Spagna

Donne in topless nelle piscine pubbliche «contro la discriminazione»

Il Governo catalano scrive ai Comuni: «Rispettate le norme, le donne devono poter restare a torso nudo» - In caso di violazione si rischiano multe fino a 500 mila euro
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Red. Online
28.06.2023 16:34

«Proibire alle donne di stare nelle piscine pubbliche a torso nudo costituisce una discriminazione». Il governo della Catalogna ha recentemente ordinato ai Comuni della regione di permettere alle donne di restare in topless nelle piscine pubbliche, libertà consentita da una legge del 2020, ma troppo spesso ignorata dai gestori delle piscine comunali. Le autorità regionali attraverso una lettera hanno ora chiesto di evitare qualsiasi forma di discriminazione, con immensa gioia del gruppo attivista femminista Mugrons Lliures («capezzoli liberi», ndr), che da anni si batte per questa libertà e denuncia regolarmente le piscine pubbliche.

Nella lettera del governo catalano si legge: «Il divieto per le donne di restare a torso nudo o di allattare, così come l’uso di costumi da bagno più lunghi (come il burkini, ndr), sono atti che escludono una parte della popolazione dall’accesso a determinati servizi e violano la scelta di ciascuno rispetto al proprio corpo». Un portavoce del Dipartimento per l'uguaglianza e il femminismo ha spiegato ai media spagnoli che la lettera è «un promemoria», aggiungendo che tutti i Comuni hanno l’obbligo di rispettare le norme. In caso contrario, rischierebbero multe fino a 500 mila euro.

Ad agosto del 2022 le autorità catalane avevano già lanciato una campagna pubblicitaria con un video per sostenere il diritto di restare in topless, dopo che ad alcune donne era stato impedito, e denunciare la sessualizzazione del corpo femminile. Neus Pociello, direttore esecutivo dell’Institut Català de les Dones, ha dichiarato al Telegraph che la campagna rappresentava un tentativo di combattere la discriminazione: «Volevamo provare a combattere la discriminazione che le donne subiscono quando vanno in topless in alcuni luoghi, come le piscine pubbliche. Le donne dovrebbero avere diritto alla libertà di espressione attraverso il proprio corpo. Questa discriminazione deriva dalla sessualizzazione del corpo delle donne e inizia fin dalla giovane età, quando le ragazze indossano i bikini, anche in età pre-adolescenziale».

Il tema non riguarda soltanto la Catalogna: la scorsa estate aveva fatto parecchio discutere la campagna spagnola contro la «violenza estetica» sui corpi femminili (nell'immagina era presente anche un'anziana in topless dopo aver subito l'asportazione delle mammelle). La ministra per l'Uguaglianza Irene Montero aveva commentato: «Tutti i corpi hanno un valore e abbiamo il diritto di goderci la vita così come siamo, senza sensi di colpa o vergogna. L'estate è di tutte!».