di «espandere lo scontro e accerchiare» Israele. Lo ha confermato una fonte del movimento yemenita, aggiungendo che rappresentanti di Hamas, della Jihad islamica e del Fronte popolare per la liberazione della Palestina si sono incontrati la settimana scorsa con gli Houthi a Beirut.

Secondo fonti palestinesi, sono stati discussi «i meccanismi per coordinare le azioni di resistenza» per la «prossima fase» della guerra a Gaza e del «ruolo complementare di Ansar Allah (gli Houthi) accanto alle fazioni palestinesi, soprattutto in caso di offensiva israeliana su Rafah».

12:38
12:38
«Domani riprendono i colloqui su Gaza a Doha»

I negoziati indiretti per una tregua a Gaza e il rilascio degli ostaggi potrebbero riprendere domani pomeriggio a Doha in Qatar. Lo hanno fatto sapere fonti egiziane citate dai media israeliani, secondo cui si protrarranno fino a lunedì.

Se confermato, sarà il primo riavvio dei negoziati bloccatisi prima dell'entrata del mese di Ramadan. Il premier israeliano Benyamin Netanyahu, pur definendo «infondate» le ultime richieste di Hamas, ha deciso ugualmente di inviare una delegazione a Doha. L'obiettivo dei mediatori - Usa, Egitto e Qatar - è di arrivare ad una tregua di 6 settimane; Hamas ha proposto un accordo in 3 fasi.

09:28
09:28
Nelle ultime settimane morti per malnutrizione 23 bambini a Gaza

«Il 31% dei bambini sotto i 2 anni nel nord della Striscia di Gaza soffre di malnutrizione acuta, un aumento sconcertante rispetto al 15,6% (di gennaio). La malnutrizione si sta diffondendo rapidamente e sta raggiungendo livelli devastanti a causa degli impatti di vasta portata della guerra e delle continue restrizioni alla fornitura di aiuti». Lo si legge sul profilo X dell'Unicef Mena/Medio Oriente e Nord Africa.

Almeno 23 bambini nel nord della Striscia di Gaza sono morti per malnutrizione e disidratazione nelle ultime settimane, andando ad aggiungersi al crescente numero di bambini uccisi nella Striscia durante il conflitto in corso - circa 13.450 secondo quanto riportato dal Ministero della Salute palestinese, sottolinea l'Unicef nel suo comunicato.

«Gli screening nutrizionali condotti dall'Unicef e dai partner nel nord del Paese a febbraio - prosegue la nota - hanno rilevato che il 4,5% dei bambini nei rifugi e nei centri sanitari soffre di malnutrizione acuta grave, la forma di malnutrizione più pericolosa per la vita. La percentuale di malnutrizione acuta tra i bambini di età inferiore ai 5 anni nel nord del Paese è aumentata dal 13% al 25%».

«Le visite di monitoraggio condotte per la prima volta a Khan Younis, nell'area centrale della Striscia di Gaza, hanno rilevato che il 28% dei bambini sotto i 2 anni è colpito da malnutrizione acuta, di cui oltre il 10% presenta una forma grave. Anche a Rafah, l'enclave meridionale con maggiore accesso agli aiuti, i dati dei controlli sui bambini sotto i 2 anni sono raddoppiati, passando dal 5% di malnutrizione acuta a gennaio a circa il 10% alla fine di febbraio, mentre la malnutrizione acuta grave è quadruplicata, passando dall'1% a oltre il 4% nel corso del mese», conclude il report di Unicef.

08:35
08:35
Il punto alle 8

I jet da combattimento dell'IDF hanno colpito obiettivi di Hezbollah e strutture militari nel sud del Libano sabato mattina, secondo quanto dichiarato dall'esercito israeliano.

L'attacco è stato effettuato nei pressi del villaggio di Tayr Harfa, nel Libano meridionale.

Parallelamente, le sirene d'allarme per il lancio di razzi sono state attivate nella comunità del Kibbutz Nahal Oz, al confine con Gaza.

Il Wall Street Journal, dal canto suo, riferisce che la zona cuscinetto creata da Israele al confine con la Striscia di Gaza ha causato la distruzione di centinaia di case ed edifici di Gaza e ha spianato vaste aree e terreni.

Secondo il rapporto, prima della guerra Israele manteneva una zona di sicurezza di circa 300 metri, mentre ora il suo piano è di ampliarla in modo che sia larga più di mezzo miglio.

Il rapporto aggiunge che Israele sta anche costruendo una strada di oltre6 chilometri che taglierà in due la Striscia. Circa 150 case sono state demolite di conseguenza.